ren.con.tre
Dal 23 Gennaio 2015 al 06 Febbraio 2015
Bologna
Luogo: Accademia di Belle Arti
Indirizzo: via delle Belle Arti 54
Orari: dalle 15
Curatori: Lelio Aiello, Giovanni Mundula
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 4226411
E-Mail info: dipa.arti.visive@ababo.it
Sito ufficiale: http://www.ababo.it/ABA/
L’Accademia di Belle Arti di Bologna presenta, a partire da venerdì 23 gennaio 2015 e in concomitanza con il lungo week end di Arte Fiera, un nuovo ciclo di ren.con.tre, progetto a cura di Lelio Aiello in collaborazione con Giovanni Mundula, pensato per offrire al pubblico e alle nuove generazioni di studenti un’opportunità di contatto diretto con gli artisti e un percorso di lettura trasversale della loro opera.
Dopo le scorse edizioni, che hanno ospitato significative personalità della scena artistica Italiana e internazionale, l’Aula Magna dell’Accademia è quest’anno lo scenario dei racconti in prima persona del lavoro di Margherita Morgantin/Michele Di Stefano (23 gennaio) , Marco Neri (30 gennaio), Luca Vitone (6 febbraio).
Ad inaugurare ren.con.tre sono il 23 gennaio, alle ore 15:00 l’artista visiva Margherita Morgantin e il coreografo e performer Michele Di Stefano, quest’ultimo Leone d’argento alla Biennale Danza 2014 di Venezia e fondatore del gruppo mk . I due artisti, pur avendo una ricerca artistica individuale, presentano al pubblico, per l’occasione, le loro recenti produzioni realizzate in collaborazione.
Michele Di Stefano (Milano, 1963) dopo la laurea in letteratura tedesca ha attraversato la scena musicale punk-new wave degli anni ottanta per intraprendere poi una attività autodidatta di studio e ricerca sul movimento, che lo porta a fondare alla fine degli anni ‘90 il gruppo mk, per il quale è coreografo e performer. Gruppo ospitato nei più importanti festival della nuova scena internazionale. Tra le produzioni recenti: Instruction series (in collaborazione con Xing), Il giro del mondo in 80 giorni, Quattro danze coloniali viste da vicino e Grand Tour, Impressions d’Afrique, Robinson. Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di conferenze, laboratori e proposte sperimentali, tra le quali Wasted, Clima, Accademie Eventuali, Reform club e la Piattaforma della Danza Balinese. MK è una delle cinque formazioni internazionali alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (Ubulibri, Milano 2003). Nel 2014 la Biennale Danza di Venezia gli assegna il Leone d’argento per la Danza.
Margherita Morgantin (Venezia, 1971) è un artista visiva e si è laureata in Architettura all’ I.U.A.V., dipartimento di Fisica Tecnica, studiando metodi di previsione della luce naturale. Ha partecipato a mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Il suo lavoro si articola in linguaggi diversi che spaziano dalla fotografia al disegno dalla performance al video. La sua ricerca artistica parte dall’osservazione e dalla descrizione di situazioni concrete e reali che reinterpreta attraverso l’immaginazione. Collabora con la rivista ViaDogana, della Libreria delle donne di Milano. Ha pubblicato il libro di testi brevi e disegni Titolo variabile (Quodlibet 2009), e il libro Agenti autonomi e sistemi multiagente (Quodlibet 2012) realizzato con Michele Di Stefano, nell'ambito del progetto omonimo per Accademie Eventuali II a Bologna.
Marco Neri (Forlì, 1968) fonda le radici della sua ricerca nella tradizione della pittura italiana. Figlio del proprio tempo e delle ricerche della seconda metà del novecento e dei primi anni duemila la sua pittura ha un carattere marcatamente concettuale. I suoi lavori, indifferentemente dal medium utilizzato, sono costituiti da linee e volumi geometrici immediatamente riconoscibili, unità elementari primarie, monolitiche, che determinano elementi ricorrenti organizzati in strutture visive che ritornano periodicamente all’interno dei vari cicli pittorici dell’artista. Neri orchestra e organizza il suo sguardo attraverso temi quali l’architettura, il paesaggio e il ritratto. Partecipa a numerose esposizioni in Italia e all'estero, tra le quali "Intercity Uno"(*) alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, "Pittura" al Castello di Rivara di Torino, ”Figuration" al Rupertinum Museum di Salisburgo e al Museion di Bolzano, "Futurama" al Centro per l'Arte Contemporanea L.Pecci di Prato. Nel 2001 tiene una personale (con A.Salvino) allo "Spazio Aperto" della Galleria d'Arte Moderna di Bologna e su invito di Harald Szeemann, partecipa alla 49° Edizione della Biennale di Venezia "Platea dell'Umanità".
Luca Vitone (Genova,1964) concentra la sua pratica artistica sull’idea di luogo e ci invita a ri-conoscere qualcosa che già conosciamo, sfidando le convenzioni della memoria labile e sbiadita, che caratterizza il tempo presente. Il suo lavoro esplora il modo in cui i luoghi si identificano attraverso la produzione culturale: l’arte, la musica, il cibo, l’architettura, le associazioni politiche e le minoranze etniche. Vitone risolve lo scarto tra il senso di perdita di luogo che accompagna il postmoderno e i modi in cui il sentimento di appartenenza nasce dall’intersezione di memoria personale e collettiva, e ricostruisce e inventa percorsi dimenticati che si ricompongono in una sua personale geografia. Gli strumenti utilizzati dall’artista per tratteggiare la sua poetica sono la cartografia, la cultura materiale e il monocromo. Ha esposto il suo lavoro nelle maggiori istituzioni in Italia e all’estero e curato diversi progetti sempre proiettati a indagare la dimensione della relazione.
Dopo le scorse edizioni, che hanno ospitato significative personalità della scena artistica Italiana e internazionale, l’Aula Magna dell’Accademia è quest’anno lo scenario dei racconti in prima persona del lavoro di Margherita Morgantin/Michele Di Stefano (23 gennaio) , Marco Neri (30 gennaio), Luca Vitone (6 febbraio).
Ad inaugurare ren.con.tre sono il 23 gennaio, alle ore 15:00 l’artista visiva Margherita Morgantin e il coreografo e performer Michele Di Stefano, quest’ultimo Leone d’argento alla Biennale Danza 2014 di Venezia e fondatore del gruppo mk . I due artisti, pur avendo una ricerca artistica individuale, presentano al pubblico, per l’occasione, le loro recenti produzioni realizzate in collaborazione.
Michele Di Stefano (Milano, 1963) dopo la laurea in letteratura tedesca ha attraversato la scena musicale punk-new wave degli anni ottanta per intraprendere poi una attività autodidatta di studio e ricerca sul movimento, che lo porta a fondare alla fine degli anni ‘90 il gruppo mk, per il quale è coreografo e performer. Gruppo ospitato nei più importanti festival della nuova scena internazionale. Tra le produzioni recenti: Instruction series (in collaborazione con Xing), Il giro del mondo in 80 giorni, Quattro danze coloniali viste da vicino e Grand Tour, Impressions d’Afrique, Robinson. Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di conferenze, laboratori e proposte sperimentali, tra le quali Wasted, Clima, Accademie Eventuali, Reform club e la Piattaforma della Danza Balinese. MK è una delle cinque formazioni internazionali alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (Ubulibri, Milano 2003). Nel 2014 la Biennale Danza di Venezia gli assegna il Leone d’argento per la Danza.
Margherita Morgantin (Venezia, 1971) è un artista visiva e si è laureata in Architettura all’ I.U.A.V., dipartimento di Fisica Tecnica, studiando metodi di previsione della luce naturale. Ha partecipato a mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero. Il suo lavoro si articola in linguaggi diversi che spaziano dalla fotografia al disegno dalla performance al video. La sua ricerca artistica parte dall’osservazione e dalla descrizione di situazioni concrete e reali che reinterpreta attraverso l’immaginazione. Collabora con la rivista ViaDogana, della Libreria delle donne di Milano. Ha pubblicato il libro di testi brevi e disegni Titolo variabile (Quodlibet 2009), e il libro Agenti autonomi e sistemi multiagente (Quodlibet 2012) realizzato con Michele Di Stefano, nell'ambito del progetto omonimo per Accademie Eventuali II a Bologna.
Marco Neri (Forlì, 1968) fonda le radici della sua ricerca nella tradizione della pittura italiana. Figlio del proprio tempo e delle ricerche della seconda metà del novecento e dei primi anni duemila la sua pittura ha un carattere marcatamente concettuale. I suoi lavori, indifferentemente dal medium utilizzato, sono costituiti da linee e volumi geometrici immediatamente riconoscibili, unità elementari primarie, monolitiche, che determinano elementi ricorrenti organizzati in strutture visive che ritornano periodicamente all’interno dei vari cicli pittorici dell’artista. Neri orchestra e organizza il suo sguardo attraverso temi quali l’architettura, il paesaggio e il ritratto. Partecipa a numerose esposizioni in Italia e all'estero, tra le quali "Intercity Uno"(*) alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, "Pittura" al Castello di Rivara di Torino, ”Figuration" al Rupertinum Museum di Salisburgo e al Museion di Bolzano, "Futurama" al Centro per l'Arte Contemporanea L.Pecci di Prato. Nel 2001 tiene una personale (con A.Salvino) allo "Spazio Aperto" della Galleria d'Arte Moderna di Bologna e su invito di Harald Szeemann, partecipa alla 49° Edizione della Biennale di Venezia "Platea dell'Umanità".
Luca Vitone (Genova,1964) concentra la sua pratica artistica sull’idea di luogo e ci invita a ri-conoscere qualcosa che già conosciamo, sfidando le convenzioni della memoria labile e sbiadita, che caratterizza il tempo presente. Il suo lavoro esplora il modo in cui i luoghi si identificano attraverso la produzione culturale: l’arte, la musica, il cibo, l’architettura, le associazioni politiche e le minoranze etniche. Vitone risolve lo scarto tra il senso di perdita di luogo che accompagna il postmoderno e i modi in cui il sentimento di appartenenza nasce dall’intersezione di memoria personale e collettiva, e ricostruisce e inventa percorsi dimenticati che si ricompongono in una sua personale geografia. Gli strumenti utilizzati dall’artista per tratteggiare la sua poetica sono la cartografia, la cultura materiale e il monocromo. Ha esposto il suo lavoro nelle maggiori istituzioni in Italia e all’estero e curato diversi progetti sempre proiettati a indagare la dimensione della relazione.
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