Yari Miele. Inconoscibile
Dal 02 Febbraio 2023 al 12 Febbraio 2023
Bologna
Luogo: Museo Spazio Pubblico
Indirizzo: Via Curiel 13/d
Orari: tutti i giorni dalle 18 alle 20. Domenica 5 febbraio chiuso
Curatori: Marcello Tedesco
Telefono per informazioni: +39 331 417 3672
E-Mail info: info@museospaziopubblico.it
Sito ufficiale: http://www.museospaziopubblico.it
Museo Spazio Pubblico è lieto di annunciare il suo prossimo progetto che aprirà al pubblico con una doppia inaugurazione dell’artista Yari Miele (Cantù, 1977) il 2 febbraio all’interno degli spazi del museo con una grande installazione site-specific e il 4 febbraio, in concomitanza della ART CITY white night, verrà presentata un’opera pubblica temporanea nel giardino adiacente il museo, che apre il periodo di gestione dell’area a seguito del patto di collaborazione firmato da City Space Architecture con il Comune di Bologna - Quartiere Porto-Saragozza, nell’ambito del regolamento per la cura e rigenerazione dei beni comuni.
L’intervento nel giardino viene sviluppato all’interno del progetto A-Place (www.a-place.eu) co- finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea e realizzato in collaborazione con la Fondazione Biohabitat, che opererà sull’integrazione dell’infrastruttura verde in concomitanza con ogni progetto artistico, nell’ambito di Green Code.
La ricerca di Yari Miele, fatta di sottili nessi relazionali tra forze fisiche e mentali, incarna perfettamente la vocazione di Museo Spazio Pubblico di lavorare sulla creazione di un nuovo modo di pensare la città e i suoi spazi in un’ottica democratica ed inclusiva, luoghi sia fisici che mentali ideati per la comunità e le sue esigenze. Dove lo scambio relazionale e il dialogo sono favoriti e incoraggiati da infrastrutture di prossimità progettate da artisti e professionisti in questo settore. L’arte smette in questo modo di essere un fenomeno di nicchia per le elites e abbraccia la complessità della vita pubblica e della città, creando un’inedita osmosi; come già sperimentato durante la pandemia con il parklet realizzato di fronte il Museo Spazio Pubblico, dove tre posti auto sono stati temporaneamente trasformati in uno spazio pubblico dedicato all’incontro e alla condivisone, in un momento dove ciò sembrava non essere più possibile. Come dichiara Luisa Bravo, fondatrice di Museo Spazio Pubblico: “Il senso profondo di questa operazione e dei progetti da noi promossi sono il superamento e la trasformazione di ciò che inibisce la vita pubblica”.
Il progetto di mostra che l’artista ha ideato si articola in due interventi distinti: il primo è un’installazione site-specific all’interno dello spazio del museo, il secondo è una scultura sospesa a due metri di altezza nel giardino adiacente. In entrambi i casi la luce è il mezzo e il tema attraverso cui Yari Miele crea una complessa quanto stupefacente catena di relazioni tra l’opera, l’ambiente e il pubblico al suo interno. Attraverso tessuti catarifrangenti, fenomeni di fosforescenza e fluorescenza, rende visibile ed esperibile la bellezza di un mondo all’interno del quale tutte le forze sono in perfetto equilibrio, in un incessante, armonioso, dinamismo. Il suo lavoro, basandosi sulla comprensione di come agiscono le forze archetipiche della luce e della tenebra, ha il potere di agire profondamente sull’immaginario spingendo l’osservatore a dinamizzare i propri processi percettivi, verso nuovi territori.
La scultura concepita per l’esterno, come opera pubblica temporanea, sintetizza la tendenza dell’artista di includere l’osservatore nel processo creativo, moltiplicando così in maniera esponenziale il rapporto tra l’opera e l’ambiente. Sospeso tra due imponenti abeti un volume di due metri, modellato in alluminio, e rivestito da uno speciale tessuto catarifrangente viene attivato dal pubblico quando esso lo illumina con la torcia dei propri telefoni.
Opening primo tempo: 2 febbraio, h 18
Opening secondo tempo: 4 febbraio, h 18
L’intervento nel giardino viene sviluppato all’interno del progetto A-Place (www.a-place.eu) co- finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea e realizzato in collaborazione con la Fondazione Biohabitat, che opererà sull’integrazione dell’infrastruttura verde in concomitanza con ogni progetto artistico, nell’ambito di Green Code.
La ricerca di Yari Miele, fatta di sottili nessi relazionali tra forze fisiche e mentali, incarna perfettamente la vocazione di Museo Spazio Pubblico di lavorare sulla creazione di un nuovo modo di pensare la città e i suoi spazi in un’ottica democratica ed inclusiva, luoghi sia fisici che mentali ideati per la comunità e le sue esigenze. Dove lo scambio relazionale e il dialogo sono favoriti e incoraggiati da infrastrutture di prossimità progettate da artisti e professionisti in questo settore. L’arte smette in questo modo di essere un fenomeno di nicchia per le elites e abbraccia la complessità della vita pubblica e della città, creando un’inedita osmosi; come già sperimentato durante la pandemia con il parklet realizzato di fronte il Museo Spazio Pubblico, dove tre posti auto sono stati temporaneamente trasformati in uno spazio pubblico dedicato all’incontro e alla condivisone, in un momento dove ciò sembrava non essere più possibile. Come dichiara Luisa Bravo, fondatrice di Museo Spazio Pubblico: “Il senso profondo di questa operazione e dei progetti da noi promossi sono il superamento e la trasformazione di ciò che inibisce la vita pubblica”.
Il progetto di mostra che l’artista ha ideato si articola in due interventi distinti: il primo è un’installazione site-specific all’interno dello spazio del museo, il secondo è una scultura sospesa a due metri di altezza nel giardino adiacente. In entrambi i casi la luce è il mezzo e il tema attraverso cui Yari Miele crea una complessa quanto stupefacente catena di relazioni tra l’opera, l’ambiente e il pubblico al suo interno. Attraverso tessuti catarifrangenti, fenomeni di fosforescenza e fluorescenza, rende visibile ed esperibile la bellezza di un mondo all’interno del quale tutte le forze sono in perfetto equilibrio, in un incessante, armonioso, dinamismo. Il suo lavoro, basandosi sulla comprensione di come agiscono le forze archetipiche della luce e della tenebra, ha il potere di agire profondamente sull’immaginario spingendo l’osservatore a dinamizzare i propri processi percettivi, verso nuovi territori.
La scultura concepita per l’esterno, come opera pubblica temporanea, sintetizza la tendenza dell’artista di includere l’osservatore nel processo creativo, moltiplicando così in maniera esponenziale il rapporto tra l’opera e l’ambiente. Sospeso tra due imponenti abeti un volume di due metri, modellato in alluminio, e rivestito da uno speciale tessuto catarifrangente viene attivato dal pubblico quando esso lo illumina con la torcia dei propri telefoni.
Opening primo tempo: 2 febbraio, h 18
Opening secondo tempo: 4 febbraio, h 18
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