Aldo Giannotti. Spatial Dispositions

Aldo Giannotti. Spatial Dispositions, Ar/ge Kunst Galleria Museo, Bolzano
Dal 07 Febbraio 2015 al 30 Aprile 2015
Bolzano
Luogo: Ar/ge Kunst Galleria Museo
Indirizzo: via Museo 29
Orari: da martedì a venerdì 10-13 / 15-19; sabato 10-13
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0471 971601
E-Mail info: info@argekunst.it
Sito ufficiale: http://www.argekunst.it
Nel 2015 Ar/ge Kunst celebra i 30 anni dalla sua fondazione (1985). In occasione di quest’anniversario l’intera programmazione sarà rivolta a riflettere criticamente sulla sua storia e sul modello istituzionale di Kunstverein che la caratterizza sin dal principio.
Attraverso la pratica degli artisti invitati, la mostra come modalità di ricerca, produzione, collaborazione e restituzione, rimarrà al centro dell’indagine di ar/ge kunst; uno spazio ed un tempo pensato per ospitare, in stretta relazione di reciprocità ed influenza, un programma pubblico composto da formati discorsivi, laboratoriali e performativi.
Il primo progetto di mostra del 2015 Spatial Dispositions dell’artista italiano Aldo Giannotti (1977, vive e lavora a Vienna), opera come introduzione all’intero anniversario e presenta un’indagine progressiva su ar/ge kunst stessa. A partire dall’osservazione dello spazio planimetrico e architettonico, l’artista estende la ricerca verso quell’ampio campo di relazioni che definiscono il luogo-istituzione e costantemente lo modellano. La storia, i flussi delle economie, la mission e le ambizioni di ar/ge kunst, le responsabilità verso i soci-membri ed il pubblico, i rapporti con il contesto culturale e politico in cui essa opera, sono tradotte in progetti installativi e performativi potenzialmente attivabili.
Presentata come serie “programmatica” d’idee in forma di disegno, l’intervento di Giannotti produce quindi una cartografia che cresce nel tempo attraverso le ricerche ed il dialogo con chi partecipa, e ha partecipato, alla costruzione di ar/ge kunst stessa, che sia esso il team, gli artisti, i membri del Kunstverein o il pubblico. Il disegno, che l’artista utilizza da sempre come strumento progettuale nel suo lavoro, diventa, in quest’occasione, il medium che permette di liberare una pratica immaginativa ed anticipatrice che accumula nello stesso spazio un indeterminato numero di possibili interventi e “mostre”. Idee che operano come commento, critica e contributo su cui la rappresentazione dello spazio è costantemente riconfigurata.
Spatial Dispositions offre quindi una metodologia che studia l’istituzione come sistema leggibile e trasformabile attraverso il rapporto tra “disposizione”, come qualità o tendenza di soggetto verso un determinato comportamento, e “disposizione”, come possibilità di organizzazione, distribuzione e allestimento di uno luogo. In questo senso, quelle che potrebbero essere definite le affordances (proprietà inerenti alla forma e design di un ambiente che comunicano le possibilità d’uso di esso) dell’istituzione, sono portate da Giannotti oltre la loro immediata percezione. ar/ge kunst diventa quindi un oggetto/soggetto che ambisce a “performare” una molteplicità di ruoli e funzioni che rispondano ai contesti con cui entra, o potrebbe entrare, in relazione.
Attraverso la pratica degli artisti invitati, la mostra come modalità di ricerca, produzione, collaborazione e restituzione, rimarrà al centro dell’indagine di ar/ge kunst; uno spazio ed un tempo pensato per ospitare, in stretta relazione di reciprocità ed influenza, un programma pubblico composto da formati discorsivi, laboratoriali e performativi.
Il primo progetto di mostra del 2015 Spatial Dispositions dell’artista italiano Aldo Giannotti (1977, vive e lavora a Vienna), opera come introduzione all’intero anniversario e presenta un’indagine progressiva su ar/ge kunst stessa. A partire dall’osservazione dello spazio planimetrico e architettonico, l’artista estende la ricerca verso quell’ampio campo di relazioni che definiscono il luogo-istituzione e costantemente lo modellano. La storia, i flussi delle economie, la mission e le ambizioni di ar/ge kunst, le responsabilità verso i soci-membri ed il pubblico, i rapporti con il contesto culturale e politico in cui essa opera, sono tradotte in progetti installativi e performativi potenzialmente attivabili.
Presentata come serie “programmatica” d’idee in forma di disegno, l’intervento di Giannotti produce quindi una cartografia che cresce nel tempo attraverso le ricerche ed il dialogo con chi partecipa, e ha partecipato, alla costruzione di ar/ge kunst stessa, che sia esso il team, gli artisti, i membri del Kunstverein o il pubblico. Il disegno, che l’artista utilizza da sempre come strumento progettuale nel suo lavoro, diventa, in quest’occasione, il medium che permette di liberare una pratica immaginativa ed anticipatrice che accumula nello stesso spazio un indeterminato numero di possibili interventi e “mostre”. Idee che operano come commento, critica e contributo su cui la rappresentazione dello spazio è costantemente riconfigurata.
Spatial Dispositions offre quindi una metodologia che studia l’istituzione come sistema leggibile e trasformabile attraverso il rapporto tra “disposizione”, come qualità o tendenza di soggetto verso un determinato comportamento, e “disposizione”, come possibilità di organizzazione, distribuzione e allestimento di uno luogo. In questo senso, quelle che potrebbero essere definite le affordances (proprietà inerenti alla forma e design di un ambiente che comunicano le possibilità d’uso di esso) dell’istituzione, sono portate da Giannotti oltre la loro immediata percezione. ar/ge kunst diventa quindi un oggetto/soggetto che ambisce a “performare” una molteplicità di ruoli e funzioni che rispondano ai contesti con cui entra, o potrebbe entrare, in relazione.
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