Chiara Samugheo. Dentro il cinema
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© Chiara Samugheo | Chiara Samugheo, Sophia Loren, Roma anni-‘60. Courtesy Archivio Mauro Raffini
Dal 18 Marzo 2024 al 12 Maggio 2024
Brescia
Luogo: Mo.Ca. – Centro per le Nuove culture
Indirizzo: Via Moretto 78
Orari: da martedì a domenica dalle 15 alle 19. Ultimo ingresso ore 18
Curatori: Mauro Raffini
Telefono per informazioni: +39 030 2978831
E-Mail info: info@morettocavour.com
Sito ufficiale: http://www.morettocavour.com
Dal 16 marzo al 12 maggio 2024, nell’ambito di Testimoni, VII edizione del Brescia Photo Festival, il Mo.Ca. – Centro per le Nuove Culture accoglie Dentro il cinema, la personale di Chiara Samugheo (1935-2022), artista che ha rivoluzionato la fotografia legata al mondo delle celebrità con il suo approccio innovativo, dando vita al reportage cinematografico.
L’esposizione, curata da Mauro Raffini, dimostra come Chiara Samugheo abbia sempre concentrato la sua attenzione esclusivamente sui protagonisti che contribuirono a rendere il cinema una delle forme espressive più popolari e amate del mondo del cinema. La sua famadivenne rapidamente globale, tanto che fu chiamata a collaborare con le principali riviste di cinema, moda e costume, tra cui Cinema Nuovo, Epoca, Stern, Vogue, Paris Match, Life e Vanity Fair.
Il suo sguardo femminile ha contribuito significativamente al movimento di liberazione sessuale che caratterizzò gli anni ’60 e la mancanza di premeditazione, dalla sintesi tra la foto “posata” e l’istantanea catturata al volo, la portò a creare servizi fotografici molto apprezzati.
L’esposizione, curata da Mauro Raffini, dimostra come Chiara Samugheo abbia sempre concentrato la sua attenzione esclusivamente sui protagonisti che contribuirono a rendere il cinema una delle forme espressive più popolari e amate del mondo del cinema. La sua famadivenne rapidamente globale, tanto che fu chiamata a collaborare con le principali riviste di cinema, moda e costume, tra cui Cinema Nuovo, Epoca, Stern, Vogue, Paris Match, Life e Vanity Fair.
Il suo sguardo femminile ha contribuito significativamente al movimento di liberazione sessuale che caratterizzò gli anni ’60 e la mancanza di premeditazione, dalla sintesi tra la foto “posata” e l’istantanea catturata al volo, la portò a creare servizi fotografici molto apprezzati.
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