David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land
Dal 14 Febbraio 2023 al 19 Novembre 2023
Brescia
Luogo: Pinacoteca Tosio Martinengo
Indirizzo: Piazza Moretto 4
Orari: martedì - domenica dalle 10.00 alle 18.00; aperto lunedì 10 aprile, 25 aprile e 1° maggio 2023
Curatori: Denis Curti
Telefono per informazioni: +39 030 2977 833
E-Mail info: cup@bresciamusei.com
Sito ufficiale: http://www.bresciamusei.com
Fondazione Brescia Musei ha commissionato a David LaChapelle un’opera che entra nelle collezioni di Pinacoteca Tosio Martinengo e che riflette sui temi centrali della pittura di Giacomo Ceruti: i poveri, gli ultimi, i fragili, gli emarginati. Ne è derivata una visione inedita, che amplia il messaggio di Ceruti verso una dimensione globale, quanto disastrosamente attuale.
Per vicinanza di intenti, per un sentire comune e, forse, anche per contrasto di strumenti nel tributo del fotografo americano al maestro lombardo, il progetto Nomad in a Beautiful Land dimostra, una volta di più, che l’arte è sempre contemporanea.
La capacità di sintesi di David LaChapelle mi sorprende sempre. Abbiamo molto discusso di questo progetto e David, all’inizio, ha confessato una certa preoccupazione. Quella di essere all’altezza del confronto con Giacomo Ceruti. Poi la decisione di fare un passo laterale. I paragoni possono essere devastanti. Ecco allora che nasce l’idea di “costruire” un pensiero critico forte. Tutto teso sulla contemporaneità. Sulle esagerazioni del lusso. Sulle differenze delle classi sociali. È così che nasce Gated community, un racconto potente. Una “messa in scena” crudele e sincera, capace di arrivare dritta al cuore di tutti. Denis Curti, curatore della mostra Per Ceruti2023 l’opera del pittore lombardo si fa anche contemporanea, grazie al progetto che nasce nelle sale di Pinacoteca Tosio Martinengo: David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land a cura di Denis Curti, dove l’universo classico di Ceruti incontra l’immaginario lachapelliano, in un confronto e un tributo del fotografo americano al lavoro dell’artista, al suo sguardo verso gli ultimi della società.
Il progetto nel suo complesso vede entrare nelle sale di una delle più importanti realtà culturali italiane la serie Jesus Is My Homeboy (2003) di David LaChapelle insieme all’opera inedita, commissionata da Fondazione Brescia Musei e realizzata per l’occasione grazie al bando Strategia Fotografia 2022 del MiC: Gated Community, una rappresentazione, secondo il fotografo americano, delle contraddizioni della società, sull’ostentazione della ricchezza che convive accanto alla povertà, sempre più diffusa. Riflessioni sulle disuguaglianze del nostro tempo, nate dalla meditazione sull’opera di Ceruti.
In Gated Community, scattata a Los Angeles nel mese di dicembre 2022 una lunga tendopoli affolla i marciapiedi della città: sulle calotte delle tende degli homeless compaiono pattern delle più famose griffe internazionali evocando, idealmente, la sfilata di brand di moda in Rodeo Drive. Il luogo non è casuale: si tratta del marciapiede di fronte al Lacma, il prestigioso museo di arte contemporanea che ha appena concluso una raccolta fondi di 750 milioni di dollari per il suo ampliamento. Le contraddizioni tra ricchezza e povertà appaiono subito evidenti: le tende griffate fanno riflettere sulla drammatica situazione economica che, soprattutto dopo la pandemia, ha visto aumentare le disuguaglianze; in particolare in California, che conta il più alto numero di senzatetto negli Stati Uniti.
Il progetto David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land per Fondazione Brescia Musei non è soltanto la mostra site specific di un maestro della fotografia che lavora per un museo italiano. È soprattutto lo strumento di Fondazione per affrontare un tema capitale, quale la marginalità sociale, attraverso la traduzione simbolica che l’artista mette in scena nell’opera Gated community, che Fondazione gli ha commissionato e che entrerà a far parte delle Collezioni Civiche. Francesca Bazoli, presidente Fondazione Brescia Musei In occasione della mostra, il 21 aprile alle ore 21.00 il cinema Nuovo Eden propone la proiezione del film Rize – Alzati e balla (USA 2005, 86′): il documentario diretto da David LaChapelle, premiato al Sundance Film Festival, girato nei sobborghi di Los Angeles, illustra le due subculture della danza clowning e krumping, esplose nei ghetti neri della città, distrutti nei giorni dei violenti disordini razziali scaturiti dopo il verdetto del caso di Rodney King.
David LaChapelle (Fairfield, CT, 1963) è uno dei più celebri e stimati fotografi viventi, nonché magistrale interprete delle più oscure criticità contemporanee. Nelle sue immagini si respira una drammaticità in grado di trascende l’aspetto esteriore, spesso carico e volutamente provocatorio, per calarsi in una dimensione reale.
Per LaChapelle gli ultimi assumono le sembianze filosofiche di una chimera dell’emotività terrena: corpi plastici, irrealmente perfetti, portatori di una felicità apparentemente insindacabile, espressa da occhi sinceri e inconsolabili allo stesso tempo. In tutto il suo corpus fotografico, da Deluge (2006) fino al recente e profetico Revelations (2019), passando per Heaven to Hell (2006), LaChapelle s’impegna da decenni per risvegliare il pubblico da un torpore castrante, mostrando come la povertà sia il frutto avariato di una società altrettanto malata e quindi destinato a restare insito in tutti noi.
Per vicinanza di intenti, per un sentire comune e, forse, anche per contrasto di strumenti nel tributo del fotografo americano al maestro lombardo, il progetto Nomad in a Beautiful Land dimostra, una volta di più, che l’arte è sempre contemporanea.
La capacità di sintesi di David LaChapelle mi sorprende sempre. Abbiamo molto discusso di questo progetto e David, all’inizio, ha confessato una certa preoccupazione. Quella di essere all’altezza del confronto con Giacomo Ceruti. Poi la decisione di fare un passo laterale. I paragoni possono essere devastanti. Ecco allora che nasce l’idea di “costruire” un pensiero critico forte. Tutto teso sulla contemporaneità. Sulle esagerazioni del lusso. Sulle differenze delle classi sociali. È così che nasce Gated community, un racconto potente. Una “messa in scena” crudele e sincera, capace di arrivare dritta al cuore di tutti. Denis Curti, curatore della mostra Per Ceruti2023 l’opera del pittore lombardo si fa anche contemporanea, grazie al progetto che nasce nelle sale di Pinacoteca Tosio Martinengo: David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land a cura di Denis Curti, dove l’universo classico di Ceruti incontra l’immaginario lachapelliano, in un confronto e un tributo del fotografo americano al lavoro dell’artista, al suo sguardo verso gli ultimi della società.
Il progetto nel suo complesso vede entrare nelle sale di una delle più importanti realtà culturali italiane la serie Jesus Is My Homeboy (2003) di David LaChapelle insieme all’opera inedita, commissionata da Fondazione Brescia Musei e realizzata per l’occasione grazie al bando Strategia Fotografia 2022 del MiC: Gated Community, una rappresentazione, secondo il fotografo americano, delle contraddizioni della società, sull’ostentazione della ricchezza che convive accanto alla povertà, sempre più diffusa. Riflessioni sulle disuguaglianze del nostro tempo, nate dalla meditazione sull’opera di Ceruti.
In Gated Community, scattata a Los Angeles nel mese di dicembre 2022 una lunga tendopoli affolla i marciapiedi della città: sulle calotte delle tende degli homeless compaiono pattern delle più famose griffe internazionali evocando, idealmente, la sfilata di brand di moda in Rodeo Drive. Il luogo non è casuale: si tratta del marciapiede di fronte al Lacma, il prestigioso museo di arte contemporanea che ha appena concluso una raccolta fondi di 750 milioni di dollari per il suo ampliamento. Le contraddizioni tra ricchezza e povertà appaiono subito evidenti: le tende griffate fanno riflettere sulla drammatica situazione economica che, soprattutto dopo la pandemia, ha visto aumentare le disuguaglianze; in particolare in California, che conta il più alto numero di senzatetto negli Stati Uniti.
Il progetto David LaChapelle per Giacomo Ceruti. Nomad in a Beautiful Land per Fondazione Brescia Musei non è soltanto la mostra site specific di un maestro della fotografia che lavora per un museo italiano. È soprattutto lo strumento di Fondazione per affrontare un tema capitale, quale la marginalità sociale, attraverso la traduzione simbolica che l’artista mette in scena nell’opera Gated community, che Fondazione gli ha commissionato e che entrerà a far parte delle Collezioni Civiche. Francesca Bazoli, presidente Fondazione Brescia Musei In occasione della mostra, il 21 aprile alle ore 21.00 il cinema Nuovo Eden propone la proiezione del film Rize – Alzati e balla (USA 2005, 86′): il documentario diretto da David LaChapelle, premiato al Sundance Film Festival, girato nei sobborghi di Los Angeles, illustra le due subculture della danza clowning e krumping, esplose nei ghetti neri della città, distrutti nei giorni dei violenti disordini razziali scaturiti dopo il verdetto del caso di Rodney King.
David LaChapelle (Fairfield, CT, 1963) è uno dei più celebri e stimati fotografi viventi, nonché magistrale interprete delle più oscure criticità contemporanee. Nelle sue immagini si respira una drammaticità in grado di trascende l’aspetto esteriore, spesso carico e volutamente provocatorio, per calarsi in una dimensione reale.
Per LaChapelle gli ultimi assumono le sembianze filosofiche di una chimera dell’emotività terrena: corpi plastici, irrealmente perfetti, portatori di una felicità apparentemente insindacabile, espressa da occhi sinceri e inconsolabili allo stesso tempo. In tutto il suo corpus fotografico, da Deluge (2006) fino al recente e profetico Revelations (2019), passando per Heaven to Hell (2006), LaChapelle s’impegna da decenni per risvegliare il pubblico da un torpore castrante, mostrando come la povertà sia il frutto avariato di una società altrettanto malata e quindi destinato a restare insito in tutti noi.
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