KIMERE | Vania Elettra Tam
Dal 26 Giugno 2021 al 10 Luglio 2021
Ostuni | Brindisi
Luogo: Galleria Orizzonti Arte Contemporanea
Indirizzo: Piazzetta Cattedrale
Orari: tutti i giorni 10-13 e 17-21
Curatori: Maria Gabriella Damiani
Telefono per informazioni: +39 0831.335373
E-Mail info: info@orizzontiarte.it
Sito ufficiale: http://www.orizzontiarte.it
Per aprire la stagione degli eventi 2021 la galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni propone KIMERE, la mostra di una delle artiste che meglio rappresentano le scelte culturali della galleria stessa: Vania Elettra Tam.
“Sono tanti anni che contribuisco alla diffusione del suo lavoro e ne sono orgogliosa, specie quando sono testimone di tante evoluzioni, sia personali che pittoriche. Gli ultimi lavori di Vania, infatti, parlano di una nuova consapevolezza interiore, una Verità che esplode nelle forme e nei colori delle sue opere, una maturità della donna prima ancora che dell’artista. Questo periodo di lunghe chiusure ha prodotto tanti disastri ma anche tanti gioielli: il cambiamento vero, lì dove possibile, delle nostre menti e delle nostre coscienze verso un futuro migliore, possibile e sostenibile, se solo recuperassimo la nostra consapevolezza sociale… dovremmo imparare dagli animali, e riprendere il nostro posto di uomini integrati nel ciclo della Natura, al fine di collaborare al bene della collettività. È un concetto che Vania esprime in pieno con tutta la sua cifra pittorica e personale, pur senza perdere, anche se espresso in modo più delicato ed elegante, il suo puro umorismo”.
Maria Gabriella Damiani
Ecco come Carlo Micheli presenta quest’ultimo ciclo pittorico di Vania Elettra Tam:
Vi sono animali che vivono in società organizzate, dove ogni individuo ha un ruolo prestabilito e lavora per il bene comune: le termiti, le formiche, le api... no, inutile cercare l'uomo nell'elenco, l'uomo non sa ragionare in termini di sacrificio personale, bene comune, crescita collettiva... Tanto meno lo sanno fare i politicanti di mestiere.
Vania Elettra Tam ha un dono raro: sa vedere oltre la barriera dei comunicati ufficiali, sa cogliere la realtà del momento, spesso volutamente offuscata e, ancor più, sa intuire ciò che sarà, attraverso l'infallibile sfera di cristallo della sua arte.
Così, fluttuando tra lo stato onirico, la razionalità e la creatività, Vania ha immaginato una società matriarcale, sull’esempio del sistema organizzativo proposto dagli insetti sociali, (contrapposti alla dannosità degli inutili parassiti) e in sostituzione del fallimentare modello maschile. Nel ciclo Kimere, donne-regine dirigono società ispirate a formiche, termiti, api, a delineare mondi perfetti, vere e proprie utopie sostenibili. Sintesi profonde, espresse con chiarezza e ironia, come nel caso del castoro, costruttore e riutilizzatore, capace di "fare diga" contro le difficoltà.
L'autoritaria figura femminile (coi capelli raccolti a coda di castoro) incarna l'alternativa per una ricostruzione sostenibile, espressa dall'accostamento tra gli igloo di Merz e le tane dei Castori, in una sorta di ribaltamento logico, a suggerire come la realtà debba rifarsi all'arte e non viceversa.
Il messaggio si fa più sorridente e giocoso allorché la “cacciatrice di utopie” si trova al cospetto degli uccelli tessitori, mimetizzata con un copricapo a forma di nido, in perfetta armonia con la natura e nel rispetto delle diversità.
Un richiamo alla responsabilità di ognuno, alla necessità di ricostruire al meglio, di ripartire nella consapevolezza che "l'arte lo dice prima, l'arte lo dice meglio..." .
“Sono tanti anni che contribuisco alla diffusione del suo lavoro e ne sono orgogliosa, specie quando sono testimone di tante evoluzioni, sia personali che pittoriche. Gli ultimi lavori di Vania, infatti, parlano di una nuova consapevolezza interiore, una Verità che esplode nelle forme e nei colori delle sue opere, una maturità della donna prima ancora che dell’artista. Questo periodo di lunghe chiusure ha prodotto tanti disastri ma anche tanti gioielli: il cambiamento vero, lì dove possibile, delle nostre menti e delle nostre coscienze verso un futuro migliore, possibile e sostenibile, se solo recuperassimo la nostra consapevolezza sociale… dovremmo imparare dagli animali, e riprendere il nostro posto di uomini integrati nel ciclo della Natura, al fine di collaborare al bene della collettività. È un concetto che Vania esprime in pieno con tutta la sua cifra pittorica e personale, pur senza perdere, anche se espresso in modo più delicato ed elegante, il suo puro umorismo”.
Maria Gabriella Damiani
Ecco come Carlo Micheli presenta quest’ultimo ciclo pittorico di Vania Elettra Tam:
Vi sono animali che vivono in società organizzate, dove ogni individuo ha un ruolo prestabilito e lavora per il bene comune: le termiti, le formiche, le api... no, inutile cercare l'uomo nell'elenco, l'uomo non sa ragionare in termini di sacrificio personale, bene comune, crescita collettiva... Tanto meno lo sanno fare i politicanti di mestiere.
Vania Elettra Tam ha un dono raro: sa vedere oltre la barriera dei comunicati ufficiali, sa cogliere la realtà del momento, spesso volutamente offuscata e, ancor più, sa intuire ciò che sarà, attraverso l'infallibile sfera di cristallo della sua arte.
Così, fluttuando tra lo stato onirico, la razionalità e la creatività, Vania ha immaginato una società matriarcale, sull’esempio del sistema organizzativo proposto dagli insetti sociali, (contrapposti alla dannosità degli inutili parassiti) e in sostituzione del fallimentare modello maschile. Nel ciclo Kimere, donne-regine dirigono società ispirate a formiche, termiti, api, a delineare mondi perfetti, vere e proprie utopie sostenibili. Sintesi profonde, espresse con chiarezza e ironia, come nel caso del castoro, costruttore e riutilizzatore, capace di "fare diga" contro le difficoltà.
L'autoritaria figura femminile (coi capelli raccolti a coda di castoro) incarna l'alternativa per una ricostruzione sostenibile, espressa dall'accostamento tra gli igloo di Merz e le tane dei Castori, in una sorta di ribaltamento logico, a suggerire come la realtà debba rifarsi all'arte e non viceversa.
Il messaggio si fa più sorridente e giocoso allorché la “cacciatrice di utopie” si trova al cospetto degli uccelli tessitori, mimetizzata con un copricapo a forma di nido, in perfetta armonia con la natura e nel rispetto delle diversità.
Un richiamo alla responsabilità di ognuno, alla necessità di ricostruire al meglio, di ripartire nella consapevolezza che "l'arte lo dice prima, l'arte lo dice meglio..." .
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 07 agosto 2024 al 30 settembre 2024
Taormina | Palazzo Ciampoli
Da Tauromenion a Tauromenium. La città invisibile tra storia e archeologia
-
Dal 05 agosto 2024 al 16 novembre 2024
Sorrento | Villa Fiorentino
Antonio Ligabue a Sorrento
-
Dal 08 agosto 2024 al 31 agosto 2024
Firenze | Accademia delle Arti del Disegno
Xunmu Wu. Eco dei Monti
-
Dal 05 agosto 2024 al 12 gennaio 2025
Reggio di Calabria | Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria - MArRC
Gli dei ritornano - I bronzi di San Casciano
-
Dal 01 agosto 2024 al 27 ottobre 2024
Roma | Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini
Tiziano, Bellini, Bronzino. Capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini
-
Dal 25 luglio 2024 al 06 ottobre 2024
Torino | CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Bar Stories on Camera