CVTà - Street Fest
![CVTà - Street Fest, Civitacampomarano (Campobasso) CVTà - Street Fest, Civitacampomarano (Campobasso)](http://www.arte.it/foto/600x450/b3/45243-tumblr_static_6vb22lug5a0wwo0scs4ckoogs.jpg)
CVTà - Street Fest, Civitacampomarano (Campobasso)
Dal 21 Aprile 2016 al 24 Aprile 2016
Civitacampomarano | Campobasso
Luogo: Strade del paese
Indirizzo: Civitacampomarano
Enti promotori:
- Pro Loco “Vincenzo Cuoco”
- Comune di Civitacampomarano
- Con il patrocinio del Comune di Civitacampomarano e della Regione Molise
E-Mail info: cvtastreetfest@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.cvtastreetfest.com
Per la prima volta i linguaggi della street art conquistano e ridisegnano il paesaggio urbano di un suggestivo angolo di Molise, il borgo di Civitacampomarano in provincia di Campobasso. Le strade del paese fanno da fondale per la prima edizione del Festival “CVTà – Street Fest”. La manifestazione si terrà da giovedì 21 a domenica 24 aprile 2016 e vedrà protagonisti sei artisti che hanno lasciato tracce del loro passaggio in diverse città del mondo: Biancoshock (Italia), David de la Mano (Uruguay), Pablo S. Herrero (Spagna), Hitnes (Italia), ICKS (Italia), UNO (Italia). La direzione artistica della manifestazione è firmata da Alice Pasquini, in arte AliCè. Il coordinamento degli eventi è affidato a Jessica Stewart. È la Pro Loco “Vincenzo Cuoco” a organizzare il Festival e a sostenerlo insieme al Comune di Civitacampomarano. La manifestazione gode inoltre del patrocinio del Comune di Civitacampomarano e della Regione Molise. Partner dell’iniziativa è “La Molisana”.
COME NASCE IL FESTIVAL – Tutto nasce da un’email inviata ad Alice nel 2014 da Ylenia Carelli, Presidente della Pro Loco “Vincenzo Cuoco” di Civitacampomarano: un invito a fare tappa nel borgo molisano per dipingere i muri del centro storico ormai quasi completamente disabitato. Quando Alice arriva a Civitacampomarano, i suggestivi scorci del paese restano impressi nella sua memoria. E il passaggio di Alice, a sua volta, si imprime sulle superfici del centro storico, segnate dal tempo. Realizza una serie di interventi pittorici, prendendo spunto da fotografie d’epoca della vita del paese, per rendere omaggio al passato di Civitacampomarano. “Ho dipinto su vecchie porte, per ricordare quello che ora non c’è più – spiega l’artista – molte case bellissime ora sono vuote, lo spopolamento è stato enorme e Civitacampomarano oggi conta poco più di quattrocento abitanti”. Il legame fra il borgo molisano e questa artista cosmopolita, ambasciatrice della street art italiana in tutto il mondo, non è solo artistico, ma anche biografico: “Per me non è un paese qualsiasi – racconta – è il paese natale di mio nonno, ma questo l’autrice della mail non lo sapeva”. Il viaggio di Alice diventa così non solo un viaggio alla scoperta delle bellezze di un’Italia minore, ma anche un percorso nella memoria familiare. Nato da una coincidenza, il progetto artistico coinvolge un paese intero. Gli abitanti del borgo adottano l’artista e i suoi lavori diventano motivo di orgoglio e punto di partenza per una riscoperta e una valorizzazione del centro antico. La street art a Civitacampomarano non passa inosservata e attira l’interesse della stampa e della televisione nazionale, consolidando un legame che nel tempo si è trasformato nell’idea di questo Festival.
PERCHÉ CVTà? – Civitacampomarano nel dialetto dei suoi abitanti si chiama Cvtà e, nell’ideale abbraccio che unisce passato e futuro, origini e riscoperte, è stata scelta proprio questa espressione per intitolare il festival. Con l’auspicio che rendere l’arte viva e colorare con essa i muri e gli spazi condivisi possa essere una strategia vincente per contrastare l’abbandono e il degrado di un’Italia troppo spesso dimenticata e svilita.
GLI INTERVENTI ARTISTICI – Un Festival di street art può nascere solo attraverso la partecipazione e la condivisione del progetto da parte di un’intera comunità. In quest’ottica, sono stati gli stessi abitanti di Civitacampomarano a fare a gara per mettere a disposizione degli artisti il muro più bello, lo scorcio più ammaliante, il panorama più prezioso. Ciascuno dei sei artisti è invitato a eseguire il proprio intervento sulla pelle dell’antico borgo nell’arco dei quattro giorni in cui si svolgerà la manifestazione, lavorando a stretto contatto con gli abitanti del luogo. Il risultato sarà una proposta corale capace di offrire, sia a chi passa quotidianamente per quelle strade che ai visitatori, la possibilità di guardare i vecchi muri logorati dal tempo con uno sguardo tutto nuovo, che nasce dalla cooperazione della comunità con i sei artisti ospiti.
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alice pasquini ·
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