Renato Leotta. Mondo
Dal 11 Luglio 2021 al 31 Agosto 2021
Catania
Luogo: Palazzo Biscari
Indirizzo: Via Museo Biscari 10
Orari: Lunedì - venerdì: 9.30 - 13.00 | 16.00 - 19.00 Sabato: 9.30 - 13.00 Domenica: su appuntamento
Curatori: Pietro Scammacca e Claudio Gulli
Telefono per informazioni: +39 3384355707
E-Mail info: info@un-fold.org
Sito ufficiale: http://www.un-fold.org
Dall’11 luglio fino al 31 agosto 2021, Palazzo Biscari ospita MONDO, Museo Archeologico del Reale, una mostra di Renato Leotta a cura di Pietro Scammacca e Claudio Gulli.
Il progetto espositivo nasce da una riflessione sul museo come dispositivo in grado di inventare la Natura e la molteplicità del reale attraverso la ricombinazione dei significati imposti dalla tassonomia classificatoria del sapere.
Queste riflessioni scaturiscono dallo studio del Museo Biscari, tra i primi musei aperti al pubblico in Sicilia, realizzato a Catania per volontà di Ignazio Paternò Castello, V Principe di Biscari (1719 – 1786). Il Museo nasce nel 1758, qualche decennio dopo il devastante terremoto del 1693, con l’intento di restituire agli abitanti un senso di identità e memoria collettiva fondata sulle antichità. Nel 1934, la collezione passa al Museo Civico di Castello Ursino, dove è in parte esposta. Oggi, alcuni artefatti provenienti dai depositi fanno ritorno alla loro sede originaria.
Il museo “perduto” è il medium attraverso il quale Renato Leotta ripensa una museografia derivata dal paesaggio naturale e le sue possibili interpretazioni. La mostra è una mise en scène di un nuovo “Museo Archeologico del Reale”, ragionamento dove i concetti di natura e cultura vengono trattati su un unico piano epistemologico: gli artefatti dell’uomo diventano in questo modo la testimonianza della loro aderenza alla natura e al tempo.
Prendendo spunto da un indice manoscritto del principe-archeologo rinvenuto negli archivi, il percorso espositivo si apre con una Sezione Dedicata al Cielo, presentando al visitatore una cosmologia di rappresentazioni ad acquerello degli eroi e divinità del mondo greco-romano. Un ideale elenco della statuaria al tempo conosciuta è ora l’incipit della mostra e la guida alla comprensione degli artefatti. In questa stanza vengono esposti ulteriori manoscritti inediti, e testi a stampa redatti dal principe, come il Viaggio per tutte le Antichità della Sicilia (1781), utili alla comprensione della mostra e del Museo Biscari.
Nelle stanze che seguono l’ingresso dei visitatori, si diffonde una sezione di naturalia che indaga i rapporti
fra Mare, Terra e Cielo attraverso immagini che contengono un carattere universale, pur essendo legate a
geografie e temporalità specifiche.
Partendo proprio dal discrimine stabilito tra terra e mare, in mostra è presentata Gipsoteca, una raccolta di
sculture prodotte dai cicli lunari sul litorale terrestre. La collezione di rive di Leotta ricalca i disegni del moto
ondoso sulle spiagge durante i momenti di bassa marea.
Una raccolta di fotogrammi realizzati mediante la bioluminescenza del plankton completa la Sezione
Dedicata alla Luna, in relazione con la testa di marmo arcaicizzante inventariato nella collezione Biscari
dall’archeologo Guido Libertini come reperto N.2, fino a questo momento considerata dispersa. La testa in
questione infatti, rappresentante un giovinetto, fu collocata dal principe su un busto femminile nel corso di
uno dei suoi frequenti esperimenti di assemblaggio nel laboratori del museo, fuorviando in questo modo gli
studiosi.
Nel monumentale salone dell’orchestra, gli oggetti: marmi antichi, vasi attici e sicelioti, bronzi di epoca
romana, ceramiche messicane, vetri abitano una museografia che fa eco ai movimenti terrestri e la
temporalità della cultura materiale. Una selezione di uccelli provenienti dal Museo di Zoologia
dell’Università di Catania richiama le rappresentazioni della Galleria degli Uccelli e l’architettura del
palazzo, concepito come una grande voliera. Qui, patrimonio culturale e paesaggio si fondono, dando vita a
una nuova possibile concezione di Museo Archeologico del Reale.
Da sottolineare in mostra una varietà di vasi sicelioti e tarracotte proveniente dalle campagne di scavi del
principe nelle città di Kamarina, Kenturipe, Gela, Lentinoi e Catania. Di particolare rilievo un busto acefalo
in basalto di epoca egizia utilizzato come statuetta magica per proteggere e guarire, infine un ritratto in cera
di autore sconosciuto del principe Biscari rappresentato in atteggiamento gioviale.
La mostra prosegue con una Sezione Dedicata all’Etna, dove tracce delle recenti eruzioni e una collezione di
bombe vulcaniche provenienti dall’Ecomuseo Riviera dei Ciclopi accompagnano “Mondo Meridiano”, un
public program realizzato in collaborazione con il filosofo Leonardo Caffo. Il programma è dedicato al
professore Franco Cassano, scomparso il 23 febbraio di quest’anno. Riprendendo le parole di Cassano,
questo ciclo di incontri invita studiosi provenienti da diverse discipline a pensare insieme come “restituire al
sud l’antica dignità di soggetto di pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso è stato pensato da
altri.”
La mostra si conclude nelle stanze private con una raccolta di film in 16 mm intitolata Fiumi, realizzati da
Renato Leotta nei siti archeologici e industriali di Megara Hyblaea, Gela e nella città di Roma. La Sezione è
Dedicata all’Acqua e il suo Fluire quale matrice germinale dell’uomo e della sua cultura.
La mostra è accompagnata dal primo numero della collana editoriale Lachea a cura dell’ISTITUTO
SICILIA, con i contributi di Christian Greco (Direttore Museo Egizio di Torino), Sofia Gotti (studiosa,
curatrice e professoressa presso University of Cambridge e Nuova Accademia delle Belle Arti, Milano),
Claudio Gulli, Renato Leotta, Pietro Scammacca e i visual essays di Cristiano Raimondi (Direttore artistico
Fondation Prince Pierre) e Leonardo Caffo (filosofo, curatore e scrittore). I testi presentano approfondimenti
strumentali alla concezione della mostra.
Il progetto è realizzato grazie al contributo del bando Exhibit Program | Direzione Generale Creatività Contemporanea
del Ministero della Cultura.
La mostra è stata realizzata con la partecipazione del Museo Civico Castello Ursino, il Museo di Zoologia
dell’Università di Catania, l’Ecomuseo della Riviera dei Ciclopi e la collaborazione dell’ ISTITUTO SICILIA.
Si ringraziano gli sponsor Palazzo Biscari Srl, MAG Spa, cantine Murgo e Piante Faro.
Il progetto è presentato dall’Associazione Culturale UNFOLD.
Renato Leotta è nato a Torino nel 1982. Vive e lavora tra Acireale e Torino. La sua ricerca indaga i processi
della natura e come questi si intreccino con la vita culturale, sociale e politica dell’uomo.
Renato Leotta è co-fondatore del centro per l’arte Cripta747 di Torino e dell’Istituto Sicilia per l’Arte e il
Paesaggio.
Nel 2021 presenta una mostra personale presso il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli e
partecipa al premio MAXXI al Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.
Tra le mostre personali ricordiamo: nel 2019 Magazzino Italian art Foundation e Casa Italiana Zerilli-
Marimò, New York; nel 2018; Eine Sandsammlung alla Kunst Halle Sankt Gallen, San Gallo; nel 2016
Aventura alla Galeria Madragoa, Lisbona e nel 2015 Piccola Patria presso la Galleria Fonti di Napoli.
Tra le mostre collettive a cui ha preso parte: Garden of Earthly Delights presso il Gropius Bau Berlino, 2019;
Manifesta 12, Palermo e Matriz do Tempo Real, al Museu de Arte de São Paulo, 2018; Intuition, Palazzo
Fortuny, Venezia, e Pompei@Madre, Materia Archeologica, Museo Madre, Napoli, 2017; XVI Quadriennale
nazionale d’arte di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma e TERRAE NUBILUS, NAK, Aquisgrana, 2016.
www.renatoleotta.it
Inaugurazione domenica 11 luglio dalle ore 18
Il progetto espositivo nasce da una riflessione sul museo come dispositivo in grado di inventare la Natura e la molteplicità del reale attraverso la ricombinazione dei significati imposti dalla tassonomia classificatoria del sapere.
Queste riflessioni scaturiscono dallo studio del Museo Biscari, tra i primi musei aperti al pubblico in Sicilia, realizzato a Catania per volontà di Ignazio Paternò Castello, V Principe di Biscari (1719 – 1786). Il Museo nasce nel 1758, qualche decennio dopo il devastante terremoto del 1693, con l’intento di restituire agli abitanti un senso di identità e memoria collettiva fondata sulle antichità. Nel 1934, la collezione passa al Museo Civico di Castello Ursino, dove è in parte esposta. Oggi, alcuni artefatti provenienti dai depositi fanno ritorno alla loro sede originaria.
Il museo “perduto” è il medium attraverso il quale Renato Leotta ripensa una museografia derivata dal paesaggio naturale e le sue possibili interpretazioni. La mostra è una mise en scène di un nuovo “Museo Archeologico del Reale”, ragionamento dove i concetti di natura e cultura vengono trattati su un unico piano epistemologico: gli artefatti dell’uomo diventano in questo modo la testimonianza della loro aderenza alla natura e al tempo.
Prendendo spunto da un indice manoscritto del principe-archeologo rinvenuto negli archivi, il percorso espositivo si apre con una Sezione Dedicata al Cielo, presentando al visitatore una cosmologia di rappresentazioni ad acquerello degli eroi e divinità del mondo greco-romano. Un ideale elenco della statuaria al tempo conosciuta è ora l’incipit della mostra e la guida alla comprensione degli artefatti. In questa stanza vengono esposti ulteriori manoscritti inediti, e testi a stampa redatti dal principe, come il Viaggio per tutte le Antichità della Sicilia (1781), utili alla comprensione della mostra e del Museo Biscari.
Nelle stanze che seguono l’ingresso dei visitatori, si diffonde una sezione di naturalia che indaga i rapporti
fra Mare, Terra e Cielo attraverso immagini che contengono un carattere universale, pur essendo legate a
geografie e temporalità specifiche.
Partendo proprio dal discrimine stabilito tra terra e mare, in mostra è presentata Gipsoteca, una raccolta di
sculture prodotte dai cicli lunari sul litorale terrestre. La collezione di rive di Leotta ricalca i disegni del moto
ondoso sulle spiagge durante i momenti di bassa marea.
Una raccolta di fotogrammi realizzati mediante la bioluminescenza del plankton completa la Sezione
Dedicata alla Luna, in relazione con la testa di marmo arcaicizzante inventariato nella collezione Biscari
dall’archeologo Guido Libertini come reperto N.2, fino a questo momento considerata dispersa. La testa in
questione infatti, rappresentante un giovinetto, fu collocata dal principe su un busto femminile nel corso di
uno dei suoi frequenti esperimenti di assemblaggio nel laboratori del museo, fuorviando in questo modo gli
studiosi.
Nel monumentale salone dell’orchestra, gli oggetti: marmi antichi, vasi attici e sicelioti, bronzi di epoca
romana, ceramiche messicane, vetri abitano una museografia che fa eco ai movimenti terrestri e la
temporalità della cultura materiale. Una selezione di uccelli provenienti dal Museo di Zoologia
dell’Università di Catania richiama le rappresentazioni della Galleria degli Uccelli e l’architettura del
palazzo, concepito come una grande voliera. Qui, patrimonio culturale e paesaggio si fondono, dando vita a
una nuova possibile concezione di Museo Archeologico del Reale.
Da sottolineare in mostra una varietà di vasi sicelioti e tarracotte proveniente dalle campagne di scavi del
principe nelle città di Kamarina, Kenturipe, Gela, Lentinoi e Catania. Di particolare rilievo un busto acefalo
in basalto di epoca egizia utilizzato come statuetta magica per proteggere e guarire, infine un ritratto in cera
di autore sconosciuto del principe Biscari rappresentato in atteggiamento gioviale.
La mostra prosegue con una Sezione Dedicata all’Etna, dove tracce delle recenti eruzioni e una collezione di
bombe vulcaniche provenienti dall’Ecomuseo Riviera dei Ciclopi accompagnano “Mondo Meridiano”, un
public program realizzato in collaborazione con il filosofo Leonardo Caffo. Il programma è dedicato al
professore Franco Cassano, scomparso il 23 febbraio di quest’anno. Riprendendo le parole di Cassano,
questo ciclo di incontri invita studiosi provenienti da diverse discipline a pensare insieme come “restituire al
sud l’antica dignità di soggetto di pensiero, interrompere una lunga sequenza in cui esso è stato pensato da
altri.”
La mostra si conclude nelle stanze private con una raccolta di film in 16 mm intitolata Fiumi, realizzati da
Renato Leotta nei siti archeologici e industriali di Megara Hyblaea, Gela e nella città di Roma. La Sezione è
Dedicata all’Acqua e il suo Fluire quale matrice germinale dell’uomo e della sua cultura.
La mostra è accompagnata dal primo numero della collana editoriale Lachea a cura dell’ISTITUTO
SICILIA, con i contributi di Christian Greco (Direttore Museo Egizio di Torino), Sofia Gotti (studiosa,
curatrice e professoressa presso University of Cambridge e Nuova Accademia delle Belle Arti, Milano),
Claudio Gulli, Renato Leotta, Pietro Scammacca e i visual essays di Cristiano Raimondi (Direttore artistico
Fondation Prince Pierre) e Leonardo Caffo (filosofo, curatore e scrittore). I testi presentano approfondimenti
strumentali alla concezione della mostra.
Il progetto è realizzato grazie al contributo del bando Exhibit Program | Direzione Generale Creatività Contemporanea
del Ministero della Cultura.
La mostra è stata realizzata con la partecipazione del Museo Civico Castello Ursino, il Museo di Zoologia
dell’Università di Catania, l’Ecomuseo della Riviera dei Ciclopi e la collaborazione dell’ ISTITUTO SICILIA.
Si ringraziano gli sponsor Palazzo Biscari Srl, MAG Spa, cantine Murgo e Piante Faro.
Il progetto è presentato dall’Associazione Culturale UNFOLD.
Renato Leotta è nato a Torino nel 1982. Vive e lavora tra Acireale e Torino. La sua ricerca indaga i processi
della natura e come questi si intreccino con la vita culturale, sociale e politica dell’uomo.
Renato Leotta è co-fondatore del centro per l’arte Cripta747 di Torino e dell’Istituto Sicilia per l’Arte e il
Paesaggio.
Nel 2021 presenta una mostra personale presso il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli e
partecipa al premio MAXXI al Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.
Tra le mostre personali ricordiamo: nel 2019 Magazzino Italian art Foundation e Casa Italiana Zerilli-
Marimò, New York; nel 2018; Eine Sandsammlung alla Kunst Halle Sankt Gallen, San Gallo; nel 2016
Aventura alla Galeria Madragoa, Lisbona e nel 2015 Piccola Patria presso la Galleria Fonti di Napoli.
Tra le mostre collettive a cui ha preso parte: Garden of Earthly Delights presso il Gropius Bau Berlino, 2019;
Manifesta 12, Palermo e Matriz do Tempo Real, al Museu de Arte de São Paulo, 2018; Intuition, Palazzo
Fortuny, Venezia, e Pompei@Madre, Materia Archeologica, Museo Madre, Napoli, 2017; XVI Quadriennale
nazionale d’arte di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma e TERRAE NUBILUS, NAK, Aquisgrana, 2016.
www.renatoleotta.it
Inaugurazione domenica 11 luglio dalle ore 18
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