Deep Velvet

Deep Velvet, Fondazione Antonio Ratti, Como

 

Dal 28 Febbraio 2020 al 21 Giugno 2020

Como

Luogo: Fondazione Antonio Ratti

Indirizzo: via per Cernobbio 19

Orari: Da lunedì a venerdì: 10-13 / 15-18. Fino al 29 marzo Sabato e domenica: 14-18. Dal 5 aprile Sabato: 14-18. Domenica: 10-19

Curatori: Maddalena Terragni

Telefono per informazioni: +39 031 3384976

E-Mail info: info@fondazioneratti.org

Sito ufficiale: http://www.fondazioneratti.org



Venerdì 28 febbraio 2020, ore 18:30, la Fondazione Antonio Ratti inaugura, presso le sale espositive di Villa Sucota, la mostra Deep Velvet, a cura di Maddalena Terragni.

A partire dal titolo, Deep Velvet, lo spettatore viene invitato a immergersi, a entrare nelle profondità del tessuto e addentrarsi in una narrazione che risuona di incontri lontani, possibili o non ancora avvenuti. La storia del tessuto è, per eccellenza, una storia viva perché legata alla pelle e al gusto, che si muove nel mondo insieme con i corpi che indossano quel tessuto. Questa narrazione non procede su una traiettoria lineare, ma ritorna ciclicamente in circoli e intrecci, prolifera tramite contatti e migrazioni. Maestri, quindi, non sono tanto gli innovatori, quanto gli sperimentatori, coloro che sono in grado di intra vedere questo filone magmatico di trasformazioni e incanalarlo in associazioni impreviste. Così, Mariano Fortuny (Granada 1871 – Venezia 1949) fece della sua residenza Veneziana una fucina in cui pittura, incisione, scenografia e tessuto convivevano in continuità, dando vita a stoffe la cui tecnica stupisce ancora oggi.

Le creazioni Fortuny in mostra sono parte del fondo TGL, alle quali lo scorso anno si è aggiunto un nuovo importante pezzo acquistato grazie al contributo di Epson Italia, che da anni sostiene l’attività della collezione tessile della FAR. Negli spazi della Fondazione sono esposti due pannelli di velluto, un mantello, una cappa ed una coppia di teli di cotone, caratterizzati dall’uso della tecnica stampa sperimentale a pigmento metallico, con motivi decorativi ispirati a quelli della tradizione tessile medievale e rinascimentale. L’eco di questi motivi si ritrova poi nei tavoli che contengono i tessuti appartenenti alla collezione FAR. Gli accostamenti imprevisti, richiamati dalla forma e dal colore più che dalla successione cronologica, sono la materializzazione di quel processo creativo che è la vera ricchezza dei pezzi in mostra. La Fondazione Antonio Ratti mette in scena questa dinamica di riflessi e ispirazioni: le stampe Fortuny su velluto e cotone dialogano con il proprio immaginario. Dai broccati e velluti antichi fino all’atmosfera che richiama la quinta teatrale, quello che viene a crearsi è un’incubatrice, una storia del tessuto e della sua innovazione, illustrata per richiami. Gli ingrandimenti dei tessuti Fortuny, scattati al microscopio e proiettati sulle pareti, creano scenografie in cui si riconoscono trame, intrecci e ombre di paesaggi. La mostra mette in luce una stratificazione di possibilità: l’approfondimento tecnico e lo studio storico -scientifico non sovrastano, anzi integrano un’atmosfera che è un invito a perdersi e a esplorare i molteplici livelli di lettura insiti in tutta la collezione FAR.

EVENTI – Public Program
A sottolineare il carattere trasversale della mostra, la Fondazione propone un ampio calendario di eventi per tutto il periodo d’apertura, che comprende incontri, proiezioni e laboratori. Il corso “Storia e storie tessili tra Asia ed Europa, dal VII al XVII secolo” a cura di Chiara Buss, storica del tessuto, tratterà l’evoluzione della produzione tessile nel bacino del Mediterraneo (nelle città italiane, spagnole e francesi) indagando, tra le altre cose, i significati simbolici di schemi compositivi e motivi decorativi riutilizzati dallo stesso Fortuny. Da domenica 8 marzo, un ciclo di film, a cura di Alberto Cano, svilupperà e interpreterà, attraverso l’opera di alcuni maestri del cinema, le diversi tematiche della mostra. Sempre la domenica, i laboratori dell’associazione Mudartlabs accompagneranno i partecipanti, attraverso l’esperienza diretta, alla scoperta di linguaggi, simbologie e tecniche.

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI