Angelo Noce e Sergio Vecchio. Il respiro della materia / I colori dell'anima
Dal 22 Marzo 2014 al 06 Aprile 2014
Crema | Cremona
Luogo: Museo Civico di Crema e del Cremasco
Indirizzo: via Dante Alighieri 49
Orari: lun-ven 9-12.30 / 14-17.30, sab e dom 10-12 / 15.30-18.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0373 257161
E-Mail info: museo@comune.crema.cr.it
Sito ufficiale: http://www.comune.crema.cr.it
Sabato 22 marzo, alle ore 18, nelle Sale espositive “Francesco Agello” – Cittadella della Cultura - Museo Civico di Crema e del Cremasco, si inaugura la mostra Il respiro della materia/I colori dell’anima degli artisti Angelo Noce, nativo di Crema, e Sergio Vecchio, nativo di Paestum (SA).
Le loro opere sono un lungo viaggio nei territori visivi del passato. In Noce l’attrazione verso un immaginario mondo del passato parte dal profondo respiro del colore. Ciò gli consente di ricomporre la sua frammentata memoria come tempo liberato e, attraverso i passaggi da un ciclo all’altro, forme e colori si raccolgono ora in forme enigmatiche e in plurivalenze linguistiche, ora in un esteso corpo di raffigurazioni oniriche che ritraducono, con intensità emotiva, l’autonoma memoria di una lontana immaginazione espressiva.
In Sergio Vecchio presente e passato sono due facce della stessa visione archetipica. Attrazione e mistero trapassano ogni aspetto della realtà; si rivestono di un alone fantasmatico carico di lontani eventi, da cui si respira una densità espressiva pregna di attese, atmosfere, sogni ricorrenti di una incantata magica malinconia. In entrambi le estese velature cromatiche dei blu notte, dei rossi sanguigni e delle fredde interazioni dei verdi sembrano provenire da una abissale lontananza; sono brandelli di un ritornante sogno, topoi di luoghi quotidianamente vissuti, testimonianze di una realtà perduta che, nonostante tutto, ancora oggi riesce a sommuovere il sentimento nel tentativo di affermare l’incontro tra l’Essere e il Tempo come matrice del mistero e come “estasi ineffabile dell’esperienza” come ci hanno insegnato Nietzsche e Freud. Nel catalogo realizzato da Gianluigi Tagliabue, con il Patrocinio del Comune di Crema e della Provincia di Cremona, edito da Il Monteanalogo, oltre alla prefazione dell’Assessore alla Cultura dott. Paola Vailati, testi critici e interventi poetici del Prof. Gerardo Pedicini.
Le loro opere sono un lungo viaggio nei territori visivi del passato. In Noce l’attrazione verso un immaginario mondo del passato parte dal profondo respiro del colore. Ciò gli consente di ricomporre la sua frammentata memoria come tempo liberato e, attraverso i passaggi da un ciclo all’altro, forme e colori si raccolgono ora in forme enigmatiche e in plurivalenze linguistiche, ora in un esteso corpo di raffigurazioni oniriche che ritraducono, con intensità emotiva, l’autonoma memoria di una lontana immaginazione espressiva.
In Sergio Vecchio presente e passato sono due facce della stessa visione archetipica. Attrazione e mistero trapassano ogni aspetto della realtà; si rivestono di un alone fantasmatico carico di lontani eventi, da cui si respira una densità espressiva pregna di attese, atmosfere, sogni ricorrenti di una incantata magica malinconia. In entrambi le estese velature cromatiche dei blu notte, dei rossi sanguigni e delle fredde interazioni dei verdi sembrano provenire da una abissale lontananza; sono brandelli di un ritornante sogno, topoi di luoghi quotidianamente vissuti, testimonianze di una realtà perduta che, nonostante tutto, ancora oggi riesce a sommuovere il sentimento nel tentativo di affermare l’incontro tra l’Essere e il Tempo come matrice del mistero e come “estasi ineffabile dell’esperienza” come ci hanno insegnato Nietzsche e Freud. Nel catalogo realizzato da Gianluigi Tagliabue, con il Patrocinio del Comune di Crema e della Provincia di Cremona, edito da Il Monteanalogo, oltre alla prefazione dell’Assessore alla Cultura dott. Paola Vailati, testi critici e interventi poetici del Prof. Gerardo Pedicini.
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