Massimo Berruti. Ritratti e dipinti spaziali
![Massimo Berruti Massimo Berruti](http://www.arte.it/foto/600x450/c1/93743-img_Massimo_Berruti_1_LQ.jpg)
Massimo Berruti
Dal 04 Agosto 2019 al 25 Agosto 2019
Cortemilia | Cuneo
Luogo: Palazzo della Pretura
Indirizzo: piazza Oscar Molinari
Orari: 10 - 19
Curatori: Massimo Berruti, Giordano Berti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Dal 4 al 25 agosto Massimo Berruti (classe 1948), espone a Cortemilia, nel Palazzo della Pretura, una serie di opere recenti che segnano il passaggio a una nuova fase del suo percorso artistico: sovrapposizioni di elementi grafici e pittorici che vanno a costruire un mondo multidimensionale di emozioni.
Berruti, vale la pena ricordarlo almeno di sfuggita, è stato un grandissimo campione della pallapugno ma ad un certo momento ha deciso di seguire con più decisione la carriera artistica che aveva già intrapreso. Questo lo differenzia, per esempio, da Julio Iglesias, già portiere del Real Madrid, che dopo un grave incidente si dedicò alla musica leggera. O da Massimiliano Precisi, che è passato dal pallone alla pittura. O dal pugile Omar Hassan, che ora si dedica alla Street Art.
Ma rimaniamo sul Berruti pittore. Vive e lavora a Canelli. Dal suo atelier escono oggetti unici e preziosi, tra i quali splendidi ritratti all’aerografo. Opere che vanno a impreziosire le pareti di casa dei committenti, ma in qualche caso anche i muri esterni, come per esempio a Cerretto Langhe dove ha immortalato, en-plein-air, i campioni di quegli sferisteri che lui stesso fece emozionare nella giovinezza di sportivo, ammirato per le sue imprendibili battute.
La ricerca pittorica di Berruti si è legata, agli esordi, alla più raffinata Pop Art europea, per proseguire in modo personalissimo con una tecnica difficile come il ritratto eseguito all’aerografo senza l’ausilio di fotografie: insomma, pittura da studio su cavalletto.
Nei ritratti di Berruti, specie quelli femminili, traspare a volte un sottile erotismo oppure una gioia nascosta, un senso di malinconia oppure di abbandono alla dimensione onirica. Tale è la profondità psicologica di cui Berruti è capace, come lo furono i grandi pittori di epoca barocca. Ecco, l’arte di Berruti si muove, senza dubbio, sulla stessa lunghezza d’onda di quei ritrattisti che hanno saputo indagare la fisionomia dei personaggi mettendone in risalto, con ombre e sfumature spesso impercettibili, diversi aspetti del carattere.
I ritratti che Berruti espone a Cortemilia si presentano, perciò, come una specie di galleria degli specchi dove lo spettatore può in qualche modo ritrovare emozioni perdute o viverne di nuove… anche grazie ai “dipinti spaziali” dai quali emerge fortissima la dimensione del silenzio; una pittura esistenzialista che trae origine da riflessioni sulla dimensione universale nella quale gli esseri umani sono immersi, come polvere in un oceano cosmico.
Giordano Berti
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