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Renato Guttuso e l'autobiografia

Dal 11 Maggio 2014 al 08 Giugno 2014
Bra | Cuneo
Luogo: Centro Incontri Comunale
Indirizzo: via Regina Margherita 28, loc. Pollenzo
Orari: da giovedì a domenica 15-18.30 / 21-23
Curatori: Cinzia Tesio, Rino Tacchella
Enti promotori:
- Associazione Turistica Proloco La Torre di Pollenzo
- Studio 13
- Culturando insieme
- Regione Piemonte
- Provincia di Cuneo
- Città di Bra
- Club Unesco
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 335 6287477
E-Mail info: proloco.pollenzo@alice.it
Sito ufficiale: http://www.prolocolatorrepollenzo.it
Da Bagheria, 1912, a Roma, 1987. In questo arco di tempo si svolge la parabola esistenziale e artistica di Renato Guttuso. Nasce a Bagheria, in Sicilia, nel 1912 (lo stesso anno di Aligi Sassu). Negli anni di Liceo frequenta lo studio del pittore Pippo Rizzo e nel 1928 a soli 16 anni esordisce con un suo lavoro alla Mostra Sindacale Siciliana. Nel 1931, dopo il trasferimento a Roma, espone per la prima volta le sue opere alla celebrata Quadriennale Nazionale romana.
La sua esistenza vira da un’ipotetica laurea in legge alla carriera di pittore. Dai primi quadri raffiguranti i suoi contadini siciliani e compaesani, sino al celebre “Fuga dall’Etna” del 1937, o all’altrettanto celebre “Vuccirria”, il mercato popolare di Palermo. Fin dalle prime opere il pittore insegue un’esecuzione prettamente figurativa a cui fanno da corposo contraltare contenutistico, temi ancorati al mondo contadino, rurale, popolare: temi sociali o soggetti dichiaratamente politici.
Poi giunge a Roma e forma un gruppo con i pittori Birolli, Fontana e Persico. Nel 1938 allestisce la prima mostra personale alla galleria romana della Cometa e nel 1942 al Premio Bergamo con “Crocefissione”, un dipinto dai colori espressionisti e violenti, che suscita violente polemiche.
Scoppia la seconda guerra mondiale e l’artista dipinge una serie di quadri dal titolo “Gott mit Uns”, “Dio è con noi”, motto inciso sulle fibbie dei soldati tedeschi. La sue verve di polemista affiora di prepotenza. Guttuso non tradirà mai la sua personale “campagna di idee”, che raggiungerà l’acme con “I funerali di Togliatti”.
Nel dopoguerra segue stilisticamente il primo periodo di Pablo Picasso, quello cosiddetto “Blu”. Nel 1946 fonda con Birolli, Vedova, Morlotti, Turcato il Fronte Nuovo delle Arti. Nel 1968 esegue quadri che riflettono la situazione europea e francese. Si reca a Parigi dove ritrae i giovani nelle prime marce di protesta in quello che diverrà nel tempo il leggendario “maggio francese”. Dal 1969 vive stabilmente a Roma, nella leggendaria via Margutta, la strada dei pittori, la strada frequentata da Marta Marzotto, la splendida contessa ex mondina e modella di molti suoi dipinti di quegli anni. E’ il periodo – per così dire intimo dell’artista che si propone da ora con una serie di quadri prettamente autobiografici realizzati con grande interesse alle tematiche sociali avvalendosi di una pittura realista in cui inizialmente si avvertono riferimenti picassiani presenti nella “Cucitrice” esposta in questa occasione.
È considerato uno degli artisti più importanti del Novecento italiano: a lui la Biennale di Venezia dedica nel 1952 e nel 1982 due importanti e complete mostre personali.
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