Carla Rigato. Verso ogni dove
Dal 03 Dicembre 2022 al 29 Dicembre 2022
Firenze
Luogo: Accademia delle Arti del Disegno
Indirizzo: Via Ricasoli 68
Orari: dal martedì al sabato ore 10-13 e 17-19; domenica ore 10-13; il lunedì, l’8, il 25 e il 26 dicembre chiuso
Curatori: Giovanna Giusti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Un’esplosione di colori su tele di grandi dimensioni che emozionano per l’originalità. Si intitola “Verso ogni dove” la mostra dell’artista padovana Carla Rigato che si inaugura sabato 3 dicembre alle ore 17.30 nella Sala delle Esposizioni dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
Nonostante vanti un curriculum ricco che l’ha portata a esporre in Italia e all’estero, è la prima volta che l’artista veneta espone a Firenze e per l’occasione è stato realizzato da Polistampa il bel catalogo che impreziosisce l’esposizione, recando le immagini di tutte le opere presenti in mostra e i testi di Cristina Acidini, Andrea Granchi, Giovanna Giusti, e di Boris Brollo, Myriam Zerbi, Giovanna Grossato, Leo Strozzieri, Antonietta Grandesso.
La mostra si struttura seguendo due binari emotivi paralleli: il percorso blu e il percorso rosso. Non a caso il colore è il linguaggio di Carla Rigato che, tela dopo tela, mette a nudo l’anima e invita alla scoperta delle profondità dell’Essere. Figure di colore senza confini, come non può esserlo l’anima, in bilico tra figurazione e astrazione, senza confini di emozioni, di vita, di percorsi, di storie. Una vita vissuta tra Inferno e Paradiso; due entità astratte, ma vive, presenti, che fanno parte dei nostri giorni e che spesso perdono i propri orizzonti fino a diventare un groviglio di emozioni che si contorcono nell’animo umano, verso ogni dove.
Da un’idea di Angela Forin e curata dalla storica dell’arte Giovanna Giusti, l’esposizione rappresenta una tappa significativa del racconto lungo oltre trent’anni di pittura, in cui l’artista padovana prosegue il suo percorso istintivo, gestuale, lirico. Dalla pittura formale degli esordi, il suo liberarsi dalla linea e dalla forma si è via via evoluto. Una ventina di opere di grande dimensioni, mostrano e raccontano un profondo percorso di maturazione personale e artistico, con il colore che fa da “specchio” allo stato d’animo dell’artista.
«Ci sono diversi modi di vedere, anche dentro di noi - scrive Giusti - Per qualcuno, e Carla Rigato lo mostra con le sue tele e la sua introspezione, lo spettro si accende e il reale e l’intimo, contaminandosi, emergono con la forza dell’eccesso, vividi. […] Carla Rigato tratta queste sue urgenze con un linguaggio personale, grazie al quale la composizione sta in bilico tra astrazione e cenni di figurativo, mentre la materia pittorica, stesa con generosissime pennellate, spazia su superfici che accolgono nuove interrogazioni».
La mostra personale di Carla Rigato sarà ospitata nella Sala delle Esposizioni dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, presieduta da Cristina Acidini: fondata nel 1563 da Cosimo I de’ Medici su sollecitazione di Vasari, è la più antica Accademia al mondo, vantando tra i primi Accademici Michelangelo Buonarroti, Bartolomeo Ammannati, Agnolo Bronzino e Francesco Da Sangallo.
Sostiene Acidini che «I quadri di Carla Rigato, pittrice che non teme la grande dimensione, anzi spesso la esige, riflettono la sua formazione e la sua esperienza: un’educazione sui fenomeni novecenteschi dell’astrattismo e dell’espressionismo, che l’ha guidata nel cercare la sua strada originale entro il vasto mondo dell’informale. Il curriculum lungo e denso, […] di per sé dimostra l’impegno coerente e costante che Rigato dedica all’arte. […] una pittura energica e centrifuga, che guida l’occhio in direzioni molteplici e tutte esterne al quadro - verso ogni dove, appunto - in onde cosmiche potenti come un Big Bang o in immersioni nel profondo che chiamano agli abissi».
Da parte sua Andrea Granchi, Presidente della Classe di Pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno, scrive che «Un fare arte ‘sospeso’ tra astrazione cromatica e una sorta di informale ‘organico’ spesso con riemersioni figurali riconoscibili per il tramite di gesti e segni talvolta irruenti e drammaticamente coinvolgenti, talaltra liricamente espressi e sostenuti da un sensibile rigore formale, appare essere la cifra pittorica dell’artista Carla Rigato».
Nonostante vanti un curriculum ricco che l’ha portata a esporre in Italia e all’estero, è la prima volta che l’artista veneta espone a Firenze e per l’occasione è stato realizzato da Polistampa il bel catalogo che impreziosisce l’esposizione, recando le immagini di tutte le opere presenti in mostra e i testi di Cristina Acidini, Andrea Granchi, Giovanna Giusti, e di Boris Brollo, Myriam Zerbi, Giovanna Grossato, Leo Strozzieri, Antonietta Grandesso.
La mostra si struttura seguendo due binari emotivi paralleli: il percorso blu e il percorso rosso. Non a caso il colore è il linguaggio di Carla Rigato che, tela dopo tela, mette a nudo l’anima e invita alla scoperta delle profondità dell’Essere. Figure di colore senza confini, come non può esserlo l’anima, in bilico tra figurazione e astrazione, senza confini di emozioni, di vita, di percorsi, di storie. Una vita vissuta tra Inferno e Paradiso; due entità astratte, ma vive, presenti, che fanno parte dei nostri giorni e che spesso perdono i propri orizzonti fino a diventare un groviglio di emozioni che si contorcono nell’animo umano, verso ogni dove.
Da un’idea di Angela Forin e curata dalla storica dell’arte Giovanna Giusti, l’esposizione rappresenta una tappa significativa del racconto lungo oltre trent’anni di pittura, in cui l’artista padovana prosegue il suo percorso istintivo, gestuale, lirico. Dalla pittura formale degli esordi, il suo liberarsi dalla linea e dalla forma si è via via evoluto. Una ventina di opere di grande dimensioni, mostrano e raccontano un profondo percorso di maturazione personale e artistico, con il colore che fa da “specchio” allo stato d’animo dell’artista.
«Ci sono diversi modi di vedere, anche dentro di noi - scrive Giusti - Per qualcuno, e Carla Rigato lo mostra con le sue tele e la sua introspezione, lo spettro si accende e il reale e l’intimo, contaminandosi, emergono con la forza dell’eccesso, vividi. […] Carla Rigato tratta queste sue urgenze con un linguaggio personale, grazie al quale la composizione sta in bilico tra astrazione e cenni di figurativo, mentre la materia pittorica, stesa con generosissime pennellate, spazia su superfici che accolgono nuove interrogazioni».
La mostra personale di Carla Rigato sarà ospitata nella Sala delle Esposizioni dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, presieduta da Cristina Acidini: fondata nel 1563 da Cosimo I de’ Medici su sollecitazione di Vasari, è la più antica Accademia al mondo, vantando tra i primi Accademici Michelangelo Buonarroti, Bartolomeo Ammannati, Agnolo Bronzino e Francesco Da Sangallo.
Sostiene Acidini che «I quadri di Carla Rigato, pittrice che non teme la grande dimensione, anzi spesso la esige, riflettono la sua formazione e la sua esperienza: un’educazione sui fenomeni novecenteschi dell’astrattismo e dell’espressionismo, che l’ha guidata nel cercare la sua strada originale entro il vasto mondo dell’informale. Il curriculum lungo e denso, […] di per sé dimostra l’impegno coerente e costante che Rigato dedica all’arte. […] una pittura energica e centrifuga, che guida l’occhio in direzioni molteplici e tutte esterne al quadro - verso ogni dove, appunto - in onde cosmiche potenti come un Big Bang o in immersioni nel profondo che chiamano agli abissi».
Da parte sua Andrea Granchi, Presidente della Classe di Pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno, scrive che «Un fare arte ‘sospeso’ tra astrazione cromatica e una sorta di informale ‘organico’ spesso con riemersioni figurali riconoscibili per il tramite di gesti e segni talvolta irruenti e drammaticamente coinvolgenti, talaltra liricamente espressi e sostenuti da un sensibile rigore formale, appare essere la cifra pittorica dell’artista Carla Rigato».
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