Enduring Freedom
Dal 24 Marzo 2022 al 15 Aprile 2022
Firenze
Luogo: RFK International House for Human Rights
Indirizzo: Via Ghibellina 12
Orari: dal mercoledì alla domenica dalle 15 alle 20
Sito ufficiale: http://www.enduringfreedom.it
Si intitola Enduring Freedom la mostra dei due giovani artisti fiorentini Gianluca Braccini e Jonathan Soliman Awadalla, che è stata presentata questa mattina a MAD Murate Art District. La mostra, organizzata dall’associazione culturale Eterotopie in collaborazione con il Comune di Firenze, MUS.E, MAD Murate Art District, con il supporto del Consiglio Regionale della Toscana e di RFK Human Rights Italia, sarà aperta al pubblico dal 24 marzo (alle 17) al 15 aprile 2022 negli spazi della RFK International House for Human Rights, a Firenze.
Il progetto prende il nome dall’operazione militare statunitense avviata a livello internazionale in risposta all’attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001. La recente ritirata delle truppe statunitensi ha portato i due giovani pittori a intraprendere una riflessione sul conflitto afgano, elaborato tramite il medium della pittura e della stampa calcografica. Gianluca Braccini e Jonathan Soliman Awadalla hanno così realizzato sessantacinque operenell’intento di devolvere il ricavato della vendita alla popolazione afghana.
“Il progetto Enduring Freedom è nato in risposta agli eventi che hanno preso piede in Afghanistan
dall’agosto scorso. Durante la caotica ritirata delle truppe statunitensi, da quella regione arrivavano una moltitudine di immagini che ritraevano un paese nel caos. Il malessere causato da queste scene e l'impossibilità di reagire ci ha spinto a cercare di metabolizzare l'intera situazione per mezzo della pittura – spiegano gli artisti Gianluca Braccini e Jonathan Soliman Awadalla -. Abbiamo scelto di chiamare la mostra come l’operazione militare, nata in risposta agli attentati dell’11 settembre 2001, per evidenziarne il paradosso. L’ossessione moderna di far guerra in nome della libertà, combattere il fuoco con il fuoco, lascia perplessi e viene da chiedersi: “libertà persistente sì, ma per chi?”
Durante tutta la durata dell'esposizione sarà attiva un’asta online dove sarà possibile acquistare tutte le opere realizzate per il progetto Enduring Freedom(https://www.enduringfreedom.it/aste/). L'intera somma verrà versata a favore della popolazione afghana tramite la raccolta fondi attivata dall'Università degli studi di Firenze (https://www.unifi.it/UNIFIFAST). Accanto a ciascuna delle opere in mostra è presente un QR code che linka direttamente al sito dell'asta online.
“Quello che Gianluca e Jonathan fanno con questo lavoro va oltre la storia e l’arte e si tinge di un colore forte, il colore della solidarietà. Una solidarietà che è nel dna della nostra Toscana – dichiara Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio regionale della Toscana -. A distanza di vent’anni dall’inizio dell’operazione militare Enduring Freedom il popolo afgano ha ancora bisogno del nostro aiuto, del nostro supporto ed è stupendo pensare che due ragazzi giovani abbiano deciso di devolvere il ricavato della vendita delle loro opere in beneficenza per aiutare le famiglie afgane. Non possiamo che essere fieri e orgogliosi di questi ragazzi e imparare da loro cosa vuol dire fare solidarietà, sono loro la faccia più bella della nostra Toscana”.
“Fino dalla prima ideazione il progetto Enduring Freedom ha risentito positivamente della determinazione e dell’entusiasmo di Gianluca e di Jonathan – dichiara Cristina Giachi, presidente della Commissione cultura della Regione Toscana -. Il nome scelto sovrappone, provocatoriamente, un attacco artistico fatto di 65 opere appositamente realizzate all’operazione militare del 2001. Come Consiglio Regionale abbiamo sostenuto il loro lavoro fin dall’inizio e siamo orgogliosi di questi giovani artisti toscani che mostrano una maturità artistica e una consapevolezza delle urgenze sociali e culturali assai rare”.
“L’Afghanistan è al centro di questa mostra e del sistema di welfare cittadino - ha detto l’assessore al Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro -. Firenze, da sempre città dell’accoglienza, è in prima linea per dare ospitalità a coloro che fuggono dall’orrore della guerra: siamo al fianco degli afgani e adesso anche degli ucraini. Questi popoli che vivono il dramma dei conflitti hanno tutto il nostro sostegno e chi arriva in città può contare su di noi per superare la drammatica situazione che ha dovuto sopportare nei Paesi d’origine. Una situazione difficile e caotica, come dimostrano anche le opere di Gianluca Braccini e Jonathan Soliman Awadalla, che segna il corpo e la mente delle persone. Questa mostra, che stimola una profonda riflessione sul conflitto in Afghanistan, ha una finalità nobile perché il ricavato della vendita delle opere sarà devoluto in beneficienza ai cittadini afgani attraverso la raccolta fondi attivata dall’Ateneo fiorentino. Tutto questo dimostra una volta di più come la nostra comunità tutta faccia squadra per sostenere le persone che hanno più bisogno”.
“Occorre domandarsi per quale motivo due giovani oggi decidano di dedicare la loro arte al soggetto della guerra, drammaticamente tornato in auge in questi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo – commenta Valentina Gensini, direttore artistico di MAD Murate Art District -. Come oggi Kiev, ieri Kabul, New York, Saigon: l’offesa, il dolore, le vittime civili. Al tempo determinato dello scatto fotografico, la pittura sovrappone il tempo continuato di chi osserva, rivive, metabolizza, soffre. Di chi poeticizza gli attimi del dramma storico con uno sguardo meta-critico, lontano, eppure dentro le cose con una profonda, assoluta mestizia. La resistenza e la memoria resiliente, per fortuna, sono nutrite anche afferrando un pennello, oltre che imbracciando fucili”.
“L’arte è da sempre veicolo di cultura e condivisione. Queste opere testimoniano il desiderio di dare dignità a una terra a cui la storia ha tolto molto. La RFK Human Rights Italia è orgogliosa di ospitare queste opere, testimoni del cammino ancora lungo che i diritti umani devono compiere per essere pienamente goduti da tutti”, ha aggiunto Federico Moro, Segretario Generale del RFK Human Rights Italia.
Gli artisti sono stati accompagnati nella realizzazione del progetto da Jorio Corelli nella doppia veste di coordinatore del progetto e progettista dell’allestimento, da Arianna Iandelli, firma del testo curatoriale, Vincenzo Lapiccirella e Matteo Fiorino che hanno curato la parte grafica del progetto e da Italia Bruno per la gestione dei social media.
Eterotopie è un’associazione culturale fiorentina nata durante la pandemia, quando è stata ospitata la residenza d’artista Margine in Palazzo Acciaiuoli sede dell’hotel Torre Guelfa, chiuso a causa della pandemia, tra gennaio e aprile 2021. La mostra finale della residenza d’artista è stata successivamente riproposta nello spazio espositivo del Consiglio Regionale Carlo Azeglio Ciampi.
Durante l’estate 2021 in collaborazione con la Galleria Cartavetra ha poi organizzata la residenza d’artista Entriopia.
Gianluca Braccini (1996) si è laureato all’accademia di belle arti di Firenze nel 2020.
Usa come mezzo la pittura e la stampa calcografica prendendo spunto da immagini fotografiche storiche o paesaggistiche. Partecipa a varie mostre personali e collettive ed alcune residenze d’artista fra le quali Entropia, nell’estate 2021 organizzata della galleria fiorentina Cartavetra; Margine, residenza d’artista svolta da gennaio a maggio 2021 a palazzo Acciaiuoli. Nel 2018 partecipa alla residenza d’artista Anabasis, o dell’arte Sacra a Montaione.
Attualmente vive e lavora nel capoluogo toscano.
Jonathan Soliman Awadalla (1995) Nel 2016 studia regia e video a Parigi, presso l’ESRA International Film School. Attualmente studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Sin dall'infanzia ha suonato diversi strumenti musicali, frequentando la Scuola di Musica di Fiesole. Coltiva da sempre una passione per il cinema e la fotografia. La sua ricerca fonde fotografia e pittura: i soggetti degli scatti che seleziona, distanti nei tempi e nei luoghi, vengono svincolati dai loro contesti per creare nuovi racconti nel presente. Nel 2021 partecipa a Margine, residenza d’artista a Palazzo Acciaiuoli, e Entropia, residenza organizzata dalla galleria fiorentina Cartavetra. Fa parte dell’associazione culturale Eterotopie. Vive e lavora a Firenze.
Il progetto prende il nome dall’operazione militare statunitense avviata a livello internazionale in risposta all’attacco terroristico alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001. La recente ritirata delle truppe statunitensi ha portato i due giovani pittori a intraprendere una riflessione sul conflitto afgano, elaborato tramite il medium della pittura e della stampa calcografica. Gianluca Braccini e Jonathan Soliman Awadalla hanno così realizzato sessantacinque operenell’intento di devolvere il ricavato della vendita alla popolazione afghana.
“Il progetto Enduring Freedom è nato in risposta agli eventi che hanno preso piede in Afghanistan
dall’agosto scorso. Durante la caotica ritirata delle truppe statunitensi, da quella regione arrivavano una moltitudine di immagini che ritraevano un paese nel caos. Il malessere causato da queste scene e l'impossibilità di reagire ci ha spinto a cercare di metabolizzare l'intera situazione per mezzo della pittura – spiegano gli artisti Gianluca Braccini e Jonathan Soliman Awadalla -. Abbiamo scelto di chiamare la mostra come l’operazione militare, nata in risposta agli attentati dell’11 settembre 2001, per evidenziarne il paradosso. L’ossessione moderna di far guerra in nome della libertà, combattere il fuoco con il fuoco, lascia perplessi e viene da chiedersi: “libertà persistente sì, ma per chi?”
Durante tutta la durata dell'esposizione sarà attiva un’asta online dove sarà possibile acquistare tutte le opere realizzate per il progetto Enduring Freedom(https://www.enduringfreedom.it/aste/). L'intera somma verrà versata a favore della popolazione afghana tramite la raccolta fondi attivata dall'Università degli studi di Firenze (https://www.unifi.it/UNIFIFAST). Accanto a ciascuna delle opere in mostra è presente un QR code che linka direttamente al sito dell'asta online.
“Quello che Gianluca e Jonathan fanno con questo lavoro va oltre la storia e l’arte e si tinge di un colore forte, il colore della solidarietà. Una solidarietà che è nel dna della nostra Toscana – dichiara Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio regionale della Toscana -. A distanza di vent’anni dall’inizio dell’operazione militare Enduring Freedom il popolo afgano ha ancora bisogno del nostro aiuto, del nostro supporto ed è stupendo pensare che due ragazzi giovani abbiano deciso di devolvere il ricavato della vendita delle loro opere in beneficenza per aiutare le famiglie afgane. Non possiamo che essere fieri e orgogliosi di questi ragazzi e imparare da loro cosa vuol dire fare solidarietà, sono loro la faccia più bella della nostra Toscana”.
“Fino dalla prima ideazione il progetto Enduring Freedom ha risentito positivamente della determinazione e dell’entusiasmo di Gianluca e di Jonathan – dichiara Cristina Giachi, presidente della Commissione cultura della Regione Toscana -. Il nome scelto sovrappone, provocatoriamente, un attacco artistico fatto di 65 opere appositamente realizzate all’operazione militare del 2001. Come Consiglio Regionale abbiamo sostenuto il loro lavoro fin dall’inizio e siamo orgogliosi di questi giovani artisti toscani che mostrano una maturità artistica e una consapevolezza delle urgenze sociali e culturali assai rare”.
“L’Afghanistan è al centro di questa mostra e del sistema di welfare cittadino - ha detto l’assessore al Welfare del Comune di Firenze Sara Funaro -. Firenze, da sempre città dell’accoglienza, è in prima linea per dare ospitalità a coloro che fuggono dall’orrore della guerra: siamo al fianco degli afgani e adesso anche degli ucraini. Questi popoli che vivono il dramma dei conflitti hanno tutto il nostro sostegno e chi arriva in città può contare su di noi per superare la drammatica situazione che ha dovuto sopportare nei Paesi d’origine. Una situazione difficile e caotica, come dimostrano anche le opere di Gianluca Braccini e Jonathan Soliman Awadalla, che segna il corpo e la mente delle persone. Questa mostra, che stimola una profonda riflessione sul conflitto in Afghanistan, ha una finalità nobile perché il ricavato della vendita delle opere sarà devoluto in beneficienza ai cittadini afgani attraverso la raccolta fondi attivata dall’Ateneo fiorentino. Tutto questo dimostra una volta di più come la nostra comunità tutta faccia squadra per sostenere le persone che hanno più bisogno”.
“Occorre domandarsi per quale motivo due giovani oggi decidano di dedicare la loro arte al soggetto della guerra, drammaticamente tornato in auge in questi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo – commenta Valentina Gensini, direttore artistico di MAD Murate Art District -. Come oggi Kiev, ieri Kabul, New York, Saigon: l’offesa, il dolore, le vittime civili. Al tempo determinato dello scatto fotografico, la pittura sovrappone il tempo continuato di chi osserva, rivive, metabolizza, soffre. Di chi poeticizza gli attimi del dramma storico con uno sguardo meta-critico, lontano, eppure dentro le cose con una profonda, assoluta mestizia. La resistenza e la memoria resiliente, per fortuna, sono nutrite anche afferrando un pennello, oltre che imbracciando fucili”.
“L’arte è da sempre veicolo di cultura e condivisione. Queste opere testimoniano il desiderio di dare dignità a una terra a cui la storia ha tolto molto. La RFK Human Rights Italia è orgogliosa di ospitare queste opere, testimoni del cammino ancora lungo che i diritti umani devono compiere per essere pienamente goduti da tutti”, ha aggiunto Federico Moro, Segretario Generale del RFK Human Rights Italia.
Gli artisti sono stati accompagnati nella realizzazione del progetto da Jorio Corelli nella doppia veste di coordinatore del progetto e progettista dell’allestimento, da Arianna Iandelli, firma del testo curatoriale, Vincenzo Lapiccirella e Matteo Fiorino che hanno curato la parte grafica del progetto e da Italia Bruno per la gestione dei social media.
Eterotopie è un’associazione culturale fiorentina nata durante la pandemia, quando è stata ospitata la residenza d’artista Margine in Palazzo Acciaiuoli sede dell’hotel Torre Guelfa, chiuso a causa della pandemia, tra gennaio e aprile 2021. La mostra finale della residenza d’artista è stata successivamente riproposta nello spazio espositivo del Consiglio Regionale Carlo Azeglio Ciampi.
Durante l’estate 2021 in collaborazione con la Galleria Cartavetra ha poi organizzata la residenza d’artista Entriopia.
Gianluca Braccini (1996) si è laureato all’accademia di belle arti di Firenze nel 2020.
Usa come mezzo la pittura e la stampa calcografica prendendo spunto da immagini fotografiche storiche o paesaggistiche. Partecipa a varie mostre personali e collettive ed alcune residenze d’artista fra le quali Entropia, nell’estate 2021 organizzata della galleria fiorentina Cartavetra; Margine, residenza d’artista svolta da gennaio a maggio 2021 a palazzo Acciaiuoli. Nel 2018 partecipa alla residenza d’artista Anabasis, o dell’arte Sacra a Montaione.
Attualmente vive e lavora nel capoluogo toscano.
Jonathan Soliman Awadalla (1995) Nel 2016 studia regia e video a Parigi, presso l’ESRA International Film School. Attualmente studia pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Sin dall'infanzia ha suonato diversi strumenti musicali, frequentando la Scuola di Musica di Fiesole. Coltiva da sempre una passione per il cinema e la fotografia. La sua ricerca fonde fotografia e pittura: i soggetti degli scatti che seleziona, distanti nei tempi e nei luoghi, vengono svincolati dai loro contesti per creare nuovi racconti nel presente. Nel 2021 partecipa a Margine, residenza d’artista a Palazzo Acciaiuoli, e Entropia, residenza organizzata dalla galleria fiorentina Cartavetra. Fa parte dell’associazione culturale Eterotopie. Vive e lavora a Firenze.
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