L’Artista allo specchio. Alfredo Catarsini: autoritratti dal 1930 al 1985
Dal 17 Gennaio 2023 al 17 Febbraio 2023
Firenze
Luogo: Accademia delle Arti del Disegno
Indirizzo: Via Orsanmichele 4
Orari: MA e ME 10-12.30 / 14.30-16.30; gli altri giorni su appuntamento
Curatori: Rodolfo Bona
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 219642
E-Mail info: info@fondazionecatarsini.com
Sito ufficiale: http://www.aadfi.it
Nel 2023 ricorrono i 30 anni dalla scomparsa di Alfredo Catarsini, prolifico artista viareggino che ha attraversato tutto il Novecento incarnando uno spirito libero in cui realtà, fantasia e poesia sono sempre stati i cardini su cui poggiavano le sue espressioni grafiche, pittoriche e letterarie.
Per celebrare l’anniversario e lo stretto rapporto che legava Catarsini a Firenze - dove nell’arco di 64 anni espose le sue opere per ben 30 volte in sedi prestigiose - l’Accademia delle Arti del Disegno e la Fondazione Alfredo Catarsini promuovono L’Artista allo specchio. Alfredo Catarsini: autoritratti dal 1930 al 1985, la mostra curata da Rodolfo Bona (Direttore artistico della Fondazione Alfredo Catarsini 1899) che sarà presentata ai media martedì 17 gennaio 2023, alle ore 11 nella Sala delle adunanze dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
Quindi alle ore 16 nella stessa sede espositiva, si terrà la conferenza introduttiva che ricorderà il trentennale della scomparsa di Alfredo Catarsini e che prevede gli interventi di Cristina Acidini (Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno), di Rodolfo Bona e di Andrea Granchi (Presidente della classe di pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno); a seguire è prevista l’inaugurazione ufficiale della mostra.
Impreziosita dal catalogo edito da Grafiche Ancora di Viareggio con le schede di tutte le opere in mostra e altri apparati, l’esposizione è un’originale - e per certi versi difficilmente ripetibile - esposizione di 25 autoritratti dell’Artista, realizzati con varie tecniche d’espressione, di diversa misura, che abbracciano oltre mezzo secolo testimoniando l’evoluzione artistica di Catarsini la cui arte ha attraversato fasi differenti ed è stata apprezzata in Italia e all’estero; gran parte delle opere provengono dalla collezione della Fondazione Catarsini, ma non mancano prestiti particolarmente significativi.
Dopo le mostre di Villa Bertelli a Forte dei Marmi (nell’estate 2021 dal titolo Alfredo Catarsini Esplorazioni. Opere dal 1939 al 1982) e del Palazzo delle esposizioni di Lucca della primavera 2022 (intitolata Alfredo Catarsini. Dalla Darsena alla Linea Gotica), questa mostra è la prima organizzata dalla Fondazione Catarsini nel 2023.
A tal proposito Cristina Acidini scrive nel catalogo: «Nella città dell'autoritratto per eccellenza - poiché Firenze annovera la ben nota collezione avviata dal Cardinal Leopoldo de' Medici con oltre 1750 numeri, e tra questi un Catarsini del 1934, donato nel 2005 alla Galleria degli Uffizi - la mostra convalida il grande impegno della Fondazione "Alfredo Catarsini 1899", energicamente guidata da Elena Martinelli, che l'Accademia delle Arti del Disegno è lieta di accogliere e valorizzare».
Da parte sua il curatore Rodolfo Bona scrive che «L’artista ha indagato il movimento della figura e l’espressione dell’uomo, temi ricorrenti in tutta la sua produzione, nei ritratti intensi degli anni Trenta e Quaranta, nei nudi e negli autoritratti, nei quali ha eletto il proprio volto a terreno di indagine formale e psicologica, registrandone i mutamenti fisionomici e intellettuali. […] La chiave di lettura prescelta per presentare la sua complessa personalità di pittore, scrittore e insegnante di disegno, infatti, è proprio questo genere da lui a lungo coltivato e interpretato attraverso diverse modalità di scrittura, che spaziano dal registro realista a quello caricaturale o sperimentale, con una notevole varietà grafica».
La scelta di porre in mostra proprio a Firenze questa selezione di autoritratti è legata anche al fatto che Catarsini ha partecipato a tante esposizioni nel capoluogo - dalla prima collettiva del 1927 nei Chiostri di Santa Maria Novella fino alla grande personale, antologica del 1981 a Palazzo Strozzi, dove furono in mostra per tre settimane oltre 200 opere.
E tra una mostra e l’altra, Catarsini spesso si divertiva ad autoritrarsi: «Si piaceva e si è molto ritratto - scrive Elena Martinelli, Presidente della Fondazione che dall’estate del 2020 promuove l’opera culturale di Catarsini -, incuriosito dalle espressioni e dalle tracce che gli stati d’animo di quel momento lasciavano sul suo volto e dalle rughe che man mano modificavano il suo aspetto. Non lo impensierivano, lo incuriosivano».
Alfredo Catarsini nacque il 17 gennaio 1899 in una casa della Viareggio vecchia, non lontano dalla cinquecentesca Torre Matilde. Tranne alcuni brevi periodi (come ad esempio un soggiorno parigino nel 1914 durante il quale conobbe Amedeo Modigliani) trascorse tutta la vita nella sua città natale. Nel 1919 ottenne il diploma al Regio Istituto d’Arte di Lucca; in seguito aprì uno studio in una vecchia fabbrica dismessa in un delle zone più caratteristiche di Viareggio, ritrovo anche di altri giovani pittori cresciuti sotto la guida di Lorenzo Viani, che sarà per Catarsini una sorta di guida spirituale.
È del 1929 la sua prima personale a Palazzo Paolina; nelle soffitte del palazzo anni dopo, e fino alla sua scomparsa, allestirà il suo atelier. La sua lunga carriera di artista, che attraversa tutto il '900, è costellata dalla presenza delle sue opere nei più ampi e rappresentativi contesti artistici; infatti durante gli anni Trenta partecipò alle mostre organizzate da Filippo Tommaso Marinetti insieme agli esponenti del secondo Futurismo, così come si ricordano la partecipazione al "Premio Nazionale di Pittura Golfo di La Spezia" nel 1933, la mostra personale del 1937 a Bastia e la collettiva, nello stesso anno, alla Palazzina Spagnola di Napoli, la presenza nel 1939 al "1° Premio Bergamo" e alle tre edizioni del "Premio Cremona" (dove è premiato nell’edizione del ‘39), a cui nel 1940 e nel 1941 segue l’esposizione ad Hannover in quanto artista premiato e segnalato.
In quegli anni Catarsini è presente a esposizioni sia personali, sia collettive in tutta Italia; fra il ’40 e il '50 partecipa per tre volte alla “Biennale di Venezia” (1942, 1948 e 1950) e a cinque edizioni della “Quadriennale di Roma”, dove nel 1948 alla Galleria Po viene allestita anche una sua mostra personale, nel 1951 è a Genova per la “1a Biennale del mare” e di nuovo a Roma nel 1957 con una personale alla Libreria Macchia. Negli anni Quaranta elabora una personale e interessante ricerca denominata “Riflessismo”, che in seguito sfocerà nell’esperienza del “Simbolismo meccanico”.
Dal 1951 fino al 1968 è titolare della cattedra di “Decorazione e disegno musivo” e di “Figura disegnata” all’Istituto d’Arte Stagio Stagi di Pietrasanta. Nel 1971 ottiene la Medaglia d’oro al Salon Babjlone di Parigi per le opere del periodo del “Simbolismo Meccanico”.
Dal dopoguerra inizia la sua collaborazione con quotidiani e riviste letterarie e nel 1968 viene pubblicato il romanzo Giorni neri. Del 1981 la grande personale ordinata da Vittorio Greco a Palazzo Strozzi a Firenze con circa 370 opere. Due anni dopo è la sua città natale ad omaggiarlo con un’ampia retrospettiva e nel dicembre del 1987 il Comune di Milano gli dedica una mostra antologica dal titolo Alfredo Catarsini, sessant’anni di pittura, curata da Angelo Mistrangelo. Nel 1991 l’ultima antologica aperta nelle sale di Palazzo Paolina a Viareggio, che ripercorse tutto l’iter artistico del Maestro.
Catarsini si spense nella sua casa di Viareggio, a due passi dalla Pineta di Ponente, il 28 marzo 1993.
Per celebrare l’anniversario e lo stretto rapporto che legava Catarsini a Firenze - dove nell’arco di 64 anni espose le sue opere per ben 30 volte in sedi prestigiose - l’Accademia delle Arti del Disegno e la Fondazione Alfredo Catarsini promuovono L’Artista allo specchio. Alfredo Catarsini: autoritratti dal 1930 al 1985, la mostra curata da Rodolfo Bona (Direttore artistico della Fondazione Alfredo Catarsini 1899) che sarà presentata ai media martedì 17 gennaio 2023, alle ore 11 nella Sala delle adunanze dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
Quindi alle ore 16 nella stessa sede espositiva, si terrà la conferenza introduttiva che ricorderà il trentennale della scomparsa di Alfredo Catarsini e che prevede gli interventi di Cristina Acidini (Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno), di Rodolfo Bona e di Andrea Granchi (Presidente della classe di pittura dell’Accademia delle Arti del Disegno); a seguire è prevista l’inaugurazione ufficiale della mostra.
Impreziosita dal catalogo edito da Grafiche Ancora di Viareggio con le schede di tutte le opere in mostra e altri apparati, l’esposizione è un’originale - e per certi versi difficilmente ripetibile - esposizione di 25 autoritratti dell’Artista, realizzati con varie tecniche d’espressione, di diversa misura, che abbracciano oltre mezzo secolo testimoniando l’evoluzione artistica di Catarsini la cui arte ha attraversato fasi differenti ed è stata apprezzata in Italia e all’estero; gran parte delle opere provengono dalla collezione della Fondazione Catarsini, ma non mancano prestiti particolarmente significativi.
Dopo le mostre di Villa Bertelli a Forte dei Marmi (nell’estate 2021 dal titolo Alfredo Catarsini Esplorazioni. Opere dal 1939 al 1982) e del Palazzo delle esposizioni di Lucca della primavera 2022 (intitolata Alfredo Catarsini. Dalla Darsena alla Linea Gotica), questa mostra è la prima organizzata dalla Fondazione Catarsini nel 2023.
A tal proposito Cristina Acidini scrive nel catalogo: «Nella città dell'autoritratto per eccellenza - poiché Firenze annovera la ben nota collezione avviata dal Cardinal Leopoldo de' Medici con oltre 1750 numeri, e tra questi un Catarsini del 1934, donato nel 2005 alla Galleria degli Uffizi - la mostra convalida il grande impegno della Fondazione "Alfredo Catarsini 1899", energicamente guidata da Elena Martinelli, che l'Accademia delle Arti del Disegno è lieta di accogliere e valorizzare».
Da parte sua il curatore Rodolfo Bona scrive che «L’artista ha indagato il movimento della figura e l’espressione dell’uomo, temi ricorrenti in tutta la sua produzione, nei ritratti intensi degli anni Trenta e Quaranta, nei nudi e negli autoritratti, nei quali ha eletto il proprio volto a terreno di indagine formale e psicologica, registrandone i mutamenti fisionomici e intellettuali. […] La chiave di lettura prescelta per presentare la sua complessa personalità di pittore, scrittore e insegnante di disegno, infatti, è proprio questo genere da lui a lungo coltivato e interpretato attraverso diverse modalità di scrittura, che spaziano dal registro realista a quello caricaturale o sperimentale, con una notevole varietà grafica».
La scelta di porre in mostra proprio a Firenze questa selezione di autoritratti è legata anche al fatto che Catarsini ha partecipato a tante esposizioni nel capoluogo - dalla prima collettiva del 1927 nei Chiostri di Santa Maria Novella fino alla grande personale, antologica del 1981 a Palazzo Strozzi, dove furono in mostra per tre settimane oltre 200 opere.
E tra una mostra e l’altra, Catarsini spesso si divertiva ad autoritrarsi: «Si piaceva e si è molto ritratto - scrive Elena Martinelli, Presidente della Fondazione che dall’estate del 2020 promuove l’opera culturale di Catarsini -, incuriosito dalle espressioni e dalle tracce che gli stati d’animo di quel momento lasciavano sul suo volto e dalle rughe che man mano modificavano il suo aspetto. Non lo impensierivano, lo incuriosivano».
Alfredo Catarsini nacque il 17 gennaio 1899 in una casa della Viareggio vecchia, non lontano dalla cinquecentesca Torre Matilde. Tranne alcuni brevi periodi (come ad esempio un soggiorno parigino nel 1914 durante il quale conobbe Amedeo Modigliani) trascorse tutta la vita nella sua città natale. Nel 1919 ottenne il diploma al Regio Istituto d’Arte di Lucca; in seguito aprì uno studio in una vecchia fabbrica dismessa in un delle zone più caratteristiche di Viareggio, ritrovo anche di altri giovani pittori cresciuti sotto la guida di Lorenzo Viani, che sarà per Catarsini una sorta di guida spirituale.
È del 1929 la sua prima personale a Palazzo Paolina; nelle soffitte del palazzo anni dopo, e fino alla sua scomparsa, allestirà il suo atelier. La sua lunga carriera di artista, che attraversa tutto il '900, è costellata dalla presenza delle sue opere nei più ampi e rappresentativi contesti artistici; infatti durante gli anni Trenta partecipò alle mostre organizzate da Filippo Tommaso Marinetti insieme agli esponenti del secondo Futurismo, così come si ricordano la partecipazione al "Premio Nazionale di Pittura Golfo di La Spezia" nel 1933, la mostra personale del 1937 a Bastia e la collettiva, nello stesso anno, alla Palazzina Spagnola di Napoli, la presenza nel 1939 al "1° Premio Bergamo" e alle tre edizioni del "Premio Cremona" (dove è premiato nell’edizione del ‘39), a cui nel 1940 e nel 1941 segue l’esposizione ad Hannover in quanto artista premiato e segnalato.
In quegli anni Catarsini è presente a esposizioni sia personali, sia collettive in tutta Italia; fra il ’40 e il '50 partecipa per tre volte alla “Biennale di Venezia” (1942, 1948 e 1950) e a cinque edizioni della “Quadriennale di Roma”, dove nel 1948 alla Galleria Po viene allestita anche una sua mostra personale, nel 1951 è a Genova per la “1a Biennale del mare” e di nuovo a Roma nel 1957 con una personale alla Libreria Macchia. Negli anni Quaranta elabora una personale e interessante ricerca denominata “Riflessismo”, che in seguito sfocerà nell’esperienza del “Simbolismo meccanico”.
Dal 1951 fino al 1968 è titolare della cattedra di “Decorazione e disegno musivo” e di “Figura disegnata” all’Istituto d’Arte Stagio Stagi di Pietrasanta. Nel 1971 ottiene la Medaglia d’oro al Salon Babjlone di Parigi per le opere del periodo del “Simbolismo Meccanico”.
Dal dopoguerra inizia la sua collaborazione con quotidiani e riviste letterarie e nel 1968 viene pubblicato il romanzo Giorni neri. Del 1981 la grande personale ordinata da Vittorio Greco a Palazzo Strozzi a Firenze con circa 370 opere. Due anni dopo è la sua città natale ad omaggiarlo con un’ampia retrospettiva e nel dicembre del 1987 il Comune di Milano gli dedica una mostra antologica dal titolo Alfredo Catarsini, sessant’anni di pittura, curata da Angelo Mistrangelo. Nel 1991 l’ultima antologica aperta nelle sale di Palazzo Paolina a Viareggio, che ripercorse tutto l’iter artistico del Maestro.
Catarsini si spense nella sua casa di Viareggio, a due passi dalla Pineta di Ponente, il 28 marzo 1993.
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