La verità è figlia del tempo

Lovett/Codagnone and Michele Pauli, Photo David Graham
Lovett/Codagnone and Michele Pauli, Photo David Graham, Museo Marini, Venezia
Dal 03 Maggio 2012 al 25 Giugno 2012
Firenze
Luogo: Museo Marino Marini
Indirizzo: piazza S. Pancrazio
Orari: 10-17; martedì e domenica chiuso
Curatori: Alberto Salvadori
Costo del biglietto: intero € 4; ridotto € 2
Telefono per informazioni: +39 055 5219432
E-Mail info: info@museomarinomarini.it
Sito ufficiale: http://www.museomarinomarini.it
Il Museo Marino Marini inaugura giovedì 3 maggio 2012 La verità è figlia del tempo non dell'autorità di John Lovett e Alessandro Codagnone, che come in altre occasioni si sono avvalsi della collaborazione per il suono di Michele Pauli.
A cura di Alberto Salvadori e prodotta per la cripta del museo l'installazione nasce dalla lettura e dall'interpretazione di un testo fondamentale del teatro moderno, la Vita di Galileo, di Bertolt Brecht .
Il lavoro del duo italo-americano, nato nel 1995, spaziando dalla fotografia alla scultura, è da sempre caratterizzato dalla volontà di impedire allo spettatore di attivarequei sistemi di identificazione che stanno alla base del processo mimetico che l'arte occidentale ha tra le sue matrici fondanti.
LovettCodagnone non danno mai delle risposte come elemento preordinato, esprimono piuttosto la volontà dicoinvolgere lo spettatore in modo critico, offrendogli varie possibilità interpretative, secondo il pensiero di Brecht. Testimonianza di ciò le parole di Feuchtwanger, amico del grande drammaturgo tedesco, in un'edizione speciale della rivista Sinn und Form, a lui interamente dedicata: « Era convinto che qualsiasi opera d’arte cresca e continui a lavorare per forza propria, che cambi con ogni ascoltatore e lettore che raggiunge. Le sue opere sono costruite su questa premessa cosicché solo il futuro renderà visibile tutta la grandezza e la profondità dell'opera stessa. »
L’interesse per i grandi processi della storia si lega nella Vita di Galileo al tema dominante del primo Galileo, quello della propagazione della verità in condizioni di censura e violenza. La selezione dei brani, che gli artisti hanno fatto del testo brechtiano, focalizza l’attenzione sulla relazione tra verità e potere e il lacerante e lacerato rapporto che scaturisce tra la ricerca come espressione di libertà e la cultura del potere come elemento reazionario e inviso al cambiamento.
In La verità è figlia del tempo non dell'autorità la lettura dei brani sarà affidata agli attori Marco Mazzoni e Sandra Ceccarelli.
John Lovett (USA 1962)Alessandro Codagnone (Italia1967) vivono e lavorano a NewYork (USA). La loro produzione varia dalla fotografia alla scultura, dal video all'installazione, alla performance, dove sono sempre protagonisti in un ironico gioco delle parti teso a smascherare i ruoli di potere, socialmentedefiniti, nelle relazioni interpersonali. Se nei primi lavori i due artistirispondevano criticamente all'assimilazione della cultura gay dalle pratiche del consumismo estetico di massa (moda, musica, spettacolo), nelle performance più recenti riflettono sull'identità e sull'inadeguatezza del linguaggio rispetto alla complessità della relazione di coppia.
A cura di Alberto Salvadori e prodotta per la cripta del museo l'installazione nasce dalla lettura e dall'interpretazione di un testo fondamentale del teatro moderno, la Vita di Galileo, di Bertolt Brecht .
Il lavoro del duo italo-americano, nato nel 1995, spaziando dalla fotografia alla scultura, è da sempre caratterizzato dalla volontà di impedire allo spettatore di attivarequei sistemi di identificazione che stanno alla base del processo mimetico che l'arte occidentale ha tra le sue matrici fondanti.
LovettCodagnone non danno mai delle risposte come elemento preordinato, esprimono piuttosto la volontà dicoinvolgere lo spettatore in modo critico, offrendogli varie possibilità interpretative, secondo il pensiero di Brecht. Testimonianza di ciò le parole di Feuchtwanger, amico del grande drammaturgo tedesco, in un'edizione speciale della rivista Sinn und Form, a lui interamente dedicata: « Era convinto che qualsiasi opera d’arte cresca e continui a lavorare per forza propria, che cambi con ogni ascoltatore e lettore che raggiunge. Le sue opere sono costruite su questa premessa cosicché solo il futuro renderà visibile tutta la grandezza e la profondità dell'opera stessa. »
L’interesse per i grandi processi della storia si lega nella Vita di Galileo al tema dominante del primo Galileo, quello della propagazione della verità in condizioni di censura e violenza. La selezione dei brani, che gli artisti hanno fatto del testo brechtiano, focalizza l’attenzione sulla relazione tra verità e potere e il lacerante e lacerato rapporto che scaturisce tra la ricerca come espressione di libertà e la cultura del potere come elemento reazionario e inviso al cambiamento.
In La verità è figlia del tempo non dell'autorità la lettura dei brani sarà affidata agli attori Marco Mazzoni e Sandra Ceccarelli.
John Lovett (USA 1962)Alessandro Codagnone (Italia1967) vivono e lavorano a NewYork (USA). La loro produzione varia dalla fotografia alla scultura, dal video all'installazione, alla performance, dove sono sempre protagonisti in un ironico gioco delle parti teso a smascherare i ruoli di potere, socialmentedefiniti, nelle relazioni interpersonali. Se nei primi lavori i due artistirispondevano criticamente all'assimilazione della cultura gay dalle pratiche del consumismo estetico di massa (moda, musica, spettacolo), nelle performance più recenti riflettono sull'identità e sull'inadeguatezza del linguaggio rispetto alla complessità della relazione di coppia.
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