Lia Halloran, The Wonder Room
Dal 14 Gennaio 2014 al 18 Febbraio 2014
Firenze
Luogo: SACI Gallery - Palazzo dei Cartelloni
Indirizzo: via Sant'Antonino 11
Orari: da lunedì a venerdì 9-19; sabato e domenica 13-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 289948
E-Mail info: gallery@saci-florence.edu
Sito ufficiale: http://www.saci-florence.edu
Le Wunderkammer, o Stanze delle Meraviglie erano ambienti privati dediti alle curiosità e contenenti collezioni d’oggetti, minerali e animali imbalsamati in attesa di catalogazione scientifica.
Per la sua mostra The Wonder Room, Lia Halloran ha creato 30 nuovi lavori per la Galleria della SACI, basati su esemplari siti nel più antico museo scientifico d’Europa, ‘La Specola’, che si trova ancora nella sua collocazione originaria vicino a Pitti Palace e contiene la celebre collezione di cere anatomiche risalenti al XVIII secolo. Alcuni anni fa, Halloran ha passato nel celebre museo un’intera settimana, al fine di documentare varie parti del museo, ed è rimasta particolarmente affascinata dalle Scimmie e dai Colibrì, per via della loro natura al contempo macabra e delicata.
L’artista ha poi usato la documentazione raccolta (appunti, disegni, fotografie) come punto di riferimento per dipingere una serie di negativi rovesciati, utilizzati poi in camera oscura per creare un’immagine positiva delle creature in questione: i risultati sono immagini la cui strana natura non corrisponde del tutto nè ad un disegno, nè ad una fotografia. I lavori della Halloran adoperano spesso concetti scientifici come tratto d’unione tra le opere, in una continua esplorazione di come la percezione, il tempo e la scala informino il desiderio umano di comprendere il mondo, nonchè il nostro posto emotivo e psicologico in esso.
Lia Halloran (n. 1977) è cresciuta nella zona della Baia di San Francisco, facendo surf e skateboard mentre sviluppava un profondo amore per la scienza, stimolato dal suo primo lavoro liceale presso l’Exploratorium di San Francisco, ove si occupava di dissezioni di occhi bovini e dimostrazioni d’uso del laser. Ha ottenuto la sua laurea dalla UCLA nel 1999, ha frequentato la SACI nel 1997-1998 e ha continuato a seguire classi di astronomia mentre frequentava il proprio Master in Belle Arti in pittura presso la Yale.
Sue opere sono state acquisite dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York, dalla Collezione della Famiglia Speyer a New York, dalla Progressive Art Collection di Cleveland e dal Museo D’Arte del South Texas. Sue mostre personali sono state presentate in gallerie quali la DCKT Contemporary di New York, la Fredric Snitzer di Miami, il la Montagne Gallery di Boston, la Martha Otero Gallery di Los Angeles, la Pulse di Londra, la Barry Whistler Gallery in Texas, e al momento sue opere sono in mostra a Vienna, presso la Hilger NEXT. I lavori della Halloran sono anche stati inclusi in numerose pubblicazioni, tra le quali spiccano The New York Times, The New Yorker, The Boston Globe, The Los Angeles Times, ArtNews, e New York Magazine. Vive e lavora a Los Angeles. Attualmente è Assistente Professoressa d’Arte presso la Chapman University, ove è anche coordinatrice del Dipartimento di Disegno e Pittura, nel quale insegna disegno, pittura e corsi in cui analizza le possibili interconnessioni tra Arte e Scienza. Al momento è rappresentata dalla Martha Otero Gallery di Los Angeles, e dalla DCKT Contemporary a New York.
Per la sua mostra The Wonder Room, Lia Halloran ha creato 30 nuovi lavori per la Galleria della SACI, basati su esemplari siti nel più antico museo scientifico d’Europa, ‘La Specola’, che si trova ancora nella sua collocazione originaria vicino a Pitti Palace e contiene la celebre collezione di cere anatomiche risalenti al XVIII secolo. Alcuni anni fa, Halloran ha passato nel celebre museo un’intera settimana, al fine di documentare varie parti del museo, ed è rimasta particolarmente affascinata dalle Scimmie e dai Colibrì, per via della loro natura al contempo macabra e delicata.
L’artista ha poi usato la documentazione raccolta (appunti, disegni, fotografie) come punto di riferimento per dipingere una serie di negativi rovesciati, utilizzati poi in camera oscura per creare un’immagine positiva delle creature in questione: i risultati sono immagini la cui strana natura non corrisponde del tutto nè ad un disegno, nè ad una fotografia. I lavori della Halloran adoperano spesso concetti scientifici come tratto d’unione tra le opere, in una continua esplorazione di come la percezione, il tempo e la scala informino il desiderio umano di comprendere il mondo, nonchè il nostro posto emotivo e psicologico in esso.
Lia Halloran (n. 1977) è cresciuta nella zona della Baia di San Francisco, facendo surf e skateboard mentre sviluppava un profondo amore per la scienza, stimolato dal suo primo lavoro liceale presso l’Exploratorium di San Francisco, ove si occupava di dissezioni di occhi bovini e dimostrazioni d’uso del laser. Ha ottenuto la sua laurea dalla UCLA nel 1999, ha frequentato la SACI nel 1997-1998 e ha continuato a seguire classi di astronomia mentre frequentava il proprio Master in Belle Arti in pittura presso la Yale.
Sue opere sono state acquisite dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York, dalla Collezione della Famiglia Speyer a New York, dalla Progressive Art Collection di Cleveland e dal Museo D’Arte del South Texas. Sue mostre personali sono state presentate in gallerie quali la DCKT Contemporary di New York, la Fredric Snitzer di Miami, il la Montagne Gallery di Boston, la Martha Otero Gallery di Los Angeles, la Pulse di Londra, la Barry Whistler Gallery in Texas, e al momento sue opere sono in mostra a Vienna, presso la Hilger NEXT. I lavori della Halloran sono anche stati inclusi in numerose pubblicazioni, tra le quali spiccano The New York Times, The New Yorker, The Boston Globe, The Los Angeles Times, ArtNews, e New York Magazine. Vive e lavora a Los Angeles. Attualmente è Assistente Professoressa d’Arte presso la Chapman University, ove è anche coordinatrice del Dipartimento di Disegno e Pittura, nel quale insegna disegno, pittura e corsi in cui analizza le possibili interconnessioni tra Arte e Scienza. Al momento è rappresentata dalla Martha Otero Gallery di Los Angeles, e dalla DCKT Contemporary a New York.
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