Luca Nannipieri. A cosa serve la storia dell’arte - Presentazione

Luca Nannipieri. A cosa serve la storia dell’arte

 

Dal 10 Febbraio 2021 al 18 Febbraio 2021

Firenze

Luogo: Canali social MUS.E e Museo Novecento

Indirizzo: online


Doppia presentazione, a febbraio, per il libro di Luca Nannipieri A cosa serve la storia dell’arte, recentemente uscito per i tipi di Skira. Doppia presentazione ovviamente online, visto che la pandemia, tra le altre cose, ha impedito anche le affollate presentazioni di libri, obbligando seminari, incontri e presentazioni a spostarsi nell’infinito mondo digitale.

Il primo incontro, mercoledì 10 febbraio alle 18, si terrà in streaming sulla pagina Facebook di MUS.E (facebook.com/musefirenze), e vedrà Luca Nannipieri dialogare con Valentina Zucchi, responsabile mediazione culturale di MUS.E, e con Annalisa Cicerchia, esperta di economia della cultura e di politiche culturali. L’incontro si colloca nell’ambito del ciclo di appuntamenti Talking about museums avviato dall’associazione nell’aprile 2020 e verterà anche su tematiche attuali quali il ruolo dei musei, il loro dialogo con la società in questo difficile periodo e le sfide che attendono la cultura in questi mesi. Il secondo appuntamento, firmato Museo Novecento, si terrà invece giovedì 18 febbraio alle ore 17, in streaming sui canali social del museo. Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo Novecento, presenterà il volume in un dialogo a tu per tu con l’autore.

A cosa serve la storia dell’arte? Qual è il compito dello storico dell’arte? Perché si conservano i manufatti e le opere? Cosa muove le comunità e i popoli quando preservano o distruggono i simboli e le testimonianze ricevuti dal passato? Questi e altri interrogativi affrontati nel libro verranno riproposti durante gli incontri.

In A cosa serve la storia dell’arte (Skira, 2020, pp. 217, 19 euro), approfondendo il rapporto tra patrimonio storico-artistico, persona e comunità, Luca Nannipieri riflette sulla responsabilità sociale dello storico e del critico d’arte, mettendo a confronto il suo pensiero non solo con i fondatori o punti di riferimento della disciplina, da Johann Joachim Winckelmann ad Arnold Hauser, da Alois Riegl a Erwin Panofsky, da Max Dvořák, Bernard Berenson e Heinrich Wölfflin, ma anche con gli storici direttori di alcuni dei più autorevoli musei italiani ed europei, come Palma Bucarelli, Franco Russoli, Ettore Modigliani e Fernanda Wittgens, così come con figure, come il soprintendente Pasquale Rotondi, che sono rimaste nella storia per i capolavori che hanno salvato dalle distruzioni e dalle guerre. Dunque un libro di teoria dell'arte e di militanza.
 
Luca Nannipieri, critico e storico dell'arte, ha pubblicato con Skira i libri "Capolavori rubati" (2019) e "Raffaello" (2020); dalla rubrica televisiva su RaiUno, "SOS Patrimonio artistico", Rai Libri ha pubblicato il volume "Bellissima Italia. Splendori e miserie del patrimonio artistico nazionale". Tra gli altri suoi libri, ricordiamo quelli allegati al quotidiano Il Giornale, come "L'arte del terrore. Tutti i segreti del contrabbando internazionale di reperti archeologici", "Vendiamo il Colosseo. Perché privatizzare il patrimonio artistico è il solo modo di salvarlo", "Il soviet dell'arte italiana. Perché abbiamo il patrimonio artistico più statalizzato e meno valorizzato d'Europa". Dirige Casa Nannipieri Arte, curando mostre e conferenze, da Giacomo Balla a Keith Haring. 
 

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