Museo Novecento: Arte, teatro e musica

Museo Novecento, Firenze

 

Dal 02 Luglio 2020 al 02 Ottobre 2020

Firenze

Luogo: Museo Novecento

Indirizzo: piazza Santa Maria Novella 10

E-Mail info: comunicazione.cultura@comune.fi.it

Sito ufficiale: http://www.museonovecento.it



Inizia l’estate del Museo Novecento di Firenze con reading teatrali, concerti, lecture: un programma intenso di eventi serali gratuiti, aperti al pubblico nel rispetto delle norme di sicurezza e di distanziamento fisico. Si tratta di un progetto di grande valore culturale e simbolico, una vera e propria rinascita dopo i mesi di chiusura dei musei e lo stop alle rappresentazioni teatrali e musicali. Il Museo Novecento, unico esempio in Italia in questo periodo, si trasforma in uno spazio teatrale corale per ospitare fino a cento posti a sedere, distribuiti tra il chiostro e il loggiato rinascimentale, luoghi suggestivi e con un’ottima acustica.

Giovedì 2 luglio parte il ciclo Reading Pratolini, progetto teatrale dedicato al grande scrittore fiorentino, mentre venerdì 3 luglio prende il via la rassegna di concerti Piano Novecento. Nelle settimane seguenti, saranno protagoniste nel chiostro del Museo anche le opere dei grandi artisti del Novecento con Made in Italy, lezioni-racconto tenute dal direttore del museo, Sergio Risaliti. Gli eventi – con inizio alle ore 21.00 – proseguiranno fino ai primi di ottobre quando il programma si concluderà fuori dagli spazi canonici del museo con una grande performance in Piazza Santa Maria Novella. 
“Un museo riaperto dopo questo terribile periodo è sempre una splendida notizia. Un museo che non si limita a essere riaperto ma che si rianima con eventi, incontri e spettacoli non può che renderci fieri – dichiara l’assessore alla cultura e presidente del Teatro della Toscana Tommaso Sacchi –. Il Museo Novecento sfida il tempo avverso e, insieme a ‘iNuovi’ del Teatro della Toscana, mette in scena un progetto che ha a che fare con l’arte, il teatro, la letteratura e la storia di Firenze, un progetto che il Comune non può che sostenere con convinzione e sarà capace di avvicinare nuovo ed eterogeneo pubblico alle nostre istituzioni culturali.”
“Oltre ad essere uno dei primi eventi teatrali dal vivo – ha commentato Marco Giorgetti, Direttore Generale della Fondazione Teatro della Toscana – che vede coinvolta la Fondazione Teatro della Toscana dopo la chiusura per l’emergenza sanitaria, questa con il Museo Novecento  è una collaborazione importante per il coinvolgimento de ‘iNuovi’, i giovani attori formati dalla Fondazione, e per l’utilizzo di un luogo non prettamente teatrale ma di grande valore culturale, al fine di condividere valori e prospettive in questo momento di grande difficoltà.”
“Siamo estremamente felici e orgogliosi di aprire al teatro e alla musica classica il nostro bellissimo Museo, che si dimostra interdisciplinare e versatile, anche nell’uso degli spazi” ha dichiarato Sergio Risaliti. 
“Vogliamo offrire ai nostri visitatori un programma estivo vasto, che faccia riscoprire, ad esempio, la storia della città di Firenze attraverso le pagine di Vasco Pratolini, per ricordarci di quanto fossero ‘belli’, anche se ‘poveri’, molti ragazzi fiorentini che vivevano i quartieri popolari, pieni di dubbi e di speranze, uniti da un forte senso di solidarietà, da istinti e sentimenti antichi. Motivo di orgoglio è la collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana e con la compagnia de ‘iNuovi’. Non c’è soddisfazione artistica e scientifica più grande che vedere giovani attori cimentarsi con i testi di un grandissimo autore del Novecento come Pratolini, ascoltare dalle loro voci i piccoli e grandi eventi di una Firenze che è cambiata enormemente nel giro di un secolo appena, sia nei luoghi che negli animi, sia antropologicamente che urbanisticamente.
Un altro motivo di orgoglio culturale è ritornare nel chiostro del museo con la musica classica e il pianoforte. Il progetto curato da Riccardo Sandiford, Piano Novecento, parte da una sensibile e profonda riflessione sui mesi appena trascorsi e sullo stato d’animo di tutti noi, prigionieri di un tempo sospeso, messi alla prova dalla solitudine, dalla paura e dalla separazione. La musica vuole essere con l’arte visiva e la letteratura la nostra bandiera per rinascere come città e come umanità. L’attività del Museo Novecento si è caratterizzata in questi ultimi due anni per la sua dimensione di laboratorio interdisciplinare, come luogo di ricerca e di aggiornamento, di formazione e di valorizzazione a partire dalla sua la collezione permanente. Abbiamo collaborato con le nuove realtà artistiche del contemporaneo, aprendoci ai diversi linguaggi del teatro e della musica, della performance e della danza. Un progetto sostenibile, che non si è reso schiavo dell’algoritmo degli incassi e che resta fedele alla sua funzione pubblica, al suo ruolo culturale e scientifico. Vogliamo proseguire questo percorso superando le grandi difficoltà della crisi attuale con tenacia e massima cautela investendo al meglio le poche risorse per la costruzione di una cultura più umana e meno effimera.”
 
Reading Pratolini
Con la partecipazione dei giovani attori  del progetto teatrale de ‘iNuovi’
Direzione artistica Sergio Risaliti

In collaborazione con
Fondazione Teatro della Toscana
Reading Pratolini è un progetto teatrale tutto incentrato su Vasco Pratolini, celebre autore di narrativa e di opere teatrali, di testi poetici e articoli, oltre che sceneggiatore per alcuni tra i maggiori registi del Novecento italiano.  I reading coinvolgeranno i giovani attori del progetto teatrale ‘iNuovi’, già noti al pubblico fiorentino, e non solo, per essersi cimentati al Teatro Niccolini con le Ragazze di San Frediano, sempre di Pratolini. Reading Pratolini nasce anche come progetto di valorizzazione della collezione del museo in un ideale confronto con le opere di Ottone Rosai, un altro ‘fiorentino doc’ che, come lo scrittore, ha saputo immortalare l’autenticità della Firenze più popolare. L’iniziativa è in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana a conferma della poliedrica attività culturale del Museo, quale punto di riferimento scientifico in città sulle arti del secolo scorso e del contemporaneo. 
Dello scrittore, nato a Firenze in via dei Magazzini il 19 ottobre del 1913, saranno letti ben quattro celebri romanzi. Si comincia il 2 luglio con Il Quartiere, opera corale che narra le storie di una ‘gioventù crudele, sullo sfondo della guerra e poi della Resistenza’, e si prosegue il 23 luglio con Metello, celebre e discusso capolavoro di Pratolini. La rassegna proseguirà il 24 settembre con Le ragazze di San Frediano, il romanzo forse più popolare, per concludersi il 2 ottobre con Cronache di poveri amanti, che ripropone l’ambientazione fiorentina e le vicende sentimentali di un gruppo di ragazzi nei primi anni di ascesa del fascismo.    
Il dialogo tra ‘iNuovi’ e la letteratura di Vasco Pratolini inizia nel 2019 con l’adattamento e la messa in scena al Teatro Niccolini prima delle Ragazze di San Frediano, sotto la guida di Nicola Fano, e poi de’ Il Quartiere, con il coordinamento di Sebastiano Spada. In questo delicato momento di ripresa, il gruppo teatrale riparte proprio da Pratolini per continuare a raccontare Firenze, la vita della città, la vivacità della sua gente, le storie nella quotidianità delle sue strade. 
 giovedì 2 luglio
ore 21.00
Il quartiere
Maria Lucia Bianchi, Sebastiano Spada, Fabio Facchini, Federica Cavallaro
Le pagine del romanzo Il Quartiere conservano le tensioni che nutrono una stagione della vita e un’epoca della nostra storia. Romanzo di formazione, emblematico della semplice ma travagliata vita dei rioni popolari, vede come protagonisti ragazzi che affrontano la loro crescita dall’adolescenza all’età adulta, ‘creature comuni’ di un quartiere di Firenze negli anni che dividono le due grandi guerre; oggi quel Quartiere non esiste più. Quell’isolato di case strette e connesse tra loro, come le vite che lo animavano, ha cambiato faccia, e così noi, solo pochi decenni dopo ci riconosciamo diversi. Valerio, Maria, Giorgio, Marisa, Olga, Luciana, Carlo, Gino sono ragazzi storditi dalle ansie per il futuro, inesorabilmente legati al destino del loro presente, ma che esplorano dalle finestre e dalle strade del loro microcosmo i turbamenti di ogni generazione. Il Quartiere è il mondo, dove “anche l’aria e il sole sono cose da conquistare dietro le barricate” e solo riconoscendosi uniti si ritrova la speranza di riuscirci.
 giovedì 23 luglio
ore 21.00
Metello
Francesco Grossi, Laura Pinato, Nadia Saragoni, Lorenzo Volpe

 giovedì 24 settembre
ore 21.00
Le ragazze di San Frediano
Anastasia Ciullini, Athos Leonardi, Claudia Ludovica Marino, Luca Pedron

 venerdì 2 ottobre
ore 21.00
Cronache di poveri amanti
Maddalena Amorini, Davide Arena, Alessandra Brattoli, Beatrice Ceccherini, Davide Diamanti, Ghennadi Gidari, Erica Trinchera, Filippo Lai

Piano Novecento

Concerti in collaborazione con
Associazione Musicale Euterpe
Direzione artistica Sergio Risaliti
A cura di Riccardo Sandiford
Dopo il successo dei concerti presentati lo scorso anno, torna al Museo Novecento Piano Novecento, la seconda stagione della kermesse dedicata alle figure chiave della storia musicale del secolo scorso e al pianoforte, strumento protagonista della creatività novecentesca e laboratorio principale dei compositori. Curata e ideata dal pianista fiorentino Riccardo Sandiford, la stagione 2020, intitolata Rifugi e narrazioni, prenderà avvio il 3 luglio e presenterà, contrariamente alle finalità primarie di Piano Novecento, molta musica di Bach (1685-1750) con brani tratti dal Clavicembalo ben temperato e le celebri Variazioni Goldberg.
I concerti del 10 luglio e 11 settembre saranno dedicati, invece, alla cultura mediterranea e vedranno protagonisti il soprano Julia Farrés Llongueras con il celebre chitarrista Massimo Felici, che presenteranno un programma di melodie e canzoni spagnole del XX secolo, e la pianista Federica Bortoluzzi, già vincitrice di numerosi concorsi internazionali, che suonerà pagine musicali di grandi autori sul tema del Mar Mediterraneo.

Rifugi e Narrazioni
A cura di Riccardo Sandiford
“Il lungo periodo di isolamento e chiusura sociale – dichiara il curatore di Rifugi e Narrazioni Riccardo Sandiford – ci ha indotti a cercare riparo tra le cose più preziose a disposizione e quelle essenziali: affetti, cibo e passioni personali. Dal momento in cui i ritmi della nostra vita si sono improvvisamente dilatati, se non arrestati, donne e uomini hanno dovuto, e aggiungerei potuto, fare i conti con la propria esistenza e la propria realtà. Mentre alcuni hanno lottato eroicamente in prima linea, per difenderci dall’epidemia, purtroppo anche con il sacrificio più alto, la stragrande maggioranza degli esseri umani si è dovuta riarmare mentalmente e ricreare temporaneamente un nuovo modo di vivere.
Liberi quindi da impegni e stimoli contingenti, il problema principale, a parte le proibizioni ed i guai economici conseguenti, è stato quello di riempire i vuoti quotidiani; traumatico, quindi, il primo impatto, in particolare per il mondo degli artisti performer, che hanno visto andare in fumo il lungo lavoro svolto e finalizzato a nuove avventure programmate o addirittura cancellate in corso d’opera.” Dopo il blocco totale delle narrazioni e con prospettive incerte, i musicisti si sono rifugiati nelle proprie case ed hanno reagito, visto l’iniziale silenzio istituzionale, in due modi: facendosi sentire attraverso video più o meno professionali o rispondendo al silenzio con l’assenza. Curiosamente l’autore più eseguito online dai pianisti è stato Johann Sebastian Bach (1685-1750): per un lungo periodo ogni giorno si “postava” un preludio, una fuga o una danza dell’autore tedesco, considerato da molti il padre della musica: classica e moderna. Insomma, tutta!
Il gesto bachiano, sebbene a tratti ruvido, sembrava sostituire la carezza materna, e mai come in quei momenti l’ascolto tra colleghi è stato così caloroso e solidale. Di fronte all’epidemia, la solidarietà umana è cresciuta esponenzialmente. Ricordiamo gli applausi e “canti” dai balconi di tutto il mondo e c’è chi ha sperato, purtroppo invano, che il mondo potesse migliorare e diventare un luogo più ospitale per tutti. Ma, ancora una volta, la memoria è stata breve e gli esseri umani sono già ritornati (se mai avessero smesso) a farsi la guerra per un tozzo di pane o per un posto al sole. Ci risultano, quindi, ancora lontane le risoluzioni chimeriche di Albert Camus alle sofferenze dell’umanità, ai drammi esistenziali e all’assurdità del mondo manifesto. L’artista e l’intellettuale hanno per propria natura ancora il compito, sempre “divertendo ed appassionando”, di indicare la strada di uscita e la ricetta migliore per vivere. Ecco che, ancora Camus, ci racconta del Mare Mediterraneo, della sua forza ristoratrice e della capacità di riempire di risa “il vuoto sguardo dei vetri”.

Mediterraneo
Nel vuoto sguardo dei vetri, ride il mattino
Con tutti i suoi denti azzurri e scintillanti,
Gialli, verdi e rossi, ai balconi si cullano le tende.
Ragazze dalle braccia nude stendono panni.
Un uomo; dietro una finestra, il binocolo in mano.
Mattino chiaro dagli smalti marini,
Perla latina dalle liliali lucentezze:
Mediterraneo.
Albert Camus
(Dréan, Algeria 1913 – Villeblevin, Francia 1960)

 venerdì 3 luglio
ore 21.00
Riccardo Sandiford pianoforte
 Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 – Lipsia 1750)
Dal Clavicembalo ben temperato vol. I
Preludio e fuga a 4 voci in do maggiore BWV 846
Preludio e fuga a 3 voci in do minore BWV 847
Preludio e fuga a 3 voci in do diesis maggiore BWV 848
Preludio e fuga a 5 voci in do diesis minore BWV 849
Preludio e fuga a 4 voci in re maggiore BWV 850
Preludio e fuga a 3 voci in re minore BWV 851
Preludio e fuga a 3 voci in mi bemolle maggiore BWV 852
Preludio e fuga a 3 voci in mi bemolle minore BWV 853
Ludwig van Beethoven (Bonn 1770 – Vienna 1827)
15 Variazioni e Fuga op. 35 (Eroica)
 venerdì 10 luglio
ore 21.00
Julia Farrés Llongueras soprano
Massimo Felici chitarra
Joaquin Rodrigo (Sagunto, 1901 – Madrid, 1999)
Romance de Durandarte
Tres Canciones Españolas
En Jerez de la Frontera – Adela – De ronda
da “Villancicos de Navidad”
Pastorcito Santo
Enric Morera (Barcellona, 1865 – 1942)
da“ Cançons de Carrer”
Clavel del Balcó – L’oreneta – Abril
Manuel de Falla (Cadice, 1876 – Alta Gracia, 1946)
da “Siete Canciones Populares Españolas”
Nana – Canción
Vicente Asencio (Valencia, 1908 – 1979)
Tango de la Casada Infiel
(Homenaje á Federico Garcia Lorca)
 Matilde Salvador (Castellón, 1918 – Valencia, 2007)
Canciones de Nana y Desvelo
Desvelo ante el agua – Nana del mar
da “Endechas y Cantares de Sefarad”
A la Una – Endecha – Arvolicos d’almendra
Mario Castelnuovo-Tedesco (Firenze, 1895 – Los Angeles, 1968)
da “Romances Viejos”
Romance del Conde Arnaldos
Isaac Albéniz (Camprodon, 1860 – Cambo-les-Bains, 1909)
Catalunya
 Enrique Granados (Lleida, 1867 – La Manica, 1916)
da “Tonadillas”
La Maja de Goya – El Tralalá y el Punteado – El Majo discreto
 venerdì 11 settembre
ore 21.00
Federica Bortoluzzi pianoforte
 Claude Debussy (Saint-Germain-en-Laye 1862 – Paris 1918)
Da Six Épigraphes Antiques
Pour l’Égyptienne
Isaac Albéniz (Camprodon 1860 – Cambo-les-Bains, 1909)
Da Suite Espanola op.47
Granada – Cadiz – Castilla
Mallorca (Barcarola) op. 202
Enrique Granados (Lleida, 1867 – La Manica, 1916)
Da Goyescas
Los Requiebros
Silvia Colasanti (Roma 1975)
Ombre del bianco
Manos Hadjidakis (Xanthi 1925-Atene 1994)
Ionian Suite (I-II-III-IV-V)
Franz Liszt (Raiding 1811 – Bayreuth 1886)
Venezia e Napoli
Gondoliera – Canzone – Tarantella
(Supplément aux Annèes de Pelerinage, Vol.II S 162)
 venerdì 18 settembre
ore 21.00
Andrea Cassano pianoforte
Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 – Lipsia 1750)
Variazioni Goldberg (BWV 988)
Aria
1 2 3 Canone all’unisono
4 5 6 Canone alla seconda
7 Giga 8 9 Canone alla terza
10 Fughetta 11 12 Canone alla 4 per inversione
13 14 15 Canone alla quinta per inversione (Andante)
16 Ouverture 17 18 Canone alla sesta
19 20 21 Canone alla settima
22 Alla breve 23 24 Canone all’ottava
25 Adagio. 26 27 Canone alla nona
28 29 30 Quodlibet
Aria da Capo
Made in Italy
Lectures di  Sergio Risaliti, Direttore artistico Museo Novecento

Nato durante la quarantena, Made in Italy è un progetto realizzato in collaborazione con Controradio. Per dieci settimane ogni giorno alle 12 il direttore del Museo, Sergio Risaliti, ha commentato un’opera della collezione permanente per gli ascoltatori della radio. I grandi maestri del Novecento sono stati i protagonisti di un lungo racconto, una sfida, si potrebbe dire, per far apprezzare anche da lontano e solo con le parole dipinti e sculture conservati nel museo, impossibili da vedere dal vivo a causa del lockdown. Un progetto per portare l’arte nelle case dei fiorentini, e non solo, in un periodo in cui i musei italiani non erano accessibili.
Ora che il Museo ha riaperto, Made in Italy rinasce in un nuovo format adattato per il cortile rinascimentale. Per la prima serata , giovedì 16 luglio alle ore 21.00, Sergio Risaliti ha scelto di raccontare al pubblico la vita e le opere di Mario Mafai (Roma 1902 – 1965) e Scipione, quale omaggio alla mostra monografica dedicata a Mafai ospitata al secondo piano del museo. Si parlerà del celebre Autoritratto dell’artista, delle serie Fantasie Demolizioni, oltre che del suo speciale rapporto con il mecenate Alberto Della Ragione e del suo sodalizio con Scipione, autore di quadri misteriosi e magnetici come Apocalisse, selezionato anche dalla giovane Francesca Banchelli per la sua mostra personale allestita nelle sale al piano terra del museo.
Nella seconda parte della serata si parlerà di Carlo Carrà (Quargnento 1881 – Milano 1966) e Ottone Rosai (Firenze 1895 – Ivrea 1957), presenti nella collezione del Museo Novecento con paesaggi che fotografano con espressione poetica luoghi cari agli artisti, come i litorali e le marine della Versilia, tra Forte dei Marmi e Il Cinquale, o le piazze e i vicoli di Firenze. 
L’appuntamento del 17 settembre di Made in Italy sarà dedicato a Filippo De Pisis (Ferrara 1896 – Brugherio 1956), Felice Casorati (Novara 1883 – Torino 1963), Carlo Levi (Torino 1902 – Roma 1975) e Arturo Martini (Treviso 1889 – Milano 1947).
 
Lorenzo di Las Plassas
Presentazione del libro Lascia parlare il vento
 “Il vento segna la direzione di questa avventura, sospesa tra realtà e finzione, tra il possibile e l’immaginario, in quelle tane dell’animo in cui si nascondono mostri e paure. In quella caduta nel fondo, da cui può arrivare, imprevista e improvvisa, la salvazione.”
Lunedì 20 luglio alle 18.30, nell’unico appuntamento pomeridiano al Museo Novecento, Lorenzo di Las Plassas presenta il suo romanzo Lascia parlare il vento edito da Baldini & Castoldi. 
Un foreign fighter che vuole compiere un attentato, un artista che vuole realizzare la sua Grande Opera, un tredicenne che, inspiegabilmente, smette di parlare. Un misterioso anziano che manipola il vento in un giorno fatidico in cui si decidono le sorti dell’Europa. Lascia parlare il vento racconta una storia, tra fatti reali e fantasia, giocata su metafore, che porta il lettore in un racconto fortemente introspettivo, strutturato per immagini e di grande potenza evocativa, in cui si alternano temi come il senso di perdita e di salvazione, il bisogno d’amore e la sublimazione, l’esaltazione e il fondamentalismo, il ribaltamento dei luoghi comuni e lo smarrimento del cammino europeo.
Lorenzo di Las Plassas (Andrea Lorenzo Ingarao Zapata di Las Plassas) è un giornalista, conduttoree inviato di lunga data di Rai News 24. Laureato in Economia e Commercio alla Sapienza di Roma, ha perfezionato gli studi prima alla New York University, con un Master in Politica e Business internazionali, e poi alla Scuola di Giornalismo della Rai, a Perugia, dove ha ottenuto il suo secondo Master, in giornalismo radiotelevisivo. Durante il soggiorno newyorkese è stato, per un periodo, assistente di Oriana Fallaci. Lascia parlare il vento è il suo primo romanzo.
 

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