Percorsi di Meraviglia. Opere restaurate del Bargello

Percorsi di Meraviglia. Opere restaurate del Bargello

 

Dal 23 Marzo 2013 al 18 Agosto 2013

Firenze

Luogo: Museo Nazionale del Bargello

Indirizzo: via del Proconsolo 4

Orari: da martedì a domenica 8.15-17

Costo del biglietto: € 6

Telefono per informazioni: +39 055 294883

E-Mail info: museobargello@polomuseale.firenze.it

Sito ufficiale: http://www.uffizi.firenze.it/musei/?m=bargello


Il Museo Nazionale del Bargello propone per l’anno 2013 una mostra dedicata ad alcuni importanti restauri di opere del Museo, recentemente conclusi, che sono il frutto della generosa collaborazione nei confronti del Bargello da parte dell’Opificio delle Pietre Dure e da parte dei “Friends of Florence”.
La prima sala della mostra accoglie il grande arazzo franco-fiammingo della Collezione Carrand, realizzato verso il 1480 dalla Manifattura di Tournai, imponente per dimensioni e spettacolare sia per la cromia che per la vivacità narrativa. Il suo cartone è attribuito al Maestro di Coetivy - miniaturista, pittore, disegnatore di vetrate – e rappresenta l’Assalto finale a Gerusalemme da parte di Vespasiano e Tito nel 70 d.C., narrato da Giuseppe Flavio nel De bello iudaico. L’arazzo, di dimensioni monumentali (m 4,32 x 4,02), è stato sottoposto, a partire dal 2008, a un complesso intervento di restauro affidato al Laboratorio Arazzi dell’Opificio delle Pietre Dure, sotto la direzione di Clarice Innocenti e finanziato attraverso fondi dell’Opificio stesso, della nostra Soprintendenza, del progetto “Arcus” del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, del Lions Club Firenze Bargello. Sono esposte nell’occasione, a diretto confronto, quattro Valve di specchio in avorio, di arte francese del Trecento, appartenenti alle collezioni del Bargello, che presentano notevoli affinità compositive con le scene raffigurate nell’arazzo. Un video, realizzato a cura dell’Opificio delle Pietre Dure, presenta al pubblico le fasi più interessanti del restauro e la tecnica esecutiva dell’opera. Pannelli e apparati didattici consentono ai visitatori di apprezzare l’opera nei suoi diversi aspetti e l’intervento conservativo, eseguito con le metodologie più moderne, ma accompagnato anche da una grande esperienza e perizia artigianale ereditata dalla tradizione. Un catalogo monografico sul restauro dell’arazzo, a cura di Clarice Innocenti, sarà finanziato dall’Opificio delle Pietre Dure.
Le pareti laterali della sala presentano una selezione di oreficerie e smalti, di grande varietà e di grande pregio artistico, appartenenti alle collezioni del Bargello, che lo stesso Opificio ha di recente restaurato: nell’ottica sia della valorizzazione delle straordinarie raccolte di arti applicate delle collezioni del museo, non sufficientemente note al grande pubblico; sia come testimonianza dell’indispensabile ruolo che l’Opificio svolge nei confronti della conservazione del patrimonio museale fiorentino, in tutte le tipologie artistiche.
La seconda sala della mostra è invece dedicata interamente alla presentazione del restauro del grande altorilievo in terracotta policroma di Dello Delli, raffigurante La Madonna in trono col Bambino ed angeli (1420 circa), finanziato dai “Friends of Florence” ed eseguito dallo Studio di restauro di Anna Monti, nel corso degli ultimi due anni. Si tratta di uno dei maestri più misteriosi e affascinanti del primo Quattrocento e l’opera assume un particolare significato e un particolare interesse in relazione alla mostra dedicata alla scultura del Rinascimento, che si svolge attualmente a Palazzo Strozzi e in autunno al Louvre. Nella sala, pannelli esplicativi e un video, realizzato a cura dei “Friends of Florence”, illustreranno ai visitatori la storia dell’opera e tutte le fasi del suo restauro.
L’iniziativa è stata sostenuta e resa possibile da un generoso contributo dell’ Associazione “Amici del Bargello” onlus.
La mostra è stata realizzata in ricordo di Maria Grazia Vaccari, già direttore del Dipartimento di Scultura e terracotta dell’Opificio delle Pietre Dure e vice-direttore del Bargello.

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