Piero Dorazio paintings 1962-1967
Dal 24 Luglio 2020 al 18 Settembre 2020
Firenze
Luogo: Sito web Galleria Il Ponte
Indirizzo: online
Curatori: Andrea Alibrandi
Telefono per informazioni: +39 055240617
E-Mail info: info@galleriailponte.com
Sito ufficiale: http://www.galleriailponte.com
La Galleria Il Ponte presenta il suo secondo Virtual Show con una personale dedicata ai dipinti degli anni Sessanta di Piero Dorazio. I suoi dipinti, attenti al dettaglio e ricchi di complessità compositiva, muovono la superficie attraverso una texture di intrecci che si vanno allargando durante gli anni. L’uso dei colori brillanti è un elemento caratteristico della sua pittura, ma sempre vibrati attraverso un continuo e ininterrotto tratteggio. La mostra conta un selezionato nucleo di opere, dal 1962 al 1967. «Un esame attento del periodo delle trame luminose attesta un notevole sforzo intellettuale da parte di Dorazio per rinnovare la sua visione del quadro. Egli riduce e unifica le regole della composizione: “La struttura che gli altri chiamano reticolo è in realtà una sovrapposizione di parametri: la verticale, la forza di gravità; l’orizzontale, la linea dell’orizzonte e la diagonale, indicativa della nostra rotta. Sono le tre direzioni della nostra esistenza”. Grazie ad un’articolazione della superficie che poggia su queste tre direzioni, Dorazio giungerà a rapporti più complessi fra piano del supporto, spazio pittorico, immagine dipinta…» (Nathalie Vernizzi, Razionalismo lirico). Virtual Show è una nuova modalità per proporre in questo periodo, prima di ritornare alle esposizioni nello spazio fisico, l’attività della galleria. Lo spazio è concepito come la riproduzione fedele di una delle stanze della galleria in cui vengono presentate mostre personali attraverso un selezionato numero di opere.
Dorazio nasce a Roma. Il padre è un dipendente pubblico, sua madre interessata alla storia e all’arte. La famiglia fugge nella terra d’origine nella provincia abruzzese nel 1943. Dopo gli studi classici, studia architettura all’Università di Roma. E’ influenzato dai futuristi quali Gino Severini, Antonio Corpora, Enrico Prampolini, e Giacomo Balla, attirandolo alla pittura. Un’avversione per le loro visioni di destra lo spinse ad allinearsi invece con artisti di sinistra come Renato Guttuso. Con Pietro Consagra, Achille Perilli, e Giulio Turcato, contribuisce a formulare un manifesto e a stabilire un gruppo di artisti astratti nel 1947 chiamato Forma I. Sebbene intriso di tendenze socialiste, il gruppo non segue le tesi del realismo socialista promosso da Guttuso, ma propone di rivendicare l’astrazione dal futurismo. Sempre nel 1947 Dorazio vince un premio e una borsa di studio dal governo francese per la Scuola di Belle Arti di Parigi. Con Perilli e Guerrini nel 1950 apre a Roma la libreria-galleria L'Age d’Or, uno spazio dedicato all’arte astratta. Nel 1952, promuove la “Fondazione Origine”, con Alberto Burri, Ettore Colla, e altri nel cui ambito pubblicano la rivista “Arti Visive”. Come rappresentante italiano, nell’estate del 1953 per la prima volta viaggia negli Stati Uniti per partecipare all’Harvard International Seminar all’Università di Harvard. Poi si stabilisce a New York fino al 1954. Nell’ottobre del ’53 tiene le sue prime esposizioni personali nella Wittenborn One-Wall Gallery e nella Rose Fried Gallery nel 1954. In seguito torna in Italia dove continua un'intensa e costante attività espositiva con personali alla Galleria Apollinaire di Milano, alla Galleria del Cavallino a Venezia nel 1955 e alla Galleria La Tartaruga a Roma nel 1957. Durante il suo soggiorno negli Stati Uniti viene a contatto con importanti personalità come i pittori Willem de Kooning, Mark Rothko, Jackson Pollock, Barnett Newman, Robert Motherwell. Viene invitato ad insegnare nel dipartimento di belle arti alla Scuola di Belle Arti nell’Università della Pennsylvania di Filadelfia nel 1959. Qui insegna pittura dal 1960 al 1969, alternandosi tra gli stati Uniti e l’Italia. Nel 1963-64 partecipa alla mostra Contemporary Italian Paintings, allestita in alcune città australiane, e a Peintures italiennes d’aujourd’hui, organizzata in Medio Oriente e in nordafrica. Nel 1965 partecipa a The responsive eye, al Museo di Arte Moderna di New York. Visita molte città europee tra le quali Parigi, Londra, Dusseldorf, Berlino (dove nel 1961 partecipa all’attività del Gruppo Zero con Heinz Mach, Otto Pine, Gunter Uecher). Espone in tre edizioni della Biennale di Venezia, nel 1960, dove invitato da Lionello Venturi gli viene dedicata una sala personale, nel 1966 e nel 1988. Nel 1970 ritorna definitivamente a vivere e lavorare a tempo pieno a Roma. Nel 1974 trasferisce il suo studio da Roma a Todi in Umbria, continuando a dipingere fino al 2005. Peter Iden, direttore del Museo d’Arte Moderna di Francoforte dal 1978 al 1987, acquista tre lavori di Dorazio dal 1981 al 1983 (Oracolo, 1959; Blue Hearttrap, 1961; Stridente, 1982-83) per la collezione del museo. Questi fanno parte di alcune mostre al museo a Francoforte nel 1985 e a Milano nel 1987. Negli anni Novanta, le opere vengono temporaneamente prestate alla Banca Centrale Europea. Dorazio continua a lavorare e a fare mostre fino al 2004. Descritto come un “carattere schietto, indipendente” che è “l’opposto del politicamente corretto”, l’uso dei materiali e colori di Dorazio è rimasto costante nel tempo.
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