Rose. Roberto Fanari

© Roberto Fanari

 

Dal 24 Settembre 2017 al 26 Novembre 2017

Genova

Luogo: Raccolte Frugone

Indirizzo: via Capolungo 9

Orari: dal martedì al venerdì 9.00-18.30; sabato e domenica 9.30-18.30; lunedì chiuso

Enti promotori:

  • Musei di Nervi
  • Comune di Genova

Telefono per informazioni: +39 010 3726025

E-Mail info: biglietteriagam@comune.genova.it

Sito ufficiale: http://www.museidigenova.it



Mostra di 10 installazioni fotografiche a colori, in grande formato, un immaginario roseto su carta da acquerello che fiorisce improvvisamente dentro le Raccolte Frugone, in una sala affacciata sul grande prato della villa a meridione.
Omaggio a Nervi e frutto di un lavoro pensato per le rose rifiorenti del roseto “Luigi Viacava”, per l’arte delle Raccolte Frugone, a cominciare dal magnifico ritratto che Giovanni Boldinidedica alla affascinante contessa prussiana Suzanne Beatrice van Bylandt nel 1901, il cui raffinato volto è messo ancor più in accento dalla decorazione di una cornice di superbe rose sull’acconciatura. Per continuare con le rose, quasi preziose gemme déco tra i capelli di torniti nudi femminili, nelle piccole sculture in marmo di Leonardo Bistolfi, L’offerta e Il profumo; e, ancora, rampicano nella simbolista Maternità di Giuseppe Mentessi.
Nella storia dell’arte il fiore della rosa occupa, col suo fascino e il suo profumo, un  posto particolare, con un alto valore talvolta religioso, talvolta allegorico, in virtù della forma e della  simbologia così legata alla figura della donna. Nel Novecento, la rosa ha ricevuto sistematiche attenzioni artistiche e creative da quasi tutti gli artisti: da Boldini a Boccioni, da Fontana a Beuys, da Warhol a Pistoletto, a Koons, attraverso prospettive culturali molto diverse, tra  allusivi simbolismi, avanguardie e astrazioni, talvolta essenza formale, talaltra pura citazione cromatica o semplice evocazione botanica.
L’obiettivo di Roberto Fanari, abbandonata l’oscurità notturna dei suoi paesaggi, coglie, oggi, scatto dopo scatto, con ritmo incalzante e quasi orgiastico, fiori, foglie, spine, steli, boccioli e cespugli di rose, fresche o inaridite, rigogliose o appassite,  in un tripudio festoso di colori complementari contro cieli bianchi e azzurri: le immagini divengono nastri di grande forza narrativa che, con ritmo cadenzato, si srotolano all’infinito, come decorative sequenze di fotogrammi o frammenti di pseudo scientifiche classificazioni.
Le sue rose nascondono lo spazio, la città, le case, e divengono cortina, ambigua siepe invalicabile, se non respingente; presenze  date e inespugnabili nel loro turgore o nella loro decadenza.  Si offrono a chi guarda senza pudori e censure, carnose, lussureggianti, sfiorite, appassite  pronte a declinare, sui bianchi muri delle Raccolte Frugone,  tutte le sfumature della metafora umana.
In occasione del brindisi di inaugurazione saranno offerti al pubblico lo sciroppo e la confettura  di petali di rose, l’antico “zucchero rosato”, Presidio Slow Food, dell’Azienda Agricola Bio Maria Giulia Scolaro di Savignone

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