TransumArt
Dal 11 Maggio 2014 al 08 Giugno 2014
Castel di Sangro | L'Aquila
Luogo: Pinacoteca Patiniana - Palazzo De Petra
Indirizzo: via de Petra
Orari: tutti i giorni 10.30-12.30 / 17-19
Curatori: Massimo Pasqualone, Gaetano Cristino
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0864 847268 / 0864 847268
E-Mail info: lino.alviani@tiscalinet.it
Sito ufficiale: http://www.comune.casteldisangro.aq.it
Il riferimento esplicito di questa rassegna a uno dei più significativi elementi della storia economica e culturale che ha legato in maniera indissolubile per secoli due importanti ed operose regioni del Mezzogiorno d’Italia, l’Abruzzo e la Puglia, ossia la Transumanza, è metafora del concetto (e della pratica) dello spostamento, del viaggio, che supera l’ancoraggio alla tradizione agro-pastorale del termine per farsi elemento fondante di ogni possibilità di avanzamento del genere umano. Tratturi, tratturelli, bracci, costituivano infatti una vera e propria rete che aveva i propri punti di incontro e di scambio commerciale, le fiere, che diventavano anche centri di scambio culturale, di cospirazioni, di contaminazione fra tradizioni diverse, di convergenza e di irradiazione di esperienze sempre nuove.
TransumArt esprime, credo, proprio questa consapevolezza da parte degli artisti che interpretano, con diversi linguaggi espressivi, monumenti, luoghi di cultura e bellezze naturali dell’Abruzzo seguendo in qualche modo i percorsi tratturali e indicando di essi anche gli aspetti romantici ed idilliaci del “migrare” delle greggi; la consapevolezza cioè che l’attraversamento di territori (culturali) sconosciuti o la ripetizione per anni dello stesso viaggio, ma sempre con “occhi nuovi”, costituisce un nutrimento indispensabile per chi vuole assorbire e dare emozioni. Insomma, il viaggio contempla la possibilità del cambiamento per chi lo intraprende, perché, anche se lo si affronta in solitudine, non si è mai soli e, come scriveva Franco Fortini, “coloro con i quali canto modificano il mio canto”. E a volte l’approdo può costituire la terra promessa e significare allentare i contatti col mondo di provenienza, come ben sanno alcuni degli artisti espositori che in terra d’Abruzzo hanno trovato la seconda patria.
TransumArt è il viaggio dell’arte dunque. Un viaggio che ha un suo Tratturo Magno, per rimanere in metafora, ma anche le sue eccezioni, le sue deviazioni creative, i suoi tanti rami laterali, le sue soste (i “riposi”) e i suoi abbrivi. Mi piace pensare al Tratturo Magno come all’albero dell’arte di cui parlava Paul Klee: “L’arte è come un albero con molti rami. Ogni ramo segue la propria linea. Le tecniche tradizionali sono come vecchi rami, mentre le nuove tecniche sono come nuovi rami. Tuttavia, la cosa importante è che questi nuovi rami, a loro volta, cambiano l’aspetto dell’albero da cui sono nati”. I trentanove artisti che hanno aderito all’iniziativa riassumono bene, con le loro opere, questo concetto: anche la chioma dell’albero, la punta più alta, non può essere vista isolandola dall’albero nel suo complesso, il quale ha bisogno di tutti i suoi rami.
E allora questa mostra itinerante, insieme all’importante significato rievocativo di personaggi, luoghi e momenti del fenomeno della Transumanza, costituisce proprio uno spaccato emblematico di quello che è oggi gran parte dell’attività artistica abruzzese sul versante della pittura, della scultura, della ceramica: un albero dai molti rami che contempla la compresenza della tradizione figurativa e della sperimentazione formale/informale più ardita. Così è possibile che le stesse fonti ispirative possano dar luogo a realizzazioni completamente diverse per linguaggio e materiali, ma tutte ugualmente evocatrici di sentimenti, bellezza, storia. Il semplice segno o la frammentazione cromatica, la scomposizione di piani e figure e la loro ricomposizione in ritmi nuovi, alla ricerca di ciò che è nascosto nella realtà percepibile, il percorso nella propria interiorità più profonda alla ricerca di tracce mnestiche di figure mitiche, la sperimentazione di materiali non estetici e di converso la figurazione più aderente al visibile, che ci proietta in situazioni spazio-temporali ormai lontane, ci restituiscono un mondo complesso e affascinante che aspetta anche il nostro arrivo, così come noi aspettiamo l’arrivo degli amici d’Abruzzo, fermi alla confluenza dei due grandi tratturi regi che da L’Aquila e da Celano portavano a Foggia, con l’occhio a due tra i beni culturali più importanti per i foggiani, costruiti proprio sui tratturi, la Chiesa delle Croci e l’Epitaffio, monumento-emblema della Transumanza.
Artisti:
Lino Alviani Luciano Astolfi Sonia Babini Gino Berardi Carma Alfredo Celli Ileana Colazzilli Leone D’Aguì Patrizia D’Andrea
Giuseppe De Matteo Rita D’Emilio Franca Di Bello Mario Di Donato Massimo Di Febo Roberto Di Giampaolo Franco Di Nicola Amilcare Di Paolo Mario Di Profio Angela Di Teodoro Gabriella Fabbri Silvio Fortebraccio Patrizia Franchi Giacomo Giovannelli Daniele Guerrieri Giuseppe Liberati Nadia Lolletti Domenico Marcone Giselda Marocchi Violetta Mastrodonato Lucio Monaco Bruno Paglialonga Leonardo Paglialonga Gaetano Pallozzi Roberta Papponetti Nestore Presutti Lucia Ruggieri Marcello Specchio Loriana Valentini Gianfranco Zazzeroni.
PINACOTECA PATINIANA - CASTEL DI SANGRO
11 maggio - 8 giugno 2014
EX SCUDERIE DI PALAZZO DUCALE - ATRI
14 giugno - 5 luglio 2014
EX MANIFATTURA TABACCHI - CITTÀ SANT’ANGELO
19 - 27 luglio 2014
PALAZZO FARNESE - ORTONA
2 - 24 agosto 2014
PALAZZETTO DELL’ARTE SALA GRIGIA - FOGGIA
6 - 27 Settembre 2014
TransumArt esprime, credo, proprio questa consapevolezza da parte degli artisti che interpretano, con diversi linguaggi espressivi, monumenti, luoghi di cultura e bellezze naturali dell’Abruzzo seguendo in qualche modo i percorsi tratturali e indicando di essi anche gli aspetti romantici ed idilliaci del “migrare” delle greggi; la consapevolezza cioè che l’attraversamento di territori (culturali) sconosciuti o la ripetizione per anni dello stesso viaggio, ma sempre con “occhi nuovi”, costituisce un nutrimento indispensabile per chi vuole assorbire e dare emozioni. Insomma, il viaggio contempla la possibilità del cambiamento per chi lo intraprende, perché, anche se lo si affronta in solitudine, non si è mai soli e, come scriveva Franco Fortini, “coloro con i quali canto modificano il mio canto”. E a volte l’approdo può costituire la terra promessa e significare allentare i contatti col mondo di provenienza, come ben sanno alcuni degli artisti espositori che in terra d’Abruzzo hanno trovato la seconda patria.
TransumArt è il viaggio dell’arte dunque. Un viaggio che ha un suo Tratturo Magno, per rimanere in metafora, ma anche le sue eccezioni, le sue deviazioni creative, i suoi tanti rami laterali, le sue soste (i “riposi”) e i suoi abbrivi. Mi piace pensare al Tratturo Magno come all’albero dell’arte di cui parlava Paul Klee: “L’arte è come un albero con molti rami. Ogni ramo segue la propria linea. Le tecniche tradizionali sono come vecchi rami, mentre le nuove tecniche sono come nuovi rami. Tuttavia, la cosa importante è che questi nuovi rami, a loro volta, cambiano l’aspetto dell’albero da cui sono nati”. I trentanove artisti che hanno aderito all’iniziativa riassumono bene, con le loro opere, questo concetto: anche la chioma dell’albero, la punta più alta, non può essere vista isolandola dall’albero nel suo complesso, il quale ha bisogno di tutti i suoi rami.
E allora questa mostra itinerante, insieme all’importante significato rievocativo di personaggi, luoghi e momenti del fenomeno della Transumanza, costituisce proprio uno spaccato emblematico di quello che è oggi gran parte dell’attività artistica abruzzese sul versante della pittura, della scultura, della ceramica: un albero dai molti rami che contempla la compresenza della tradizione figurativa e della sperimentazione formale/informale più ardita. Così è possibile che le stesse fonti ispirative possano dar luogo a realizzazioni completamente diverse per linguaggio e materiali, ma tutte ugualmente evocatrici di sentimenti, bellezza, storia. Il semplice segno o la frammentazione cromatica, la scomposizione di piani e figure e la loro ricomposizione in ritmi nuovi, alla ricerca di ciò che è nascosto nella realtà percepibile, il percorso nella propria interiorità più profonda alla ricerca di tracce mnestiche di figure mitiche, la sperimentazione di materiali non estetici e di converso la figurazione più aderente al visibile, che ci proietta in situazioni spazio-temporali ormai lontane, ci restituiscono un mondo complesso e affascinante che aspetta anche il nostro arrivo, così come noi aspettiamo l’arrivo degli amici d’Abruzzo, fermi alla confluenza dei due grandi tratturi regi che da L’Aquila e da Celano portavano a Foggia, con l’occhio a due tra i beni culturali più importanti per i foggiani, costruiti proprio sui tratturi, la Chiesa delle Croci e l’Epitaffio, monumento-emblema della Transumanza.
Artisti:
Lino Alviani Luciano Astolfi Sonia Babini Gino Berardi Carma Alfredo Celli Ileana Colazzilli Leone D’Aguì Patrizia D’Andrea
Giuseppe De Matteo Rita D’Emilio Franca Di Bello Mario Di Donato Massimo Di Febo Roberto Di Giampaolo Franco Di Nicola Amilcare Di Paolo Mario Di Profio Angela Di Teodoro Gabriella Fabbri Silvio Fortebraccio Patrizia Franchi Giacomo Giovannelli Daniele Guerrieri Giuseppe Liberati Nadia Lolletti Domenico Marcone Giselda Marocchi Violetta Mastrodonato Lucio Monaco Bruno Paglialonga Leonardo Paglialonga Gaetano Pallozzi Roberta Papponetti Nestore Presutti Lucia Ruggieri Marcello Specchio Loriana Valentini Gianfranco Zazzeroni.
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