Maddy. Magdalena Tomala Solo exhibition
Dal 12 Dicembre 2014 al 18 Gennaio 2015
Latina
Luogo: Jolly bar
Indirizzo: piazza della Libertà 49
Orari: tutti i giorni 9-23. Chiuso domenica mattina
Curatori: Fabio D'Achille
Enti promotori:
- MAD Museo d'Arte Diffusa
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 393 3242424
E-Mail info: eventi@madarte.it
Sito ufficiale: http://www.madarte.it
Torna il Lillabox, la rassegna d'Arte contemporanea al femminile curata da Fabio D’Achille per il Museo d’Arte Diffusa.
Dopo le fotografie di Lucia Finocchito, le pareti lilla del raccolto Jolly bar ospiteranno le pittoresche e ironizzanti illustrazioni dell'emergente Magdalena Tomala, che strizzano l'occhio ai manga giapponesi.
Una pluralità di linguaggi che si succedono dunque, dove il comune denominatore è costituito dal significato che assume per le donne fare Arte. L'iniziativa fa parte del progetto #MadIsolaCulturale, volto a rendere il Centro Storico di Latina uno spazio di fruizione artistica permanente per la collettività civica, non solo per gli addetti ai lavori, in una prospettiva innovativa di gestione del tempo libero. Da venerdì 12 dicembre alle 18,30 –giorno del vernissage- fino al 18 gennaio 2015 il pubblico potrà visitare la mostra Maddy, a cura di Fabio D’Achille. “Le illustrazioni di Magdalena Tomala ci pongono di fronte a un mondo fantastico popolato da marinai, sirene, messaggi nella bottiglia e cuoricini come ricordo di amori finiti o mai iniziati, solo sognati, labbra carnose laccate di rosso e lacrime agrodolci. Il mare e i soggetti ad esso connessi sono interpretati in un’accezione favolistica che esalta la navigazione come allegoria dell’esistenza, sempre in bilico tra flutti tempestosi e momenti di calma. Ma è proprio la burrasca che conferisce vigore alle opere e alla visione –artistica e non solo- della Tomala, che ama citare Emily Brontë: “...solo gli inquieti sanno com'è difficile sopravvivere alla tempesta e non poter vivere senza”, dove l’unica ancora di salvezza è costituita dall’ironia e dall’autoironia –ribadita anche dal titolo della mostra- dal ridimensionamento della sofferenza attraverso il gioco, la leggerezza, l’accettazione di eventi che non si possono cambiare, ma trasfigurare ed esorcizzare attraverso un’espressione artistica cinica e sarcastica. Perché, come afferma Magdalena, “…il sarcasmo è il mio pane quotidiano e sguazzarci disegnando è la mia passione più grande. Questi sono i miei piccoli racconti. Un mondo di lupetti di mare, sirenette, marinarette in pena, perché i veri marinai - come metafora di vita - si vedono durante la tempesta…”
Dopo le fotografie di Lucia Finocchito, le pareti lilla del raccolto Jolly bar ospiteranno le pittoresche e ironizzanti illustrazioni dell'emergente Magdalena Tomala, che strizzano l'occhio ai manga giapponesi.
Una pluralità di linguaggi che si succedono dunque, dove il comune denominatore è costituito dal significato che assume per le donne fare Arte. L'iniziativa fa parte del progetto #MadIsolaCulturale, volto a rendere il Centro Storico di Latina uno spazio di fruizione artistica permanente per la collettività civica, non solo per gli addetti ai lavori, in una prospettiva innovativa di gestione del tempo libero. Da venerdì 12 dicembre alle 18,30 –giorno del vernissage- fino al 18 gennaio 2015 il pubblico potrà visitare la mostra Maddy, a cura di Fabio D’Achille. “Le illustrazioni di Magdalena Tomala ci pongono di fronte a un mondo fantastico popolato da marinai, sirene, messaggi nella bottiglia e cuoricini come ricordo di amori finiti o mai iniziati, solo sognati, labbra carnose laccate di rosso e lacrime agrodolci. Il mare e i soggetti ad esso connessi sono interpretati in un’accezione favolistica che esalta la navigazione come allegoria dell’esistenza, sempre in bilico tra flutti tempestosi e momenti di calma. Ma è proprio la burrasca che conferisce vigore alle opere e alla visione –artistica e non solo- della Tomala, che ama citare Emily Brontë: “...solo gli inquieti sanno com'è difficile sopravvivere alla tempesta e non poter vivere senza”, dove l’unica ancora di salvezza è costituita dall’ironia e dall’autoironia –ribadita anche dal titolo della mostra- dal ridimensionamento della sofferenza attraverso il gioco, la leggerezza, l’accettazione di eventi che non si possono cambiare, ma trasfigurare ed esorcizzare attraverso un’espressione artistica cinica e sarcastica. Perché, come afferma Magdalena, “…il sarcasmo è il mio pane quotidiano e sguazzarci disegnando è la mia passione più grande. Questi sono i miei piccoli racconti. Un mondo di lupetti di mare, sirenette, marinarette in pena, perché i veri marinai - come metafora di vita - si vedono durante la tempesta…”
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