Andrea Mancini. I bagnanti

Andrea Mancini. I bagnanti, Sala espositiva “La Macchia” - Bagni Salvadori, Castiglioncello
Dal 19 Luglio 2014 al 27 Luglio 2014
Rosignano Marittimo | Livorno
Luogo: Sala espositiva “La Macchia” - Bagni Salvadori
Indirizzo: via di Portovecchio 12/a, Castiglioncello
Orari: giovedì 18-20; venerdì, sabato e domenica 18-20 / 21.30-23.30
Curatori: Filippo Lotti
Enti promotori:
- Comune di Rosignano Marittimo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0586 754194 / 333 3797583
E-Mail info: bagnisalvadori@hotmail.it
Sito ufficiale: http://www.bagnisalvadori.it/
All’interno degli eventi estivi 2014 dei Bagni Salvadori, si inaugura sabato 19 luglio alle ore 18.30presso la sala espositiva “La Macchia” (via di Portovecchio, 12A) la mostra di pittura di Andrea Mancini dal titolo "i bagnanti" - opere fresche (wet paint) curata da Filippo Lotti.
Questa esposizione, fatta in collaborazione con FuoriLuogo – servizi per l’Arte e con l’associazione culturale “La Ruga”, riunisce una ventina di opere frutto del lavoro artistico che il pittore fiorentino ha prodotto negli ultimi anni rappresentando “i bagnanti”, cioè i villeggianti di Castiglioncello.
“L’idea – dice l’artista - mi apparve il giorno di ferragosto di qualche anno fa, nella baia infossata tra la Punta Righini e gli scogli del Quercetano. Le onde alte e ribelli di una libecciata frangevano schiumando l’aria, il fragore assordante dei cavalloni, le grida dei bimbi. Vedevo sullo sfondo le sagome indistinte della folla accalcarsi per il bagno dell’ora di punta, annebbiate dal salmastro che impregnava l’aria. Questo gioco di piani creava uno dei più belli scenari di vita contemporanea che avessi mai visto e che ricordavo sin dall’infanzia, da quando quel luogo iniziai a frequentarlo, dall’età di nove anni.
Ben presto, sin dalle prime pennellate dei “bagnanti”, mi accorsi che stavo in realtà cercando di ritrarre “la luce” di quella esperienza visiva, folgorante, su quelle spiagge in quella precisa ora del giorno nei mesi estivi e pensai che niente capita a caso. Che anche i pittori della “macchia” di oltre cento anni prima, i Borrani, Sernesi, Abbati, il Cabianca, sostenevano che l’immagine del vero è un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro, iniziando di fatto quel rinnovamento artistico - proprio in quei luoghi - che dette vita alla pittura moderna italiana.
Vidi così un segno in quella ispirazione, un richiamo ad unire passato e presente, a dare il mio personale contributo d’artista ad una rilettura storica in chiave contemporanea di quel luogo, che oltre ad essere luogo geografico e della memoria è per me un luogo dell’anima.”
Andrea Mancini, classe 1958, è un artista completo: fotografo, graphic designer, illustratore, fumettista, creativo, scenografo e pittore.
Dagli anni ‘90 espone opere in mostre collettive e personali in Italia, Giappone e Germania. Nel 1999 partecipa Nel 2000 consegue il Premio Fiorino per le arti visive. Nel 2002 alcune sue opere vengono acquisite dal Museo Marino Marini e dal Museo Diocesano di Firenze. Tiene workshop di illustrazione e pittura in scuole e accademie. Vive e lavora a Firenze.
"Vorrei - dice lo scrittore fiorentino Francesco Recami (finalista Premio Strega 2010) - poter fare con la narrazione quello che riesce ad Andrea Mancini con la pittura. Dettagli di masse di bagnanti accalcati ed estraniati su spiagge che non si vedono, perché la visione è radente come quella dei bagnanti stessi, il loro sguardo va lontano, nonostante siano costretti ad una vicinanza inconsueta ed etologicamente inaccettabile con altre persone: quello dei Bagnanti è un iper-realismo quasi seriale, veloce e sintetico, dove il dettaglio è ancora più estraniante del totale.
Non si tratta di scene perché non succede niente, sono fissati istanti di niente: persone che non si sa chi siano, cosa facciano, perché lo facciano, e a che cosa pensino. Sono al mare per divertirsi, distrarsi, rilassarsi, ma nulla di tutto ciò sembra accadere. Nessuno ha una storia dietro di sé né una storia davanti a sé, che sta per cominciare. Una pittura antinarrativa: può invece una narrazione essere antinarrativa? Qui alcuni telefonano, altri guardano davanti a sé, altri si mettono la crema, in realtà tutte queste persone aspettano soltanto che il tempo passi, ma il tempo non passa perché si è fermato. Le pennellate di luce danno e tolgono senso a questi individui, ammassati come copertoni in una discarica.
Il pennello è apparentemente distratto e sicuramente veloce, le magistrali sgranature creano un effetto di ulteriore straniamento, oltre a quello ottenuto con l’estrapolazione del dettaglio. Le sagome vanno a creare delle composizioni plastiche quasi astratte, eppure la pittura mi pare dichiaratamente esistenzialista: come può un bagnante non provare un senso di nausea sartriana per i contorni della realtà senza definizione che ha intorno? Eppure il bagnante è contento di sé, almeno questo è quello che dice al telefonino.
Sarebbe bello nella narrazione riuscire a dilatare il tempo fermandolo come fa Andrea Mancini e comporre narrazioni antinarrativiste di questo tipo, negli anni sessanta ne hanno fatte tante, ma poi sono naufragate perché il pubblico, i bagnanti stessi, non vogliono sapere dove sono e che cosa fanno, cioè niente."
Al vernissage sarà presente Fabrizio Borghini con la troupe televisiva del programma “Incontri con l’Arte” di Toscana Tv per la realizzazione di un servizio sulla mostra.
Questa esposizione, fatta in collaborazione con FuoriLuogo – servizi per l’Arte e con l’associazione culturale “La Ruga”, riunisce una ventina di opere frutto del lavoro artistico che il pittore fiorentino ha prodotto negli ultimi anni rappresentando “i bagnanti”, cioè i villeggianti di Castiglioncello.
“L’idea – dice l’artista - mi apparve il giorno di ferragosto di qualche anno fa, nella baia infossata tra la Punta Righini e gli scogli del Quercetano. Le onde alte e ribelli di una libecciata frangevano schiumando l’aria, il fragore assordante dei cavalloni, le grida dei bimbi. Vedevo sullo sfondo le sagome indistinte della folla accalcarsi per il bagno dell’ora di punta, annebbiate dal salmastro che impregnava l’aria. Questo gioco di piani creava uno dei più belli scenari di vita contemporanea che avessi mai visto e che ricordavo sin dall’infanzia, da quando quel luogo iniziai a frequentarlo, dall’età di nove anni.
Ben presto, sin dalle prime pennellate dei “bagnanti”, mi accorsi che stavo in realtà cercando di ritrarre “la luce” di quella esperienza visiva, folgorante, su quelle spiagge in quella precisa ora del giorno nei mesi estivi e pensai che niente capita a caso. Che anche i pittori della “macchia” di oltre cento anni prima, i Borrani, Sernesi, Abbati, il Cabianca, sostenevano che l’immagine del vero è un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro, iniziando di fatto quel rinnovamento artistico - proprio in quei luoghi - che dette vita alla pittura moderna italiana.
Vidi così un segno in quella ispirazione, un richiamo ad unire passato e presente, a dare il mio personale contributo d’artista ad una rilettura storica in chiave contemporanea di quel luogo, che oltre ad essere luogo geografico e della memoria è per me un luogo dell’anima.”
Andrea Mancini, classe 1958, è un artista completo: fotografo, graphic designer, illustratore, fumettista, creativo, scenografo e pittore.
Dagli anni ‘90 espone opere in mostre collettive e personali in Italia, Giappone e Germania. Nel 1999 partecipa Nel 2000 consegue il Premio Fiorino per le arti visive. Nel 2002 alcune sue opere vengono acquisite dal Museo Marino Marini e dal Museo Diocesano di Firenze. Tiene workshop di illustrazione e pittura in scuole e accademie. Vive e lavora a Firenze.
"Vorrei - dice lo scrittore fiorentino Francesco Recami (finalista Premio Strega 2010) - poter fare con la narrazione quello che riesce ad Andrea Mancini con la pittura. Dettagli di masse di bagnanti accalcati ed estraniati su spiagge che non si vedono, perché la visione è radente come quella dei bagnanti stessi, il loro sguardo va lontano, nonostante siano costretti ad una vicinanza inconsueta ed etologicamente inaccettabile con altre persone: quello dei Bagnanti è un iper-realismo quasi seriale, veloce e sintetico, dove il dettaglio è ancora più estraniante del totale.
Non si tratta di scene perché non succede niente, sono fissati istanti di niente: persone che non si sa chi siano, cosa facciano, perché lo facciano, e a che cosa pensino. Sono al mare per divertirsi, distrarsi, rilassarsi, ma nulla di tutto ciò sembra accadere. Nessuno ha una storia dietro di sé né una storia davanti a sé, che sta per cominciare. Una pittura antinarrativa: può invece una narrazione essere antinarrativa? Qui alcuni telefonano, altri guardano davanti a sé, altri si mettono la crema, in realtà tutte queste persone aspettano soltanto che il tempo passi, ma il tempo non passa perché si è fermato. Le pennellate di luce danno e tolgono senso a questi individui, ammassati come copertoni in una discarica.
Il pennello è apparentemente distratto e sicuramente veloce, le magistrali sgranature creano un effetto di ulteriore straniamento, oltre a quello ottenuto con l’estrapolazione del dettaglio. Le sagome vanno a creare delle composizioni plastiche quasi astratte, eppure la pittura mi pare dichiaratamente esistenzialista: come può un bagnante non provare un senso di nausea sartriana per i contorni della realtà senza definizione che ha intorno? Eppure il bagnante è contento di sé, almeno questo è quello che dice al telefonino.
Sarebbe bello nella narrazione riuscire a dilatare il tempo fermandolo come fa Andrea Mancini e comporre narrazioni antinarrativiste di questo tipo, negli anni sessanta ne hanno fatte tante, ma poi sono naufragate perché il pubblico, i bagnanti stessi, non vogliono sapere dove sono e che cosa fanno, cioè niente."
Al vernissage sarà presente Fabrizio Borghini con la troupe televisiva del programma “Incontri con l’Arte” di Toscana Tv per la realizzazione di un servizio sulla mostra.
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