La vocazione contemporanea – le attività del Museo Progressivo d'Arte Contemporanea Città di Livorno
Dal 24 Giugno 2021 al 22 Settembre 2021
Livorno
Luogo: Museo della Città
Indirizzo: Piazza del Luogo Pio
Orari: da martedì a venerdì 10.00 – 19.00; sabato e domenica 10.00 – 22.00
Enti promotori:
- Comune di Livorno
Costo del biglietto: Ingresso incluso nel biglietto del Museo della Città
Telefono per informazioni: +39 0586.824551
Giovedì 24 giugno alle ore 18.00 sarà inaugurata la mostra dal titolo “La vocazione contemporanea – le attività del Museo Progressivo d'Arte Contemporanea Città di Livorno”, presso la sezione contemporanea del Museo della Città.
La mostra, promossa dal Comune di Livorno e coordinata da Coop. Itinera, racconta attraverso i materiali d'archivio la storia del Museo di arte contemporanea di Livorno, inaugurato nel 1974 come seconda sede espositiva comunale dopo il Museo Fattori.
L’esposizione nasce dal lavoro di ricognizione ed indagine sulle opere della collezione civica e sui documenti, svolta nei mesi passati, in un lavoro di sinergia tra museo e biblioteca, fra operatori di differenti strutture e competenze, finalizzato ad approfondire la storia, anche recente, della tradizione artistica della città.
Un lavoro appassionante che ha permesso di ricomporre le ragioni e le radici della vocazione contemporanea di Livorno, la spinta innovativa e spregiudicata alla base di molte scelte fatte in particolare negli anni ’70, quando il Museo Progressivo prese forma.
Qui, grazie al lavoro dei curatori e al contributo degli artisti che partecipavano alla numerose iniziative messe in campo, si creò un ambiente particolarmente vivo e appassionato che si distinse anche a livello nazionale per rilevanza e originalità. Erano gli anni in cui Livorno, come centro di provincia, lontano dalle ostentazioni delle grandi città, poteva giocare un ruolo non secondario e addirittura di avanguardia per l’arte contemporanea e per le sperimentazioni e le esperienze che questa inevitabilmente si portava dietro.
Negli anni ’70, su cui si concentra il lavoro di ricerca e il percorso espositivo, si affermò una didattica moderna, una grafica essenziale e nuova, modi diversi di incontrarsi e di approfondire il linguaggio artistico. Un bagaglio di progetti e di programmi che non è andato disperso ma che ha permesso la realizzazione dell’attuale Sezione Contemporanea del Museo della Città.
Il percorso proposto si snoda nelle sale del Contemporaneo in un dialogo con le opere esposte, raccontando, con materiali e fotografie, uno spaccato fondamentale della nostra storia culturale.
Questa raccolta di opere d'arte ebbe origine proprio con il Museo Progressivo, grazie alla Prima Biennale e alle mostre degli anni seguenti, ed era originariamente collocata nelle sale di Villa Maria, sede del museo.
L'esposizione, che sarà visitabile fino al 22 settembre, racconta il dibattito artistico nazionale degli anni Settanta, le personalità storico-artistiche che furono coinvolte nella progettazione del museo, le attività collaterali prodotte e realizzate in differenti luoghi culturali della città e l'attività didattica – ritenuta da subito elemento determinante del museo per avvicinare i giovani alla conoscenza dell'arte contemporanea - attraverso materiali d'archivio come manifesti, cataloghi e fotografie.
La mostra, promossa dal Comune di Livorno e coordinata da Coop. Itinera, racconta attraverso i materiali d'archivio la storia del Museo di arte contemporanea di Livorno, inaugurato nel 1974 come seconda sede espositiva comunale dopo il Museo Fattori.
L’esposizione nasce dal lavoro di ricognizione ed indagine sulle opere della collezione civica e sui documenti, svolta nei mesi passati, in un lavoro di sinergia tra museo e biblioteca, fra operatori di differenti strutture e competenze, finalizzato ad approfondire la storia, anche recente, della tradizione artistica della città.
Un lavoro appassionante che ha permesso di ricomporre le ragioni e le radici della vocazione contemporanea di Livorno, la spinta innovativa e spregiudicata alla base di molte scelte fatte in particolare negli anni ’70, quando il Museo Progressivo prese forma.
Qui, grazie al lavoro dei curatori e al contributo degli artisti che partecipavano alla numerose iniziative messe in campo, si creò un ambiente particolarmente vivo e appassionato che si distinse anche a livello nazionale per rilevanza e originalità. Erano gli anni in cui Livorno, come centro di provincia, lontano dalle ostentazioni delle grandi città, poteva giocare un ruolo non secondario e addirittura di avanguardia per l’arte contemporanea e per le sperimentazioni e le esperienze che questa inevitabilmente si portava dietro.
Negli anni ’70, su cui si concentra il lavoro di ricerca e il percorso espositivo, si affermò una didattica moderna, una grafica essenziale e nuova, modi diversi di incontrarsi e di approfondire il linguaggio artistico. Un bagaglio di progetti e di programmi che non è andato disperso ma che ha permesso la realizzazione dell’attuale Sezione Contemporanea del Museo della Città.
Il percorso proposto si snoda nelle sale del Contemporaneo in un dialogo con le opere esposte, raccontando, con materiali e fotografie, uno spaccato fondamentale della nostra storia culturale.
Questa raccolta di opere d'arte ebbe origine proprio con il Museo Progressivo, grazie alla Prima Biennale e alle mostre degli anni seguenti, ed era originariamente collocata nelle sale di Villa Maria, sede del museo.
L'esposizione, che sarà visitabile fino al 22 settembre, racconta il dibattito artistico nazionale degli anni Settanta, le personalità storico-artistiche che furono coinvolte nella progettazione del museo, le attività collaterali prodotte e realizzate in differenti luoghi culturali della città e l'attività didattica – ritenuta da subito elemento determinante del museo per avvicinare i giovani alla conoscenza dell'arte contemporanea - attraverso materiali d'archivio come manifesti, cataloghi e fotografie.
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