La Memoria della Pietra
Dal 07 Settembre 2013 al 08 Ottobre 2013
Pietrasanta | Lucca
Luogo: MuSA - Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura
Indirizzo: via Sant’Agostino 61
Orari: da giovedì a domenica 18.30-23.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0583 9765
E-Mail info: info@musapietrasanta.it
Sito ufficiale: http://www.musapietrasanta.it/
Al MuSA, il Museo virtuale della Scultura e dell’Architettura di Pietrasanta, con la mostra La Memoria della Pietra, dal 7 settembre al 6 ottobre 2013, si chiude la rassegna Leggera Materia. Programma di eventi voluto dalla Camera di Commercio di Lucca per definire il ruolo del Museo, struttura realizzata grazie all'impegno della Regione Toscana, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della stessa Camera, quale strumento di marketing del territorio, dove impresa, arte, tecnologia e cultura si incontrano dando vita ad un distretto produttivo conosciuto in tutto il mondo.
La Memoria della Pietra, evento a cura di Cesare Monti, è un omaggio a Pietrasanta e ai suoi lavoratori. Dietro ogni opera d’arte immortale, sia essa di marmo o bronzo, dietro ogni artista che l’ha creata, si nasconde sempre il lavoro di grandi artigiani. Ed è a loro che è dedicata la mostra, loro che con la lavorazione artistica di pietre e metalli hanno reso Pietrasanta e l'intera Versilia famosa in tutto il mondo ed oggi crocevia di artisti internazionali.
Nella mostra, realizzata con la collaborazione dell’associazione culturale Il Tempo del Sale e della società Mataeria, marmisti, mosaicisti, lavoratori della creta, del bronzo e del ferro, ma anche stampatori e orefici, vengono presentati al visitatore attraverso documenti originali: 46 video interviste, 10 ritratti fotografici e 18 video proiezioni poetiche, in cui le parole dei protagonisti diventano esse stesse opere d’arte. Il tutto in un allestimento che coniuga l’aspetto artistico con quello tecnologico e virtuale tipico del museo.
La Memoria della Pietra prende dunque la forma di un’inedita visual art, un'eccezionale opera collettiva che rende onore ai lavoratori di Pietrasanta, intrecciando le loro storie di vita vissuta con quella del territorio versiliese, indissolubilmente legato all'estrazione e alla lavorazione del marmo e della pietra. Nei filmati immagini e musica si fondono in un unicum che diviene esso stesso narrazione: le voci dei protagonisti – artisti e artigiani, imprenditori e professori, galleristi e storici – più che spiegare didascalicamente fatti e avvenimenti, divengono in qualche modo parte integrante della colonna sonora.
Due speciali proiezioni su teli attraversabili accolgono il visitatore nella sala, dove scorrono le interviste agli artigiani che formano un coro di storie e memorie, sul lato di fondo invece prendono posto le videoproiezioni poetiche che raccontano l'epica storia di Pietrasanta. Sul lato opposto nove grandi ritratti formano una parete che rappresenta idealmente tutti i lavoratori di questo territorio. Alle spalle dei quadri è situato uno spazio per una fruizione più intima delle interviste: qui infatti due schermi dotati di cuffie permettono una visione singola ma al contempo interattiva delle testimonianze video. Infine, sui monitor distribuiti nella sala scorrono le immagini fotografiche realizzate nei mesi di ricerca e preparazione dell’installazione. Il tutto va ad inserirsi all’interno di un’atmosfera suggestiva, dove la leggerezza delle proiezioni si incontra con la materia in un gioco di luci e riflessi.
Ma la mostra porta il MuSA anche all’esterno della propria corte: nei giorni di esposizione, infatti, quattro grandi proiezioni saranno proposte sulla facciata del vicino Palazzo dell'Associazione Industriali.
Per realizzare La Memoria della Pietra, Cesare Monti ha lavorato, durante la scorsa estate, con un gruppo di venti giovani del territorio, dando vita ad un vero e proprio laboratorio guidato dal creativo milanese che ha permesso a tutti, intervistati e intervistanti, di confrontarsi con il passato e di riappropriarsi delle proprie radici culturali. Suddivisi in cinque gruppi, i ragazzi si sono dedicati a video-interviste, ricerche d’archivio, fotografia, grafica, marketing e comunicazione, restituendoci così un quadro quanto più completo e fruibile di una memoria unica: la capacità di intervenire, plasmare, trasformare e dare significato alla materia, il marmo.
Cesare Monti
Nato a Milano nel 1949, Monti inizia la sua attività nel mondo discografico nel 1971, come concept-creative e fotografo. Cura diversi progetti per Numero Uno, Cramps, Trident, Produttori Associati, Polygram, Rca, Cbs, Emi, Ascolto, Ultima Spiaggia, Sony e Wea. Tra gli artisti per i quali ha realizzato copertine, assieme alla compagna di vita e di lavoro Wanda Spinello, spiccano Lucio Battisti, Pfm, Banco, Ivano Fossati, Edoardo Bennato, Enzo Jannacci, Pino Daniele, Mia Martini, Eugenio Finardi, Area, Demetrio Stratos e Fabrizio De Andrè.
Nello stesso periodo è direttore artistico della rivista underground "Re nudo". Nel 1979 si trasferisce a New York, dove collabora con "Rolling Stones Records".
Tornato in Italia, nel 1981, si dedica all'arte visiva, sperimentando contaminazioni di varie tecniche e interazioni tra immagine e suono (tra queste, "Ario", "Il Vento", "Gli uomini sottili", "Irlanda" e "Inferno"). Le opere di Monti sono state esposte in molte città (Milano, Torino, Bologna, Locarno, Basilea, Du?sseldorf, Varna, Parigi, New York) e prestigiose gallerie d’arte contemporanea (L'Affiche, Murnik, Milla, Politecne Cinematografica, Goethe Institut, Mudima).
E' il fondatore, assieme a Franco Bolelli e Franco Berardi Bifo, di due gruppi di ricerca di comunicazione poetica, "Ario" e "Dna". Negli stessi anni, e fino al 1992, lavora come regista per Film Master e per Central, realizzando celeberrimi film pubblicitari (Kodak, Swatch, Volvo, Guzzini, Bassetti, Pioneer, Mulino Bianco, SiSi, Yomo, San Benedetto, Aem, Alitalia, Airc).
Nel 1998 è il direttore creativo della sezione italiana dell'Expo di Lisbona. L’anno seguente pubblica il libro “Lucio Battisti e la Numero Uno”. Dello stesso periodo, le consulenze per Mediaset, Tiscali ed altre importanti società per delinearne alcune strategie comunicative.
La Memoria della Pietra, evento a cura di Cesare Monti, è un omaggio a Pietrasanta e ai suoi lavoratori. Dietro ogni opera d’arte immortale, sia essa di marmo o bronzo, dietro ogni artista che l’ha creata, si nasconde sempre il lavoro di grandi artigiani. Ed è a loro che è dedicata la mostra, loro che con la lavorazione artistica di pietre e metalli hanno reso Pietrasanta e l'intera Versilia famosa in tutto il mondo ed oggi crocevia di artisti internazionali.
Nella mostra, realizzata con la collaborazione dell’associazione culturale Il Tempo del Sale e della società Mataeria, marmisti, mosaicisti, lavoratori della creta, del bronzo e del ferro, ma anche stampatori e orefici, vengono presentati al visitatore attraverso documenti originali: 46 video interviste, 10 ritratti fotografici e 18 video proiezioni poetiche, in cui le parole dei protagonisti diventano esse stesse opere d’arte. Il tutto in un allestimento che coniuga l’aspetto artistico con quello tecnologico e virtuale tipico del museo.
La Memoria della Pietra prende dunque la forma di un’inedita visual art, un'eccezionale opera collettiva che rende onore ai lavoratori di Pietrasanta, intrecciando le loro storie di vita vissuta con quella del territorio versiliese, indissolubilmente legato all'estrazione e alla lavorazione del marmo e della pietra. Nei filmati immagini e musica si fondono in un unicum che diviene esso stesso narrazione: le voci dei protagonisti – artisti e artigiani, imprenditori e professori, galleristi e storici – più che spiegare didascalicamente fatti e avvenimenti, divengono in qualche modo parte integrante della colonna sonora.
Due speciali proiezioni su teli attraversabili accolgono il visitatore nella sala, dove scorrono le interviste agli artigiani che formano un coro di storie e memorie, sul lato di fondo invece prendono posto le videoproiezioni poetiche che raccontano l'epica storia di Pietrasanta. Sul lato opposto nove grandi ritratti formano una parete che rappresenta idealmente tutti i lavoratori di questo territorio. Alle spalle dei quadri è situato uno spazio per una fruizione più intima delle interviste: qui infatti due schermi dotati di cuffie permettono una visione singola ma al contempo interattiva delle testimonianze video. Infine, sui monitor distribuiti nella sala scorrono le immagini fotografiche realizzate nei mesi di ricerca e preparazione dell’installazione. Il tutto va ad inserirsi all’interno di un’atmosfera suggestiva, dove la leggerezza delle proiezioni si incontra con la materia in un gioco di luci e riflessi.
Ma la mostra porta il MuSA anche all’esterno della propria corte: nei giorni di esposizione, infatti, quattro grandi proiezioni saranno proposte sulla facciata del vicino Palazzo dell'Associazione Industriali.
Per realizzare La Memoria della Pietra, Cesare Monti ha lavorato, durante la scorsa estate, con un gruppo di venti giovani del territorio, dando vita ad un vero e proprio laboratorio guidato dal creativo milanese che ha permesso a tutti, intervistati e intervistanti, di confrontarsi con il passato e di riappropriarsi delle proprie radici culturali. Suddivisi in cinque gruppi, i ragazzi si sono dedicati a video-interviste, ricerche d’archivio, fotografia, grafica, marketing e comunicazione, restituendoci così un quadro quanto più completo e fruibile di una memoria unica: la capacità di intervenire, plasmare, trasformare e dare significato alla materia, il marmo.
Cesare Monti
Nato a Milano nel 1949, Monti inizia la sua attività nel mondo discografico nel 1971, come concept-creative e fotografo. Cura diversi progetti per Numero Uno, Cramps, Trident, Produttori Associati, Polygram, Rca, Cbs, Emi, Ascolto, Ultima Spiaggia, Sony e Wea. Tra gli artisti per i quali ha realizzato copertine, assieme alla compagna di vita e di lavoro Wanda Spinello, spiccano Lucio Battisti, Pfm, Banco, Ivano Fossati, Edoardo Bennato, Enzo Jannacci, Pino Daniele, Mia Martini, Eugenio Finardi, Area, Demetrio Stratos e Fabrizio De Andrè.
Nello stesso periodo è direttore artistico della rivista underground "Re nudo". Nel 1979 si trasferisce a New York, dove collabora con "Rolling Stones Records".
Tornato in Italia, nel 1981, si dedica all'arte visiva, sperimentando contaminazioni di varie tecniche e interazioni tra immagine e suono (tra queste, "Ario", "Il Vento", "Gli uomini sottili", "Irlanda" e "Inferno"). Le opere di Monti sono state esposte in molte città (Milano, Torino, Bologna, Locarno, Basilea, Du?sseldorf, Varna, Parigi, New York) e prestigiose gallerie d’arte contemporanea (L'Affiche, Murnik, Milla, Politecne Cinematografica, Goethe Institut, Mudima).
E' il fondatore, assieme a Franco Bolelli e Franco Berardi Bifo, di due gruppi di ricerca di comunicazione poetica, "Ario" e "Dna". Negli stessi anni, e fino al 1992, lavora come regista per Film Master e per Central, realizzando celeberrimi film pubblicitari (Kodak, Swatch, Volvo, Guzzini, Bassetti, Pioneer, Mulino Bianco, SiSi, Yomo, San Benedetto, Aem, Alitalia, Airc).
Nel 1998 è il direttore creativo della sezione italiana dell'Expo di Lisbona. L’anno seguente pubblica il libro “Lucio Battisti e la Numero Uno”. Dello stesso periodo, le consulenze per Mediaset, Tiscali ed altre importanti società per delinearne alcune strategie comunicative.
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