Roberto Fanari. Nella mia Foresta (Non Sono Soli)
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Roberto Fanari. Nella mia Foresta (Non Sono Soli), Lucca
Dal 12 Maggio 2013 al 09 Giugno 2013
Lucca
Luogo: Lu.C.C.A. Center of Contemporary Art/ Villa Bottini
Indirizzo: via della Fratta 36/ via Elisa
Orari: da martedì a domenica 10-19
Curatori: Alessandro Romanini, Maurizio Vanni
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura del Comune di Lucca
- Lu.C.C.A. Museum
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0583 492180/ 329 1692511
E-Mail info: info@luccamuseum.com
Sito ufficiale: http://www.luccamuseum.com
Sabato 11 maggio inaugura la mostra di Roberto Fanari “Nella mia Foresta (Non Sono Soli)”, ospitata nella duplice sede del Lu.C.C.A. Center of Contemporary Art (ore 18:00) e di Villa Bottini (ore 19:00). L’evento promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Lucca e dal Lu.C.C.A. Museum, curata da Alessandro Romanini e Maurizio Vanni, raccoglie la produzione creativa dell’artista milanese degli ultimi 3 anni, costituita da un cospicuo nucleo – oltre 20 opere - di sculture, dipinti, fotografie e lightbox.
La ricerca di Fanari si incentra sulle molteplici declinazioni della dialettica fra espressione artistica e materiali, coinvolgendo tematiche centrali nel dibattito artistico contemporaneo e nella sua poetica, come le dinamiche della percezione, il concetto di realismo e rappresentazione, il ruolo attivo dello spettatore e la figura dell’autore nel contesto socio-culturale contemporaneo.
L’artista milanese struttura un processo creativo che prende avvio da una relazione diretta con opere classiche del repertorio storico-artistico occidentale, la cui riconoscibilità è il punto di partenza per una complessa operazione di selezione degli elementi compositivi e strutturali e ricombinazione degli stessi in una nuova combinazione visiva e tecnica.
In particolare, il punto di partenza è costituito da incisioni di Carl Wilhelm Kolbe (1759 – 1835) che rappresentano un paesaggio ideale, da cui Fanari trae spunto per ricreare a sua volta una visione artisticamente mediata della realtà, finalizzata a determinare un coinvolgimento percettivo dello spettatore.
Questa visione viene tradotta in forma tridimensionale e declinata con vari materiali e supporti, per esplicitarne tutte la varie potenzialità espressive e percettive. La mostra di Villa Bottini raccoglie circa 20 opere scultoree e pittoriche, che delineano un percorso guidato con l’ausilio di pannelli esplicativi attraverso l’opera dell’artista.
Scultura in bronzo, alluminio, ceramica, marmo e terracotta di varie dimensioni, che hanno coinvolto nella produzione i principali laboratori artigianali italiani, da Faenza a Pietrasanta e Carrara. Un elemento centrale per l’opera di Fanari è infatti rappresentato dalla rielaborazione in chiave contemporanea dei materiali e delle procedure tecniche artigianali della tradizione storico-artistica italiana. Un dialogo artista-artigiano che diventa nell’opera di Fanari un elemento centrale del suo processo creativo, una corrispondenza biunivoca finalizzata alla reintrarpretazione delle soluzioni della tradizione produttiva artistica in una direzione sperimentale innovativa.
All’insegna della dialettica innovazione tecnica / tradizione espressiva sono le opere ospitate dal Lu.C.C.A Center of Contemporary Art. Nella lounge del Museo, infatti, vengono ospitati una serie di light box di ultima generazione, realizzati con immagini in 3D che coinvolgono lo spettatore in un’esperienza percettiva totale:
Questi lavori hanno richiesto un lungo e complesso lavoro in fase produttiva, di editing e di assemblaggio, per ottenere un’immagine in 3D, che recuperi la secolare tecnica stereoscopica nelle sue valenze espressive, un’immagine depurata dai fastidiosi effetti di superficie e dalla componente spettacolare per favorire la concentrazione percettiva dello spettatore.
Un’immagine dotata della soggettività della pittura, l’oggettività della fotografia e la fluidità narrativa e relazionale del cinema e dell’immagine in movimento. Nel piano inferiore del museo troviamo anche un’opera site specific in ceramica, realizzata appositamente per dialogare con le vestigia storiche dell’architettura del cinquecentesco palazzo Boccella.
La ricerca di Fanari si incentra sulle molteplici declinazioni della dialettica fra espressione artistica e materiali, coinvolgendo tematiche centrali nel dibattito artistico contemporaneo e nella sua poetica, come le dinamiche della percezione, il concetto di realismo e rappresentazione, il ruolo attivo dello spettatore e la figura dell’autore nel contesto socio-culturale contemporaneo.
L’artista milanese struttura un processo creativo che prende avvio da una relazione diretta con opere classiche del repertorio storico-artistico occidentale, la cui riconoscibilità è il punto di partenza per una complessa operazione di selezione degli elementi compositivi e strutturali e ricombinazione degli stessi in una nuova combinazione visiva e tecnica.
In particolare, il punto di partenza è costituito da incisioni di Carl Wilhelm Kolbe (1759 – 1835) che rappresentano un paesaggio ideale, da cui Fanari trae spunto per ricreare a sua volta una visione artisticamente mediata della realtà, finalizzata a determinare un coinvolgimento percettivo dello spettatore.
Questa visione viene tradotta in forma tridimensionale e declinata con vari materiali e supporti, per esplicitarne tutte la varie potenzialità espressive e percettive. La mostra di Villa Bottini raccoglie circa 20 opere scultoree e pittoriche, che delineano un percorso guidato con l’ausilio di pannelli esplicativi attraverso l’opera dell’artista.
Scultura in bronzo, alluminio, ceramica, marmo e terracotta di varie dimensioni, che hanno coinvolto nella produzione i principali laboratori artigianali italiani, da Faenza a Pietrasanta e Carrara. Un elemento centrale per l’opera di Fanari è infatti rappresentato dalla rielaborazione in chiave contemporanea dei materiali e delle procedure tecniche artigianali della tradizione storico-artistica italiana. Un dialogo artista-artigiano che diventa nell’opera di Fanari un elemento centrale del suo processo creativo, una corrispondenza biunivoca finalizzata alla reintrarpretazione delle soluzioni della tradizione produttiva artistica in una direzione sperimentale innovativa.
All’insegna della dialettica innovazione tecnica / tradizione espressiva sono le opere ospitate dal Lu.C.C.A Center of Contemporary Art. Nella lounge del Museo, infatti, vengono ospitati una serie di light box di ultima generazione, realizzati con immagini in 3D che coinvolgono lo spettatore in un’esperienza percettiva totale:
Questi lavori hanno richiesto un lungo e complesso lavoro in fase produttiva, di editing e di assemblaggio, per ottenere un’immagine in 3D, che recuperi la secolare tecnica stereoscopica nelle sue valenze espressive, un’immagine depurata dai fastidiosi effetti di superficie e dalla componente spettacolare per favorire la concentrazione percettiva dello spettatore.
Un’immagine dotata della soggettività della pittura, l’oggettività della fotografia e la fluidità narrativa e relazionale del cinema e dell’immagine in movimento. Nel piano inferiore del museo troviamo anche un’opera site specific in ceramica, realizzata appositamente per dialogare con le vestigia storiche dell’architettura del cinquecentesco palazzo Boccella.
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