This is Picasso: fotografie di David Douglas Duncan

David Douglas Duncan, Picasso, Francia, seconda metà anni '50
Dal 30 Maggio 2015 al 12 Settembre 2015
Camaiore | Lucca
Luogo: Park Hotel Villa Ariston
Indirizzo: viale S.Bernardini 355, Lido di Camaiore
Orari: 17-23
Curatori: Enrico Stefanelli
Enti promotori:
- Amministrazione Comunale
- Fondazione Banca del Monte di Lucca
Costo del biglietto: intero € 7, ridotto € 5 (studenti, under 18, over 65, gruppi oltre 10 persone); gratuito bambini sotto i 12 anni, residenti nel comune di Camaiore
Dal 30 maggio 2015 sarà per la prima volta mostrato al pubblico il contenuto della cartella “Picasso per Camaiore” che David Douglas Duncan ha donato, nel settembre dello scorso anno, nelle mani del sindaco di Camaiore, la cittadina della Versilia dove la prima moglie del fotografo, oggi quasi centenario, ha vissuto fino alla data della sua morte.
La mostra, voluta dall’Amministrazione Comunale e dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, è l’occasione imperdibile di conoscere le immagini, stampe e provini a contatto e un disegno autografato da Picasso, contenute nella cartella e selezionate dal celebre foto-reporter americano tra quelle che ha scattato negli anni dell’intenso sodalizio con l’artista. Fotografie, in parte inedite, che rappresentano un documento unico e che ci raccontano il processo creativo così come la quotidianità dell’artista catalano.
La mostra è curata da Enrico Stefanelli, e l’allestimento è progettato dall’architetto Alessandra Guidi.
Il primo incontro tra Duncan e Picasso avviene grazie all’intervento di Robert Capa, amico e collega del primo, che gli aveva suggerito: “Credo possiate diventare buoni amici”. Duncan ricorda: “Fu nel 1957. Mi recai a La Californie, l’enorme casa-laboratorio di Picasso vicino a Cannes. Mi presentai dicendo che ero amico di Capa e che desideravo salutare il maestro. Venni ricevuto dalla moglie Jaqueline Roque, tutta vestita di nero, dalla testa ai piedi. Rimasi sorpreso per quanto fosse piccola. Mi prese per mano e mi condusse al piano di sopra, dove c’era lui, nudo dentro la vasca da bagno. Gli chiesi il permesso di fotografarlo e lui acconsentì. Quella fu la prima volta”.
A quegli scatti ne sono seguiti molti altri, nei 17 anni di una amicizia intensa e duratura, interrotta solo, nel 1973, dalla morte dell’artista. Quello che raccontano le fotografie di Duncan è un Picasso sempre privato: a volte al lavoro, nel suo studio o nel grande giardino; sorridente e rilassato, spesso vestito solo con i celebri calzoncini taglia XXL. Sono scene che conservano la memoria di momenti intimi e familiari di Picasso insieme alla moglie Jacqueline, ai figli Paloma e Claude, con gli amici o l’inseparabile teckel Lump, quasi sempre circondato dalle sue opere d’arte.
David Douglas Duncan nasce nel 1916 a Kansas City (Stati Uniti). Studia archeologia, zoologia marina e spagnolo, lingua che molti anni dopo userà per comunicare con Picasso.
Durante la Seconda Guerra Mondiale è impegnato come reporter sul fronte meridionale del Pacifico e riviste importanti come National Geographic comprano i suoi reportage, convincendolo a proseguire con la fotografia anche al termine del conflitto. Tra il 1946 e il 1956 è inviato di Life, per la quale segue la fine dell’occupazione britannica in India, il boom del petrolio in Arabia Saudita, la guerra civile in Grecia e, soprattutto, le guerre in Corea e Vietnam. Nel 1971 è il primo fotografo chiamato a esporre con una personale al Whitney Museum of American Art di New York, dopo aver ricevuto nel 1967 la medaglia d’oro Robert Capa. Della lunga amicizia con Picasso sono rimaste molte fotografie e ben sette libri che le raccolgono.
La mostra, voluta dall’Amministrazione Comunale e dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, è l’occasione imperdibile di conoscere le immagini, stampe e provini a contatto e un disegno autografato da Picasso, contenute nella cartella e selezionate dal celebre foto-reporter americano tra quelle che ha scattato negli anni dell’intenso sodalizio con l’artista. Fotografie, in parte inedite, che rappresentano un documento unico e che ci raccontano il processo creativo così come la quotidianità dell’artista catalano.
La mostra è curata da Enrico Stefanelli, e l’allestimento è progettato dall’architetto Alessandra Guidi.
Il primo incontro tra Duncan e Picasso avviene grazie all’intervento di Robert Capa, amico e collega del primo, che gli aveva suggerito: “Credo possiate diventare buoni amici”. Duncan ricorda: “Fu nel 1957. Mi recai a La Californie, l’enorme casa-laboratorio di Picasso vicino a Cannes. Mi presentai dicendo che ero amico di Capa e che desideravo salutare il maestro. Venni ricevuto dalla moglie Jaqueline Roque, tutta vestita di nero, dalla testa ai piedi. Rimasi sorpreso per quanto fosse piccola. Mi prese per mano e mi condusse al piano di sopra, dove c’era lui, nudo dentro la vasca da bagno. Gli chiesi il permesso di fotografarlo e lui acconsentì. Quella fu la prima volta”.
A quegli scatti ne sono seguiti molti altri, nei 17 anni di una amicizia intensa e duratura, interrotta solo, nel 1973, dalla morte dell’artista. Quello che raccontano le fotografie di Duncan è un Picasso sempre privato: a volte al lavoro, nel suo studio o nel grande giardino; sorridente e rilassato, spesso vestito solo con i celebri calzoncini taglia XXL. Sono scene che conservano la memoria di momenti intimi e familiari di Picasso insieme alla moglie Jacqueline, ai figli Paloma e Claude, con gli amici o l’inseparabile teckel Lump, quasi sempre circondato dalle sue opere d’arte.
David Douglas Duncan nasce nel 1916 a Kansas City (Stati Uniti). Studia archeologia, zoologia marina e spagnolo, lingua che molti anni dopo userà per comunicare con Picasso.
Durante la Seconda Guerra Mondiale è impegnato come reporter sul fronte meridionale del Pacifico e riviste importanti come National Geographic comprano i suoi reportage, convincendolo a proseguire con la fotografia anche al termine del conflitto. Tra il 1946 e il 1956 è inviato di Life, per la quale segue la fine dell’occupazione britannica in India, il boom del petrolio in Arabia Saudita, la guerra civile in Grecia e, soprattutto, le guerre in Corea e Vietnam. Nel 1971 è il primo fotografo chiamato a esporre con una personale al Whitney Museum of American Art di New York, dopo aver ricevuto nel 1967 la medaglia d’oro Robert Capa. Della lunga amicizia con Picasso sono rimaste molte fotografie e ben sette libri che le raccolgono.
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