Wim Delvoye
Dal 02 Marzo 2013 al 01 Settembre 2013
Lucca
Luogo: Chiesa di San Cristoforo
Indirizzo: via Fillungo
Orari: tutti i giorni 10-20
Enti promotori:
- Associazione San Cristoforo Art–Philosophy–Science–Spirituality
Telefono per informazioni: +39 0583 957660
E-Mail info: info@artscristoforolucca.com
Sito ufficiale: http://www.artscristoforolucca.com/
Progetto ideato e coordinato da Wim Delvoye e Lalla’s Join di Stefania Trolli, in collaborazione con SEM-ART Gallery Monaco.
Promosso e organizzato da Associazione San Cristoforo Art–Philosophy–Science– Spirituality, per il coordinamento generale di Arturo Nardini
L’artista ha curato l’edizione di un catalogo bilingue italiano-inglese dedicato alla mostra e corredato di intervista e testo critico di Ludovico Pratesi.
L’evento è patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, da Comune e Provincia di Lucca, Academia Belgica di Roma e altre importanti istituzioni locali.
Una torre monumentale alta 11 metri (Untitled), esposta al Louvre di Parigi sino al gennaio 2013, sette sculture in bronzo (Holy Family Series) e una scultura appositamente realizzata per essere mostrata a Lucca, realizzata con il marmo delle Alpi Apuane (Double Coccyx). Sono questi alcuni dei pezzi eccezionali esposti nella chiesa di San Cristoforo di Lucca (in via Fillungo) per la mostra personale dell’artista belga di fama internazionale Wim Delvoye.
Concepita espressamente per i suggestivi spazi dell’edificio, riunisce una serie di opere che dialogano in maniera suggestiva non solo in maniera formale ma anche simbolica con le navate, l’altare e l’abside, per dare vita a corrispondenze sorprendenti tra arte antica e arte moderna. Così la struttura gotica di Untitled, una torre monumentale alta 11 metri posta al centro della navata centrale, e le linee barocche dei crocefissi delle sculture che fanno parte della serie Holy Family si integrano nella struttura romanica della chiesa, rendendola ancora più suggestiva. Un dialogo che coinvolge non soltanto l’edificio attuale ma la sua storia, che l’artista rilegge in chiave surreale, in un contrasto di stili e manufatti che apre a interessanti riflessioni sul rapporto tra religione e arte contemporanea.
”Mi è piaciuto il fatto che San Cristoforo fosse una chiesa - spiega Delvoye -. E’ un bell’edificio, costruito con buoni materiali, di belle dimensioni, carico di storia e denso di significati simbolici. Mi piace il fatto di entrare in una relazione diretta con il territorio attraverso l’utilizzo dei suoi materiali all’interno del mio lavoro”.
Nato a Wervik nel 1965, Wim Delvoye vive e lavora a Gent, Belgio. E’ un’artista neo-concettuale, noto per la sua inventiva: il suo lavoro è eclettico, il suo interesse varia tra una vasta gamma di temi, dal corpo umano alla Chiesa cattolica. Ha ottenuto l’attenzione della critica internazionale partecipando alla Biennale di Venezia nel 1990 e nel 1999. La sua ultima grande mostra è stata quella del Louvre di Parigi, terminata a settembre 2012, in cui l’artista ha introdotto i propri lavori negli appartamenti di Napoleone III, nelle sale gotiche del dipartimento degli oggetti decorativi e nei Giardini di Tuilleries, ed ha installato nella celebre piramide di Pei una splendida torre avvitata su se stessa, ora visibile nell'esposizione di San Cristoforo.
Promosso e organizzato da Associazione San Cristoforo Art–Philosophy–Science– Spirituality, per il coordinamento generale di Arturo Nardini
L’artista ha curato l’edizione di un catalogo bilingue italiano-inglese dedicato alla mostra e corredato di intervista e testo critico di Ludovico Pratesi.
L’evento è patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, da Comune e Provincia di Lucca, Academia Belgica di Roma e altre importanti istituzioni locali.
Una torre monumentale alta 11 metri (Untitled), esposta al Louvre di Parigi sino al gennaio 2013, sette sculture in bronzo (Holy Family Series) e una scultura appositamente realizzata per essere mostrata a Lucca, realizzata con il marmo delle Alpi Apuane (Double Coccyx). Sono questi alcuni dei pezzi eccezionali esposti nella chiesa di San Cristoforo di Lucca (in via Fillungo) per la mostra personale dell’artista belga di fama internazionale Wim Delvoye.
Concepita espressamente per i suggestivi spazi dell’edificio, riunisce una serie di opere che dialogano in maniera suggestiva non solo in maniera formale ma anche simbolica con le navate, l’altare e l’abside, per dare vita a corrispondenze sorprendenti tra arte antica e arte moderna. Così la struttura gotica di Untitled, una torre monumentale alta 11 metri posta al centro della navata centrale, e le linee barocche dei crocefissi delle sculture che fanno parte della serie Holy Family si integrano nella struttura romanica della chiesa, rendendola ancora più suggestiva. Un dialogo che coinvolge non soltanto l’edificio attuale ma la sua storia, che l’artista rilegge in chiave surreale, in un contrasto di stili e manufatti che apre a interessanti riflessioni sul rapporto tra religione e arte contemporanea.
”Mi è piaciuto il fatto che San Cristoforo fosse una chiesa - spiega Delvoye -. E’ un bell’edificio, costruito con buoni materiali, di belle dimensioni, carico di storia e denso di significati simbolici. Mi piace il fatto di entrare in una relazione diretta con il territorio attraverso l’utilizzo dei suoi materiali all’interno del mio lavoro”.
Nato a Wervik nel 1965, Wim Delvoye vive e lavora a Gent, Belgio. E’ un’artista neo-concettuale, noto per la sua inventiva: il suo lavoro è eclettico, il suo interesse varia tra una vasta gamma di temi, dal corpo umano alla Chiesa cattolica. Ha ottenuto l’attenzione della critica internazionale partecipando alla Biennale di Venezia nel 1990 e nel 1999. La sua ultima grande mostra è stata quella del Louvre di Parigi, terminata a settembre 2012, in cui l’artista ha introdotto i propri lavori negli appartamenti di Napoleone III, nelle sale gotiche del dipartimento degli oggetti decorativi e nei Giardini di Tuilleries, ed ha installato nella celebre piramide di Pei una splendida torre avvitata su se stessa, ora visibile nell'esposizione di San Cristoforo.
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