Artisti Mantovani 2014

Artisti Mantovani 2014, Casa Museo Sartori, Castel d'Ario (MN)

 

Dal 04 Maggio 2014 al 01 Giugno 2014

Castel d'Ario | Mantova

Luogo: Casa Museo Sartori

Indirizzo: Strada provinciale 31 (via XX Settembre 11)

Orari: sabato 15.30-19.30; domenica 10.30-12.30 / 15.30-19

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0376 324260

E-Mail info: info@sartoriarianna.191.it


La Casa Museo Sartori di Castel d’Ario (Mantova) in via XX Settembre 11/13/15, dal 4 Maggio al 1° Giugno 2014 presenta la rassegna “Artisti Mantovani 2014, seconda rassegna: Fabio Abortivi, Cosimo Felline, Alessandra Parmiggiani, Loredana Pasini, Giuseppe Rovesti & Omaggio a BUM Umberto Mario Baldassari (opere su carta)”. 
La mostra, che gode dei patrocini del Comune di Castel d’Ario e dell’Associazione Pro Loco Castel d’Ario,si inaugurerà Domenica 4 Maggio alle ore 11, alla presenza degli artisti. 

Una sala è dedicata alle grandi opere su carta di BUM Umberto Mario Baldassari. 
Con questa esposizione si presenta una selezione di opere di BUM Umberto Mario Baldassari, facente parte dei “Fondi & Archivi” della Casa Museo Sartori, infatti, sono qui custoditi vari “Fondi”, che comprendono dipinti, disegni, incisioni e xilografie, e gli “Archivi” che conservano, documenti, monografie, cataloghi di mostre, fotografie, ecc., di Artisti che hanno collaborato negli anni con l’intensa attività culturale, espositiva ed editoriale della Famiglia Sartori. I Fondi e Gli Archivi, usati dalla Casa Museo Sartori per la diffusione e la conoscenza dell’opera degli stessi Artisti, saranno messi a disposizioni di studiosi, ricercatori, critici d’arte, Enti, Comuni, ecc., per la visione o consultazione ed eventuali prestiti di opere, per Rassegne o Mostre di prestigio. 

FABIO ABORTIVI 
… ecco allora che le griglie si spezzano ed appaiono ampie masse cromatiche, come fossero gommose e galleggianti in un liquido amniotico … 
Luciana Gandini 

COSIMO FELLINE 
Cosimo Felline, pittore e incisore. Le sue opere, con un’attenta visione, ci portano a scoprire un mondo che non è catalogabile in schemi e meccanismi predeterminati. Le immagini e le emozioni che traspaiono dai suoi dipinti e dalle sue incisioni si accordano con il mulinare di pensieri che attraversano, in punta di piedi, le espressioni di un tempo che scorre inesorabile e dolce al contempo. Le sensazioni che nascono generano emozioni che sono il frutto di un ideale accostamento tra l’autore e lo spettatore, attraverso la capacità di mettere in relazione il vivere quotidiano con il flusso di gioia, commozione, dolore, disperazione, speranza, stupore, rabbia, amore. La voluta vaghezza visiva richiede la complicità e l’intenzione da parte dello spettatore di farsi coinvolgere, impossessarsi dell’idea e di farla vivere. Un mondo pudico, quello di Felline, quasi sommesso, mai in prima pagina, che può essere scoperto solo fra le pieghe di un piccolo grande mondo. 
G. Callegari 

ALESSANDRA PARMIGGIANI 
La poetica informale dell’artista Alessandra Parmiggiani dà i suoi frutti con opere che stuzzicano la fantasia del fruitore con artifizi compositivi che donano lustro ad ogni aspetto della materia. 
Un cammino nel fantastico, ai limiti dell’immaginazione che non vuole essere fine a se stesso ma un modo di interpretare la realtà in chiave metaforica e allegorica. 
Dino Marasà 

LOREDANA PASINI 
Loredana Pasini nasce a Mantova dove vive e lavora. 
Ha esposto in Italia e all’estero. 
Il suo segno, al quale è giunta partendo dal figurativo con un processo di sottrazione, può sembrare violento ed improvviso, ma non è così. 
Non è mai casuale, ma frutto di un processo di elaborazione di un progetto dai contenuti quasi inevitabili. 
Chi guarda sente il percorso seguito e lo ripercorre cercando un filo che sa farsi inevitabilmente trovare. 
È così che Pasini trasmette le emozioni, costringendo quasi l’osservatore a seguirlo. 
Jon Edmundsson (da “Antologia di artisti italiani”, Jönköping, 2000) 

GIUSEPPE ROVESTI 
Plichi di manifesti incrostati, stratificati, lacerati sono gli elementi primari di un fare artistico che Giuseppe Rovesti ha raggiunto piena maturità. Ma non si pensi a strappi o a sovrapposizioni studiati, intesi a ricreare un messaggio “altro”; qui non esiste un progetto iniziale predefinito; qui, sopratutto, si utilizzano brandelli di colore, immagini irriconoscibili di manifesti pubblicitari; qui si “sfotografa” la realtà, nel senso che ogni pezzetto di carta/colore è talmente decontestualizzato da rendere impossibile il rifarsi a questo o a quel particolare. È lo stesso processo del “fare” che orienta le scelte e gli accostamenti cromatici; son gli agenti atmosferici a sfumare, dilavare, rendere trasparenti i brandelli di carta prescelti; sono il mestiere, la sensibilità, la fantasia dell’artista a dar loro dignità espressiva. 
Carlo Micheli 

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