Once upon the time. Le spose di regina Schrecker alla Corte dei Gonzaga
Dal 17 Marzo 2017 al 21 Maggio 2017
Mantova
Luogo: Museo di Palazzo Ducale
Indirizzo: piazza Sordello 40
Orari: Da martedì a sabato 8.15 - 19.15 Domenica e festivi 13.30 - 19.15
Curatori: Riccardo Maria Braglia
Enti promotori:
- MiBACT
- Complesso museale Palazzo Ducale di Mantova
Costo del biglietto: intero € 6,50, ridotto € 3,25. Gratuito per aventi diritto
Telefono per informazioni: +39 0376 352100
E-Mail info: pal-mn@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.mantovaducale.beniculturali.it
REGINA SCHRECKER E LA SUA LINEA ALTA MODA SPOSA
TRA AVANGUARDIA E TRADIZIONE
Molte volte giornalisti e amici mi chiedono come sia nata questa mia passione per l’Alta Moda Sposa...
Veramente non lo so molto bene. Certo è, che la primissima volta che ho vestito una giovane futura sposa che si era invaghita di un mio vestito color bianco latte durante le sfilate di Milano Collezioni e voleva con tutte le sue forze che io glielo rifacessi, cambiando i tessuti, per il grande giorno del suo matrimonio. L’ho accontentata, un po’ per la mia innata curiosità, un po’ perché in fondo mi si presentava una nuova sfida. Non avrei mai creduto possibile che l’abito da sposa e tutto questo mondo che gira intorno ad un così importante momento della vita di una donna potesse interessarmi più di tanto. Ma poi, ecco che mi trovai in mezzo a questa grande, allegra festa straordinaria, calorosa, così diversa, in un paesino napoletano alle pendici del Vesuvio. La sposina che si provava l’abito bianco stile impero con il bustino e le maniche in prezioso pizzo macramè e poi giù, una cascata di plissé soleil fino ai piedi... bellissima! Emozionata lei, emozionata io, mi trovo a dare consigli, a scegliere l’acconciatura, le scarpette, la biancheria, il bouquet. Partecipo ai preparativi, emotivamente coinvolta, chi l’avrebbe mai detto!?
Io che ero conosciuta per la mia moda disinvolta, chic e sportivo/elegante, un po’ maliziosa creata per una donna dinamica ed indipendente, libera di pregiudizi ma cresciuta con il profondo rispetto verso le antiche tradizioni, all’avanguardia e raffinata, avevo “scoperto”, per caso, i favolosi e super femminili abiti da sposa.
Mi faceva quasi sorridere. Avevo vissuto il ’68 con le sue “conquiste” sul piano politico, economico e sociale, e dopo una stellare carriera da top-model avevo deciso di cambiare indirizzo di vita da “oggetto a soggetto” per diventare una fashion designer internazionale, una giovane promessa della moda italiana, e ora mi ritrovavo con la collezione Sposa!
Anche per la collezione Sposa, da me adottata ormai come unica espressione rimasta dell’Alta Moda, inizio sempre con la scelta dei materiali: preziose sete scivolose, sottilissimi chiffon e organze trasparenti, splendidi broccati, rigidi mikado, raffinati pizzi macramè o leggerissimi chantilly, taffetà scroccanti. Tessuti ricchi e preziosi che dovranno diventare degli abiti da sogno, unici nel loro genere.
Come nella collezione pret-à-porter, uso sempre dei piccoli accorgimenti per far sentire la donna a proprio agio. Sì a scolli e trasparenze, ma con moderazione per evitare inutili imbarazzi, tessuti stretch per una maggiore vestibilità, inserti in tulle color carne per ottenere quell’effetto “nudo” – che poi magari non lo è – ma che copra anche le piccole imperfezioni. Il mio motto è che la donna, in questo importante giorno della sua vita, deve essere giustamente la “più bella del reame”.
Dopo questa prima esperienza sono arrivate nuove richieste per fare degli abiti da sposa o da gran ballo per alcuni film e fiction. Nel 1995 l’Associazione Nissi-Jin di Kyoto (Giappone), dove ancora vengono tessuti a mano i più ricchi e preziosi broccati del mondo, mi ha chiesto di creare una collezione di abiti da sposa con i loro tessuti per scopi pubblicitari e per introdursi nel mercato europeo. Gli abiti, veri capolavori scultorei, sono stati presentati durante una serata di gala, davvero indimenticabile, al Museo Marino Marini di Firenze in mezzo alle sculture giganti del grande maestro. Il clou della serata era la sposa con un abito spiritoso in broccato bianco e argento, con velo e strascico in rete argentata. In quel momento è scoccata la fiamma: mi sono innamorata dei vestiti da sposa, purché eleganti, ricchi, preziosi, unici e sofisticati.
In fondo, anche la creazione dei costumi dell’opera lirica “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini (anno 2000, Fondazione Festival Puccini, Gran Teatro all’Aperto, Torre del Lago) è, come tutta l’opera, un inno al matrimonio e al vestito da sposa della giovane Cio Cio San. È stato il miglior palcoscenico immaginabile per presentare la sposa e le sue vesti.
È nel 2005, invece, che la città di Kyoto e l’antichissimo monastero Zen Kodai-Ji organizzano per me una sfilata di abiti da sposa all’interno del tempio.
Da allora, chi si ferma più? Sì Sposa a Milano, The Knot a New York, Dubai Fashion, Barcellona, fino ad arrivare a Mantova, alla Reggia dei Gonzaga, per esporre una selezione degli abiti sposa creati durante gli ultimi 25 anni, per cercare di esaltare il contrasto tra gli abiti esposti su manichini e i capolavori che circondano la magica atmosfera del Palazzo Ducale, un’atmosfera da favola, un ambientazione da sogno...
Regina Schrecker ©
Inaugurazione venerdì 17 marzo h 18
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