Ludovicu. Fotografie di Mariano Silletti
Dal 05 Luglio 2015 al 30 Agosto 2015
Matera
Luogo: Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata - Palazzo Lanfranchi
Indirizzo: piazzetta Giovanni Pascoli 1
Orari: 9-20; Sabato 9-23; Mercoledì 11-20
Curatori: Marta Ragozzino
Enti promotori:
- Polo Museale Regionale della Basilicata
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0835.256262
E-Mail info: pm-bas@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.artibasilicata.beniculturali.it/
Nell'ambito delle iniziative culturali estive promosse dal Polo Museale Regionale della Basilicata - - Sabato 4 luglio 2015, alle ore 20.00 nella Sala Pascoli del Museo Nazionale d'arte Medievale e moderna della Basilicata sarà inaugurata la mostra Ludo- vicu. fotografie di Mariano Silletti. Interverranno Marta Ragozzino, Direttore del Polo e curatrice della mostra e Mauro Bubbico, grafico. Sarà presente l'autore.
Il vernissage della mostra di Silletti, in concomitanza con l’apertura gratuita previ- sta per domenica 5 luglio, avvia la ricca stagione estiva di Palazzo Lanfranchi, baricen- tro del Polo museale regionale, arricchendo l’offerta culturale del museo insieme all’espo- sizione temporanea della rara Natura morta di frutta e ortaggi con tre vasi di fiori e due colombe, proveniente dalla Pinacoteca d’Errico ed attribuita al Maestro di Palazzo San Gervasio, in partenza per la mostra Tesori d’Italia a Milano.
Saranno esposte in mostra 30 fotografie estremamente intense e drammaticamen- te attuali (per il contenuto e per la ricerca formale e linguistica dell’artista) che raccontano la storia di una persona scomparsa, Ludovicu, un uomo di 57 anni malato di Alzheimer, uscito di casa e mai più tornato. Mariano Silletti è carabiniere e fotografo e con questa doppia professionalità e sensibilità, ha vissuto dall’interno la vicenda umana di Ludovicu, che abitava a Montescaglioso, dove Silletti presta servizio.
Silletti usa la sua arte, la fotografia, per raccontare il mondo, per raccontare la real- tà. La realtà vera, quella che incontra tutti i giorni esercitando la sua professione di carabi- niere. Spesso realtà scomode, tristi, dolorose, come nel caso di Ludovicu, cercato senza tregua per lunghi giorni invernali. Durante i quali Silletti ha anche registrato, fermato i mo- menti salienti: i volti, i luoghi, i protagonisti della storia.
Da questo racconto-reportage bruciante e inevitabile, inscritto nella doppia vita di Silletti, carabiniere-fotografo è nato un progetto fotografico importante, che sarà restitui- to da un libro ideato insieme al grafico Mauro Bubbico con un testo di Andrea Semplici.
In mostra le fotografie che comporranno il libro, in un coinvolgente bianco/nero in- sieme agli scatti veloci a colori, che documentano con massima immediatezza il dramma della ricerca.
La storia di Ludovicu non può non colpire, grazie alla profondità e alla ricerca lin- guistica del progetto di Silletti. E’ una storia che racconta con le immagini gli aspetti meno visibili della vita della nostra comunità, il disagio, la marginalità, la scarsezza di mezzi e anche di strumenti. Ma parla anche di coraggio, sensibilità, inclusione e apertura.
Per tutte queste ragioni il Polo Museale ha inteso inaugurare con delle fotografie in- vernali, crude, disperate, essenziali e fortemente umane la propria programmazione estiva. Perché, come scrive Semplici nel libro, «queste foto, così nere, in realtà cercano un sole impossibile, vogliono che il cielo si apra in una luce di liberazione».
Il Museo di Palazzo Lanfranchi da cinque anni si pone e propone come luogo aper- to ed accogliente, una casa della cultura per tutta la comunità plurale che abita la città e il territorio. Per questo siamo abituati ad essere “coinvolti”. Tra le scommesse decisive di Matera-Basilicata 2019 vi è quella della partecipazione.
Giovedì sera, al termine della festa della Madonna Santissima della Bruna, sul ter- razzo di Palazzo Lanfranchi migliaia di persone hanno insieme guardato lo spettacolo di fuochi d’artificio grazie alla disponibilità del personale del Museo che ha voluto donare il proprio tempo per condividere insieme la festa. Questa è la nostra politica culturale, fatta di gesti diversi, ma tutti indirizzati all’apertura e alla condivisione, a fare dei musei e dei luoghi deputati della cultura vere e proprie case per la nostra comunità. Questo, secondo noi, significa far maturare una comunità di abitanti culturali, stabili o temporanei.
Abbiamo ritenuto che il progetto di Silletti contribuisse con particolare efficacia (e grazia) alla crescita di una comunità territoriale più sensibile e attenta. Una comunità sem- pre più capace di non lasciare nessuno da solo, di non dimenticare le persone in difficoltà.
Il vernissage della mostra di Silletti, in concomitanza con l’apertura gratuita previ- sta per domenica 5 luglio, avvia la ricca stagione estiva di Palazzo Lanfranchi, baricen- tro del Polo museale regionale, arricchendo l’offerta culturale del museo insieme all’espo- sizione temporanea della rara Natura morta di frutta e ortaggi con tre vasi di fiori e due colombe, proveniente dalla Pinacoteca d’Errico ed attribuita al Maestro di Palazzo San Gervasio, in partenza per la mostra Tesori d’Italia a Milano.
Saranno esposte in mostra 30 fotografie estremamente intense e drammaticamen- te attuali (per il contenuto e per la ricerca formale e linguistica dell’artista) che raccontano la storia di una persona scomparsa, Ludovicu, un uomo di 57 anni malato di Alzheimer, uscito di casa e mai più tornato. Mariano Silletti è carabiniere e fotografo e con questa doppia professionalità e sensibilità, ha vissuto dall’interno la vicenda umana di Ludovicu, che abitava a Montescaglioso, dove Silletti presta servizio.
Silletti usa la sua arte, la fotografia, per raccontare il mondo, per raccontare la real- tà. La realtà vera, quella che incontra tutti i giorni esercitando la sua professione di carabi- niere. Spesso realtà scomode, tristi, dolorose, come nel caso di Ludovicu, cercato senza tregua per lunghi giorni invernali. Durante i quali Silletti ha anche registrato, fermato i mo- menti salienti: i volti, i luoghi, i protagonisti della storia.
Da questo racconto-reportage bruciante e inevitabile, inscritto nella doppia vita di Silletti, carabiniere-fotografo è nato un progetto fotografico importante, che sarà restitui- to da un libro ideato insieme al grafico Mauro Bubbico con un testo di Andrea Semplici.
In mostra le fotografie che comporranno il libro, in un coinvolgente bianco/nero in- sieme agli scatti veloci a colori, che documentano con massima immediatezza il dramma della ricerca.
La storia di Ludovicu non può non colpire, grazie alla profondità e alla ricerca lin- guistica del progetto di Silletti. E’ una storia che racconta con le immagini gli aspetti meno visibili della vita della nostra comunità, il disagio, la marginalità, la scarsezza di mezzi e anche di strumenti. Ma parla anche di coraggio, sensibilità, inclusione e apertura.
Per tutte queste ragioni il Polo Museale ha inteso inaugurare con delle fotografie in- vernali, crude, disperate, essenziali e fortemente umane la propria programmazione estiva. Perché, come scrive Semplici nel libro, «queste foto, così nere, in realtà cercano un sole impossibile, vogliono che il cielo si apra in una luce di liberazione».
Il Museo di Palazzo Lanfranchi da cinque anni si pone e propone come luogo aper- to ed accogliente, una casa della cultura per tutta la comunità plurale che abita la città e il territorio. Per questo siamo abituati ad essere “coinvolti”. Tra le scommesse decisive di Matera-Basilicata 2019 vi è quella della partecipazione.
Giovedì sera, al termine della festa della Madonna Santissima della Bruna, sul ter- razzo di Palazzo Lanfranchi migliaia di persone hanno insieme guardato lo spettacolo di fuochi d’artificio grazie alla disponibilità del personale del Museo che ha voluto donare il proprio tempo per condividere insieme la festa. Questa è la nostra politica culturale, fatta di gesti diversi, ma tutti indirizzati all’apertura e alla condivisione, a fare dei musei e dei luoghi deputati della cultura vere e proprie case per la nostra comunità. Questo, secondo noi, significa far maturare una comunità di abitanti culturali, stabili o temporanei.
Abbiamo ritenuto che il progetto di Silletti contribuisse con particolare efficacia (e grazia) alla crescita di una comunità territoriale più sensibile e attenta. Una comunità sem- pre più capace di non lasciare nessuno da solo, di non dimenticare le persone in difficoltà.
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