Salvador Dalì. La persistenza degli opposti
Dal 01 Giugno 2021 al 01 Dicembre 2021
Matera
Luogo: Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci
Indirizzo: Sedi varie
Orari: dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 18.00 e dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00. Un’ora prima della chiusura del complesso sono previsti l’ultimo ingresso e la chiusura della biglietteria
Telefono per informazioni: +39 3774448885
E-Mail info: info@daliamatera.it
Sito ufficiale: http://www.daliamatera.it
Riapre a Matera la mostra “Salvador Dalí - La Persistenza degli Opposti”, chiusa nei mesi scorsi causa Covid-19. L’esposizione torna ad accogliere i visitatori nella suggestiva location del complesso rupestre Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci nei Sassi di Matera con oltre 150 opere tra sculture, illustrazioni, opere in vetro e arredi dell’artista.
Il percorso è organizzato da The Dalí Universe, società con una delle più grandi collezioni private di opere d’arte di Salvador Dalí, diretta da Beniamino Levi che, grazie alla Direzione Artistica di Roberto Panté, offre un viaggio suggestivo all’interno della mente enigmatica ed eccentrica del maestro catalano.
Il connubio tra il Surrealismo e Sassi di Matera conduce il visitatore in un’esperienza visiva e multisensoriale senza precedenti: lo storytelling espositivo permette di osservare le dicotomie più ricorrenti dell’artista, come suggerisce il titolo della mostra, e di conoscere la sua più profonda introspezione.
I quattro temi del percorso museale sono: il Tempo, lento e fuggevole; il divario tra scienza e religione; l’involucro, nelle sue rappresentazioni molli e solide; e il mutamento della realtà, in ciò che viene definito Surrealtà.
L’esposizione riapre in sicurezza, con percorsi suddivisi con entrate ed uscite contingentate, nel pieno rispetto delle norme anti-covid. IL TEMPO Il tempo per Dalí è una costante incostante, rappresentata nella sua mollezza.
È impossibile ormai, con le scoperte scientifiche del ventesimo secolo, interpretare il tempo come qualcosa di fisso. La relatività permea ogni cosa, e porta con sé la paura della morte, del passare dei giorni, e tutte le ansie dell’uomo moderno. Dalí ne è sommerso: tramite il metodo paranoico-critico, egli scandaglia e conosce ogni agitazione del proprio inconscio, riuscendo così a mettere su tela quella “paranoia” che è per lui una malattia cronica.
L'INVOLUCRO DURO E L'INTERNO MOLLE Centrale nel pensiero e nell’arte di Salvador Dalí è il contrasto tra un involucro duro e un interno molle.
Il contrasto esterno/interno è in accordo con la concezione psicologica per cui gli individui costruiscono difese protettive (dure) intorno alla vulnerabile psiche (morbida). Il riccio di mare, figura pregna di significato per l’artista, con il suo esoscheletro irto di spine ne è un esempio. Lo stesso Dalí è duro e morbido al medesimo tempo. Quello che di lui vede la gente è l’esterno duro. Il suo gusto per lo spettacolo, le azioni bizzarre, le affermazioni stravaganti, deviano gli occhi degli spettatori dal vero Dalí.
LA RELIGIONE La religione ha giocato un ruolo centrale nella vita del pittore dagli anni ’50 in poi.
Dalí aveva sviluppato la cosiddetta “mistica nucleare” dopo l’esplosione atomica del ’45. Iniziò così a reinterpretare figure religiose attraverso l’utilizzo di concetti scientifici e giochi spaziali. «A un ex surrealista non può capitare niente di più sovversivo che diventare mistico e saper disegnare. Io vivo al momento entrambi questi tipi di forza. […] la gravissima crisi del misticismo daliniano si fonda essenzialmente sul progresso di particolari scienze della nostra epoca, soprattutto sulla spiritualità metafisica della sostanzialità nella fisica quantistica»
LA METAMORFOSI Dalí visualizza le forme del suo inconscio con estrema precisione.
Con Dalí si sovrappongono due universi: quello della realtà pura, atavica e geologica e quello della coerenza oggettiva del mondo onirico. Egli vede, secondo la luminosità, una roccia trasformarsi in un cammello o in un gallo.
La corrente surrealista rappresentava i processi dell’inconscio, proiettando liberamente pensieri, immagini e parole senza alcun freno inibitorio, indebolendo i confini tra mondo onirico e mondo reale. Spesso i soggetti surrealisti perdono le loro forme originarie e la loro naturale collocazione.
Il percorso è organizzato da The Dalí Universe, società con una delle più grandi collezioni private di opere d’arte di Salvador Dalí, diretta da Beniamino Levi che, grazie alla Direzione Artistica di Roberto Panté, offre un viaggio suggestivo all’interno della mente enigmatica ed eccentrica del maestro catalano.
Il connubio tra il Surrealismo e Sassi di Matera conduce il visitatore in un’esperienza visiva e multisensoriale senza precedenti: lo storytelling espositivo permette di osservare le dicotomie più ricorrenti dell’artista, come suggerisce il titolo della mostra, e di conoscere la sua più profonda introspezione.
I quattro temi del percorso museale sono: il Tempo, lento e fuggevole; il divario tra scienza e religione; l’involucro, nelle sue rappresentazioni molli e solide; e il mutamento della realtà, in ciò che viene definito Surrealtà.
L’esposizione riapre in sicurezza, con percorsi suddivisi con entrate ed uscite contingentate, nel pieno rispetto delle norme anti-covid. IL TEMPO Il tempo per Dalí è una costante incostante, rappresentata nella sua mollezza.
È impossibile ormai, con le scoperte scientifiche del ventesimo secolo, interpretare il tempo come qualcosa di fisso. La relatività permea ogni cosa, e porta con sé la paura della morte, del passare dei giorni, e tutte le ansie dell’uomo moderno. Dalí ne è sommerso: tramite il metodo paranoico-critico, egli scandaglia e conosce ogni agitazione del proprio inconscio, riuscendo così a mettere su tela quella “paranoia” che è per lui una malattia cronica.
L'INVOLUCRO DURO E L'INTERNO MOLLE Centrale nel pensiero e nell’arte di Salvador Dalí è il contrasto tra un involucro duro e un interno molle.
Il contrasto esterno/interno è in accordo con la concezione psicologica per cui gli individui costruiscono difese protettive (dure) intorno alla vulnerabile psiche (morbida). Il riccio di mare, figura pregna di significato per l’artista, con il suo esoscheletro irto di spine ne è un esempio. Lo stesso Dalí è duro e morbido al medesimo tempo. Quello che di lui vede la gente è l’esterno duro. Il suo gusto per lo spettacolo, le azioni bizzarre, le affermazioni stravaganti, deviano gli occhi degli spettatori dal vero Dalí.
LA RELIGIONE La religione ha giocato un ruolo centrale nella vita del pittore dagli anni ’50 in poi.
Dalí aveva sviluppato la cosiddetta “mistica nucleare” dopo l’esplosione atomica del ’45. Iniziò così a reinterpretare figure religiose attraverso l’utilizzo di concetti scientifici e giochi spaziali. «A un ex surrealista non può capitare niente di più sovversivo che diventare mistico e saper disegnare. Io vivo al momento entrambi questi tipi di forza. […] la gravissima crisi del misticismo daliniano si fonda essenzialmente sul progresso di particolari scienze della nostra epoca, soprattutto sulla spiritualità metafisica della sostanzialità nella fisica quantistica»
LA METAMORFOSI Dalí visualizza le forme del suo inconscio con estrema precisione.
Con Dalí si sovrappongono due universi: quello della realtà pura, atavica e geologica e quello della coerenza oggettiva del mondo onirico. Egli vede, secondo la luminosità, una roccia trasformarsi in un cammello o in un gallo.
La corrente surrealista rappresentava i processi dell’inconscio, proiettando liberamente pensieri, immagini e parole senza alcun freno inibitorio, indebolendo i confini tra mondo onirico e mondo reale. Spesso i soggetti surrealisti perdono le loro forme originarie e la loro naturale collocazione.
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