Omaggio a Mazzullo. Nel centenario della sua nascita (1913-2013)
Dal 16 Dicembre 2013 al 16 Gennaio 2014
Messina
Luogo: Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: via XXIV Maggio 46
Orari: da lunedì a venerdì 9-13; martedì e giovedì anche 15-17
Curatori: Virginia Buda, Giuseppe Morgana
Enti promotori:
- Provincia Regionale di Messina
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 090 7761867
E-Mail info: beniculturali@provincia.messina.it
Sito ufficiale: http://www.provincia.messina.it
La Provincia Regionale di Messina, nel centenario della nascita di Giuseppe Mazzullo, rende onore alla figura dell’artista nato a Graniti nel 1913 e scomparso a Taormina nel 1988 con una mostra retrospettiva inserita nel programma della “Settimana Quasimodiana”, dal 16 al 22 dicembre 2013, giunta alla terza edizione.
Lunedì 16 dicembre alle 16:00 si inaugurerà nella sede della Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera” la mostra “Omaggio a Mazzullo”, a cura di Virginia Buda e Giuseppe Morgana, organizzata dalla VII Direzione, Servizio Cultura della Provincia Regionale di Messina in collaborazione con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina, la Fondazione Mazzullo di Taormina e l’Associazione Art Promotion.
Il percorso espositivo, allestito nelle sale della Galleria tra i capolavori della collezione permanente, ripercorre la storia di Mazzullo attraverso una selezione di 16 sculture, 16 disegni e rari documenti del costituendo Archivio Storico Giuseppe Mazzullo.
All’inaugurazione della Mostra , che aprirà la Settimana Quasimodiana e avrà luogo presso i locali della Galleria provinciale d’Arte Moderna e Contemporanea, lunedì 16 dicembre, alle ore 16,00, interverrà il Commissario Straordinario dott. Filippo Romano, i due curatori della Mostra, la dott.ssa Virginia Buda che relazionerà sul tema: “L’Arte di Giuseppe Mazzullo”, e Giuseppe Morgana che interverrà sul tema “ La Ricerca della Pietra”.
Le opere in mostra, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, raccontano la lunga e complessa vicenda artistica ed umana di Mazzullo in un itinerario che ha inizio col bronzo “La pazza” (1932, con cui Mazzullo partecipò nel 1935 alla prima delle sue otto edizioni della Quadriennale di Roma), prosegue con le opere in terracotta, bronzo e legno degli anni ’40 e ’50, si esalta nelle suggestive pietre degli anni ’60 (presente il “Grande Nudo” del 1962 esposto alla Biennale di San Paolo del ’65, nella sala personale alla Biennale di Venezia del 1966 ed alla personale al Musée Rodin di Parigi nel ‘70) e si conclude con le opere in granito e pietra lavica degli anni ’70 e ’80 in cui lo stile di Mazzullo, sintetizzatosi e appiattitosi nelle forme, sfociò in una sorta di primitivismo riconducibile alle figure arcaiche della scultura assiro-babilonese ed egizia (tra le opere, “Trinacria”, 1975, esposta in permanenza nella Galleria).
I 16 disegni, realizzati tra il 1931 ed il 1980 (tra cui anche alcuni studi per opere monumentali), accompagnano le sculture ed evidenziano la grande attenzione per i volumi emersa sin dalle opere giovanili, tanto che lo stesso Mazzullo ebbe a dire: «Ho sempre considerato il disegno come l’artiglieria e la scultura come la fanteria. Il disegno prepara alla concretezza delle idee».
A corollario delle sculture e dei disegni, completano l’allestimento alcuni preziosi volumi che testimoniano l’attività di Mazzullo non solo come scultore (in mostra i cataloghi delle mostre di Parigi, Amburgo, Roma e Tokio) ma anche come scrittore, poeta e illustratore (in evidenza “I braccianti di Romagna”, scritto nel 1951, I Canti di Leopardi illustrati nel 1967 e “Storie dell’Alcantara”, edito nel 1981).
Una citazione a parte meritano le due testimonianze che confermano il particolare legame tra Mazzullo e Salvatore Quasimodo: “Omaggio alla Resistenza”, scritto dal Premio Nobel nel 1964 e illustrato, oltre che da Mazzullo, dai maggiori artisti dell’epoca e “Mazzullo e Quasimodo”, uno scritto di Ludovico Fulci del 1983 dedicato al confronto tra arte e letteratura.
La mostra è corredata da un catalogo, curato da Virginia Buda, che, prendendo spunto dalle opere esposte, ripercorre sinteticamente tutta l'attività di Mazzullo scandendola per decenni e suddividendola in due capitoli dedicati, rispettivamente, alle sculture e ai disegni.
Lunedì 16 dicembre alle 16:00 si inaugurerà nella sede della Galleria Provinciale d’Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera” la mostra “Omaggio a Mazzullo”, a cura di Virginia Buda e Giuseppe Morgana, organizzata dalla VII Direzione, Servizio Cultura della Provincia Regionale di Messina in collaborazione con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina, la Fondazione Mazzullo di Taormina e l’Associazione Art Promotion.
Il percorso espositivo, allestito nelle sale della Galleria tra i capolavori della collezione permanente, ripercorre la storia di Mazzullo attraverso una selezione di 16 sculture, 16 disegni e rari documenti del costituendo Archivio Storico Giuseppe Mazzullo.
All’inaugurazione della Mostra , che aprirà la Settimana Quasimodiana e avrà luogo presso i locali della Galleria provinciale d’Arte Moderna e Contemporanea, lunedì 16 dicembre, alle ore 16,00, interverrà il Commissario Straordinario dott. Filippo Romano, i due curatori della Mostra, la dott.ssa Virginia Buda che relazionerà sul tema: “L’Arte di Giuseppe Mazzullo”, e Giuseppe Morgana che interverrà sul tema “ La Ricerca della Pietra”.
Le opere in mostra, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, raccontano la lunga e complessa vicenda artistica ed umana di Mazzullo in un itinerario che ha inizio col bronzo “La pazza” (1932, con cui Mazzullo partecipò nel 1935 alla prima delle sue otto edizioni della Quadriennale di Roma), prosegue con le opere in terracotta, bronzo e legno degli anni ’40 e ’50, si esalta nelle suggestive pietre degli anni ’60 (presente il “Grande Nudo” del 1962 esposto alla Biennale di San Paolo del ’65, nella sala personale alla Biennale di Venezia del 1966 ed alla personale al Musée Rodin di Parigi nel ‘70) e si conclude con le opere in granito e pietra lavica degli anni ’70 e ’80 in cui lo stile di Mazzullo, sintetizzatosi e appiattitosi nelle forme, sfociò in una sorta di primitivismo riconducibile alle figure arcaiche della scultura assiro-babilonese ed egizia (tra le opere, “Trinacria”, 1975, esposta in permanenza nella Galleria).
I 16 disegni, realizzati tra il 1931 ed il 1980 (tra cui anche alcuni studi per opere monumentali), accompagnano le sculture ed evidenziano la grande attenzione per i volumi emersa sin dalle opere giovanili, tanto che lo stesso Mazzullo ebbe a dire: «Ho sempre considerato il disegno come l’artiglieria e la scultura come la fanteria. Il disegno prepara alla concretezza delle idee».
A corollario delle sculture e dei disegni, completano l’allestimento alcuni preziosi volumi che testimoniano l’attività di Mazzullo non solo come scultore (in mostra i cataloghi delle mostre di Parigi, Amburgo, Roma e Tokio) ma anche come scrittore, poeta e illustratore (in evidenza “I braccianti di Romagna”, scritto nel 1951, I Canti di Leopardi illustrati nel 1967 e “Storie dell’Alcantara”, edito nel 1981).
Una citazione a parte meritano le due testimonianze che confermano il particolare legame tra Mazzullo e Salvatore Quasimodo: “Omaggio alla Resistenza”, scritto dal Premio Nobel nel 1964 e illustrato, oltre che da Mazzullo, dai maggiori artisti dell’epoca e “Mazzullo e Quasimodo”, uno scritto di Ludovico Fulci del 1983 dedicato al confronto tra arte e letteratura.
La mostra è corredata da un catalogo, curato da Virginia Buda, che, prendendo spunto dalle opere esposte, ripercorre sinteticamente tutta l'attività di Mazzullo scandendola per decenni e suddividendola in due capitoli dedicati, rispettivamente, alle sculture e ai disegni.
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