Alex Pinna. Blu
Dal 25 Maggio 2023 al 08 Luglio 2023
Milano
Luogo: Galleria Giovanni Bonelli
Indirizzo: Via L.P. Lambertenghi 6
Telefono per informazioni: +39 02 87246945
E-Mail info: info@galleriagiovannibonelli.it
Sito ufficiale: http://www.galleriagiovannibonelli.com
In una delle sue partecipazioni al Festival Internazionale Time in Jazz di Berchidda (Sardegna), Alex Pinna interagiva in tempo reale con la musica che si sviluppava sul palco realizzando disegni di figure “fantastiche e quasi sospese (…) vestendo i volti e i corpi dei musicisti”[1].
La passione di Pinna per la musica, ed in particolare per il jazz accompagna la sua produzione artistica e ne connota la lettura. Lo stesso artista definisce alcuni dei suoi lavori “sonori”.
In questa retrospettiva si presentano una ventina di opere che riassumono i filoni principali della produzione artistica di Alex Pinna degli ultimi anni: quello dei bronzi e dei ferri, con il ciclo Believe me -dove una linea di ferro guizza duplicandosi con la propria ombra in un gioco di moltiplicazione delle curve che disegnano, letteralmente, lo spazio-, le sculture Waiting for -con la figura stilizzata che si affaccia da una sorta di trampolino, come a guardare il mondo da lontano, indecisa se partecipare o meno alla affannosa vita di noi comuni mortali; infine il ciclo delle corde suddiviso tra i “classici” Alias - dove la figura stilizzata -che caratterizza tutti i lavori di Pinna- interagisce soltanto con la sua stessa corda, e gli ultimissimi Mi arrotolo e sparisco - dove la stessa figura sembra comparire da una tela arrotolata.
Il titolo della mostra echeggia l’inglese Blue -che nella traduzione italiana rimane un semplice colore, il Blu appunto- ma che nelle parole di Alex Pinna mantiene inalterate le qualità di sensazione visivo-umorale solitamente care al termine inglese: “Blu è il suono del vento tra le cime delle barche a vela d’inverno nei porti (…) gli schizzi delle gocce di pioggia che cadono nelle pozzanghere e sulle ringhiere dei terrazzi (…) Blu è molto Milano, per me.”[2] Tornando alla metafora musicale Pinna rivela che “l’idea di Blu ha sicuramente delle eco tra (il sound) di Nina Simone e Miles Davis ma meno tristi”[3]. La visione di Pinna, infatti, può esser letta sia come meditazione melanconica e introspettiva sia come sguardo ironico e irriverente su una condizione umana sempre in bilico e sospesa nel tempo e nello spazio. Come in una vera composizione jazz dove i musicisti non sanno mai realmente dove la musica li porterà, l’arte di Alex Pinna accoglie nel suo mondo popolato da figure stilizzate che ci guideranno in percorsi emozionali soggettivi tutt’altro che prevedibili.
I visitatori troveranno disponibile in galleria la prima monografia dell’artista edita da Allemandi.
Alex Pinna (Imperia, 1967. Vive e lavora a Milano)
Diplomato all’Accademia di Brera di Milano -dove oggi detiene la cattedra di scultura- , ha fin da subito orientato la sua produzione sulla scultura ricorrendo a materiali eterogenei quali la corda, il vetro, il bronzo, l’alluminio. I suoi lavori sono stati esposti in numerose gallerie italiane e spazi pubblici italiani ed internazionali tra i quali segnaliamo: Palazzo Bentivoglio, Bologna (2022); Palazzo Bevilacqua Ariosti, Bologna (2018); Museo Marca, Catanzaro (2018); MOAH Museum, Los Angeles (2017); Museo Vigado, Budapest (2017); Museo di Arte contemporanea di Cassino (2013); Fondazione Rotella, Catanzaro (2012); Palazzo Collicola, Spoleto (2012); Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano (2010). Nella nostra galleria Alex ha esposto in numerose collettive negli ultimi cinque anni e questa è la sua prima personale nella sede di Milano.
[1] Paolo Fresu, Drawing Jazz Project, Alex Pinna e PAF trio, da Alex Pinna, Uncle Twine, ed. Allemandi, pag. 206 [2] Alex Pinna, estratto da una conversazione sulla mostra [3] Ibidem
Inaugurazione giovedì 25 maggio h 19.00
La passione di Pinna per la musica, ed in particolare per il jazz accompagna la sua produzione artistica e ne connota la lettura. Lo stesso artista definisce alcuni dei suoi lavori “sonori”.
In questa retrospettiva si presentano una ventina di opere che riassumono i filoni principali della produzione artistica di Alex Pinna degli ultimi anni: quello dei bronzi e dei ferri, con il ciclo Believe me -dove una linea di ferro guizza duplicandosi con la propria ombra in un gioco di moltiplicazione delle curve che disegnano, letteralmente, lo spazio-, le sculture Waiting for -con la figura stilizzata che si affaccia da una sorta di trampolino, come a guardare il mondo da lontano, indecisa se partecipare o meno alla affannosa vita di noi comuni mortali; infine il ciclo delle corde suddiviso tra i “classici” Alias - dove la figura stilizzata -che caratterizza tutti i lavori di Pinna- interagisce soltanto con la sua stessa corda, e gli ultimissimi Mi arrotolo e sparisco - dove la stessa figura sembra comparire da una tela arrotolata.
Il titolo della mostra echeggia l’inglese Blue -che nella traduzione italiana rimane un semplice colore, il Blu appunto- ma che nelle parole di Alex Pinna mantiene inalterate le qualità di sensazione visivo-umorale solitamente care al termine inglese: “Blu è il suono del vento tra le cime delle barche a vela d’inverno nei porti (…) gli schizzi delle gocce di pioggia che cadono nelle pozzanghere e sulle ringhiere dei terrazzi (…) Blu è molto Milano, per me.”[2] Tornando alla metafora musicale Pinna rivela che “l’idea di Blu ha sicuramente delle eco tra (il sound) di Nina Simone e Miles Davis ma meno tristi”[3]. La visione di Pinna, infatti, può esser letta sia come meditazione melanconica e introspettiva sia come sguardo ironico e irriverente su una condizione umana sempre in bilico e sospesa nel tempo e nello spazio. Come in una vera composizione jazz dove i musicisti non sanno mai realmente dove la musica li porterà, l’arte di Alex Pinna accoglie nel suo mondo popolato da figure stilizzate che ci guideranno in percorsi emozionali soggettivi tutt’altro che prevedibili.
I visitatori troveranno disponibile in galleria la prima monografia dell’artista edita da Allemandi.
Alex Pinna (Imperia, 1967. Vive e lavora a Milano)
Diplomato all’Accademia di Brera di Milano -dove oggi detiene la cattedra di scultura- , ha fin da subito orientato la sua produzione sulla scultura ricorrendo a materiali eterogenei quali la corda, il vetro, il bronzo, l’alluminio. I suoi lavori sono stati esposti in numerose gallerie italiane e spazi pubblici italiani ed internazionali tra i quali segnaliamo: Palazzo Bentivoglio, Bologna (2022); Palazzo Bevilacqua Ariosti, Bologna (2018); Museo Marca, Catanzaro (2018); MOAH Museum, Los Angeles (2017); Museo Vigado, Budapest (2017); Museo di Arte contemporanea di Cassino (2013); Fondazione Rotella, Catanzaro (2012); Palazzo Collicola, Spoleto (2012); Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano (2010). Nella nostra galleria Alex ha esposto in numerose collettive negli ultimi cinque anni e questa è la sua prima personale nella sede di Milano.
[1] Paolo Fresu, Drawing Jazz Project, Alex Pinna e PAF trio, da Alex Pinna, Uncle Twine, ed. Allemandi, pag. 206 [2] Alex Pinna, estratto da una conversazione sulla mostra [3] Ibidem
Inaugurazione giovedì 25 maggio h 19.00
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