Arte Rigenerante. Esposizione delle sculture di Cracking Art
Dal 12 Novembre 2015 al 30 Novembre 2015
Milano
Luogo: Galleria Pisacane Arte
Indirizzo: via Pisacane 36
Orari: dal lunedì al venerdì 10-19; sabato (10-13/15-19)
Telefono per informazioni: +39 02.39521644
E-Mail info: galleria@pisacanearte.it
Sito ufficiale: http://www.pisacanearte.it
La galleria Pisacane Arte inaugura giovedì 12 novembre 2015 alle ore 18.30, in via Pisacane 36 a Milano, una mostra dedicata alle sculture di Cracking Art, gruppo di artisti noto a livello internazionale.
La mostra si sviluppa in un percorso articolato tra i soggetti principali della loro produzione, che tutti noi abbiamo imparato a conoscere passeggiando per le città del mondo: lupi, suricati, rane, chiocciole, rondini, tutti animali che si accendono di colori fluo e pop. Un universo vivace e divertente che coinvolge in un attimo l’osservatore, ma che vuole porre l’attenzione su temi più intrinseci della nostra contemporaneità.
Le opere sono realizzate in plastica rigenerabile: l’intenzione è, infatti, quella di proporre un’arte proiettata verso il futuro che possa sfruttare un materiale potenzialmente inquinante se abbandonato nell'ambiente, la plastica appunto, donandogli una nuova funzione e un nuovo valore estetico.
Il concetto di sostenibilità caratterizza da anni ormai i dibattiti internazionali e le principali scelte strategiche aziendali e politiche, basti pensare allo stesso tema di Expo 2015, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, che ha animato per mesi il capoluogo lombardo. In questo senso il gruppo Cracking Art è stato pioniere nel campo dell’arte contemporanea e rimane tutt’oggi una dei principali riferimenti per la eco-art che propone, anche in campo artistico, una maggiore attenzione verso lo sviluppo sostenibile.
Fondato nel 1993 e attualmente composto da Alex Angi, Kicco, Renzo Nucara, Carlo Rizzetti, William Sweetlove e Marco Veronese, il gruppo nasce con la volontà di rompere con il passato, come espresso fin dal nome: to crack in inglese significa proprio spaccarsi, spezzarsi, rompere.
L’uso di plastiche di riciclo spiega, da un lato, un profondo sentimento ambientalista e, dall’altro, un’attenzione costante verso l’utilizzo di nuove tecnologie. Sottrarre la plastica da una distruzione
tossica e fatale per l’ambiente significa produrre opere d’arte sensibili verso la natura che, soprattutto, comunicano attraverso un linguaggio estetico innovativo.
Cracking Art è oggi conosciuto in tutto il mondo grazie a maestose installazioni pubbliche, realizzate nelle più importanti città come Milano, Roma, New York e Sidney, solo per citarne alcune.
La mostra si sviluppa in un percorso articolato tra i soggetti principali della loro produzione, che tutti noi abbiamo imparato a conoscere passeggiando per le città del mondo: lupi, suricati, rane, chiocciole, rondini, tutti animali che si accendono di colori fluo e pop. Un universo vivace e divertente che coinvolge in un attimo l’osservatore, ma che vuole porre l’attenzione su temi più intrinseci della nostra contemporaneità.
Le opere sono realizzate in plastica rigenerabile: l’intenzione è, infatti, quella di proporre un’arte proiettata verso il futuro che possa sfruttare un materiale potenzialmente inquinante se abbandonato nell'ambiente, la plastica appunto, donandogli una nuova funzione e un nuovo valore estetico.
Il concetto di sostenibilità caratterizza da anni ormai i dibattiti internazionali e le principali scelte strategiche aziendali e politiche, basti pensare allo stesso tema di Expo 2015, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, che ha animato per mesi il capoluogo lombardo. In questo senso il gruppo Cracking Art è stato pioniere nel campo dell’arte contemporanea e rimane tutt’oggi una dei principali riferimenti per la eco-art che propone, anche in campo artistico, una maggiore attenzione verso lo sviluppo sostenibile.
Fondato nel 1993 e attualmente composto da Alex Angi, Kicco, Renzo Nucara, Carlo Rizzetti, William Sweetlove e Marco Veronese, il gruppo nasce con la volontà di rompere con il passato, come espresso fin dal nome: to crack in inglese significa proprio spaccarsi, spezzarsi, rompere.
L’uso di plastiche di riciclo spiega, da un lato, un profondo sentimento ambientalista e, dall’altro, un’attenzione costante verso l’utilizzo di nuove tecnologie. Sottrarre la plastica da una distruzione
tossica e fatale per l’ambiente significa produrre opere d’arte sensibili verso la natura che, soprattutto, comunicano attraverso un linguaggio estetico innovativo.
Cracking Art è oggi conosciuto in tutto il mondo grazie a maestose installazioni pubbliche, realizzate nelle più importanti città come Milano, Roma, New York e Sidney, solo per citarne alcune.
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