ArtLine Milano - Parco dìArte Contemporanea. Posa della Prima Pietra

ArtLine Milano - Parco dìArte Contemporanea. Posa della Prima Pietra

 

Dal 31 Maggio 2016 al 31 Dicembre 2016

Milano

Luogo: CityLife | HAVAS PR Milan

Indirizzo: via San Vito 7

Enti promotori:

  • Comune di Milano

Sito ufficiale: http://www.artlinemilano.it



Ha preso il via oggi in piazza Burri ArtLine Milano, il progetto di arte pubblica del Comune di Milano che si svilupperà nel quartiere di CityLife crescendo insieme al nuovo parco. È infatti stata posata stamane la prima parte di due delle opere che faranno parte di questa collezione d’arte a cielo aperto: “Cieli di Belloveso” di Matteo Rubbi e “Vedovelle e Draghi Verdi” di Serena Vestrucci. Entrambe le opere sono state selezionate nel dicembre 2015 da una giuria internazionale tra le 30 esposte in mostra a Palazzo Reale e partecipanti al concorso under40. 

ArtLine Milano sarà un parco d’arte contemporanea accessibile 7 giorni su 7, fruibile gratuitamente da tutti, pensato e voluto per restituire allo spazio pubblico la sua importanza ai fini di una condivisione sempre più ampia e consapevole del patrimonio artistico e culturale della città. 

Le oltre venti opere che verranno progressivamente installate all’interno del parco, integrandosi con le architetture di Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind e con il parco progettato dallo studio Gustafson Porter, sono tutte site-specific, pensate e realizzate dagli artisti in seguito a sopralluoghi e allo studio dei progetti delle architetture e del parco. 

In parte le opere sono state selezionate attraverso un concorso ad hoc (8 opere scelte da una giuria internazionale tra quelle partecipanti al concorso under40), in parte invece saranno realizzate da artisti già affermati, individuati e invitati dai curatori su chiamata diretta. 
Le otto opere selezionate attraverso il concorso sono di Rossella Biscotti, Riccardo Benassi, Linda Fregni Nagler, Shilpa Gupta, Adelita Husni Bey, Wilfredo Prieto, oltre naturalmente a Matteo Rubbi e Serena Vestrucci. 
Mentre sono stati invitati a realizzare un’opera per Artline Milano attraverso chiamata diretta Mario Airò, Elisabetta Benassi, Jeremy Deller, Jimmie Durham, Alfredo Jaar, Judith Hopf, Anna Maria Maiolino, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Damián Ortega, Adrian Paci, Kiki Smith, Pascale Marthine Tayou. 

Il progetto di Matteo Rubbi dal titolo “Cieli di Belloveso” è composto da circa 100 stelle (di cui oggi viene posata solo la prima) di grandezza e forme diverse, la cui ‘dimensione’ vuole ricostruire il cielo stellato visibile a Milano nella primavera del 600 a.C., data intorno alla quale Tito Livio colloca la leggendaria fondazione della città da parte del principe Belloveso. Il racconto dello storico è infatti ricco di riferimenti e dati astronomici. Le stelle, realizzate in pietra, sono sparse e incastonate nella pavimentazione di Piazza Burri. 

L’opera di Serena Vestrucci, “Vedovelle e Draghi Verdi”, prevede invece per tutte le fontanelle (dette anche vedovelle o draghi verdi) installate nel parco la sostituzione dell’originale rubinetto d’ottone con una scultura di volta in volta diversa ottenuta attraverso la lavorazione di un modello in cera, la sua conseguente fusione in bronzo e la successiva galvanizzazione in oro. 
Ognuna delle fontanelle presenterà così una testa di drago differente, unica: un gesto silenzioso di cui si accorge solo chi si avvicinerà per bere. Oggi è stato installato il primo ‘drago verde’. 

Il progetto di ArtLine Milano, ideato da Roberto Pinto e Sara Dolfi Agostini, sarà accompagnato da un public program con appuntamenti, incontri, conferenze e workshop aperti al pubblico. 

Lo sviluppo dell’intero progetto, il racconto delle opere e gli aggiornamenti verranno comunicati sul sito www.artlinemilano.it (che sarà online oggi con un’anticipazione) e sulle pagine social (FacebookTwitter e Instagram) di ArtLine Milano. 

Matteo Rubbi è nato a Seriate (BG) nel 1980 ed è cofondatore dell’Associazione Cherimus, associazione radicata nella zona del Sulcis-Iglesiente in Sardegna che opera con l’obiettivo di integrare arte contemporanea e identità locali. Nelle opere di Matteo Rubbi il fruitore è invitato a rileggere il contesto in cui si trova e in alcuni casi anche il proprio ruolo all’interno della società. L’osservatore dell’opera non si limita ad essere uno spettatore passivo ma viene coinvolto dall’artista che lo invita a collaborare con lui, a volte durante il processo di realizzazione dell’opera (magari attraverso workshop da lui condotti), altre attivandola attraverso vere e proprie azioni: può capitare di dover giocare interpretando regole incomplete, oppure di dover agire all’interno di situazioni messe in scena dall'artista. La ricerca di Matteo Rubbi è spesso influenzata dall’interesse per la divulgazione scientifica e per gli elementi naturali; lo testimoniano le opere sul sistema solare, sull’universo e sulle costellazioni. 

Serena Vestrucci è nata a Milano nel 1986, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera e lo IUAV di Venezia. Nelle sue opere, realizzate a pennarello, con i trucchi da make-up, cucite, ritagliate ecc., c’è quasi sempre una componente manuale e non a caso la sua ricerca si è spesso concentrata sul tempo richiesto dall’esecuzione dell’opera, partendo dalla più ampia riflessione su cosa significhi per un artista distinguere tra tempo libero e lavorativo. La ricerca di Serena Vestrucci s’interroga anche sul mercato dell’arte, sul valore attribuito all’opera e sulle modalità di scambio. Mentre la parola, utilizzata nei titoli, è spesso parte integrante del lavoro e suggerisce un dialogo tra il fruitore e l'artista.


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