B come Bodoni. I caratteri di Bodoni a Brera e nella grafica contemporanea
Dal 22 Maggio 2013 al 29 Giugno 2013
Milano
Luogo: Biblioteca Nazionale Braidense
Indirizzo: via Brera
Orari: da lunedì a sabato 9.30-13.30
Curatori: Andrea De Pasquale, Massimo Dradi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 86460907
E-Mail info: b-brai@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.braidense.it/
La mostra documenta i rapporti tra Bodoni e la tradizione dell’uso del carattere Bodoni nella grafica di produzione soprattutto milanese tra XX e XXI secolo, oltre ad esporre dipinti, stampe e cimeli bodoniani (tra cui il primo stampato di Bodoni e le bozze dell’Oratio Dominica) appartenuti alla raccolta Mortara ora conservata in Biblioteca.
Oggi il nome di G. B. Bodoni è talmente conosciuto in tutto il mondo che potrebbe essere usato nello spelling internazionale. La mostra, curata da Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Nazionale Braidense e da Massimo Dradi, presidente dell’Associazione Culturale Studi Grafici di Milano, presenta una raccolta di stampati tutti realizzati con caratteri Bodoniani che partono da Bertieri e arrivano ad oggi toccando tutte le tipologie: dai libri di editoria di pregio a quelli di grandi tirature, dalle pagine di pubblicità al packaging, dalle carte da lettera agli avvisi pubblicitari, dall’immagine coordinata ai logotipi.
Progetti grafici firmati da designer di successo ma anche da semplici tipografi ai quali è bastato scegliere il carattere Bodoni per assicurarsi un lavoro professionale ben fatto e come tale degno di essere apprezzato e magari esposto in mostra. Perché dobbiamo pur dirlo, con Bodoni è proprio difficile sbagliare o se mai è decisamente facile fare bene.
Nel corso del XIX secolo sono stati creati dalle fonderie italiane e straniere molti alfabeti ispirati all’originale. Spesso sono delle varianti finalizzate a rispondere alle necessità più commerciali che artistiche. Sono nati così numerosi caratteri a lui dedicati con aste nerissime, con occhio stretto o strettissimo ma anche decisamente allargati, chiamati più genericamente Bodoniani.
In questa rassegna li vediamo usati con consapevolezza e rigore sia in composizioni a bandiera sia in composizioni ad epigrafe. La grande varietà delle forze d’asta del carattere Bodoni è sorprendente ed è proprio la loro differenza che esalta la possibilità di utilizzo e di espressione.
La mostra presenta i libri, i cataloghi, le pagine di pubblicità in cui compare da protagonista il carattere che viene utilizzato per dare all’opera grafica quella pulizia e leggibilità che il tempo ha consolidato. Alcuni esempi: le copertine delle Guide azzurre del Touring Club Italiano del 1931, composte e stampate da Raffaello Bertieri, la popolare BUR - Biblioteca Universale Rizzoli, il gruppo di edizioni d’arte della Galleria del Milione e la Universale Einaudi. Possiamo dire che la quasi totalità delle case editrici italiane ha o ha avuto collane editoriali in cui sono stati usati i caratteri Bodoni, segno evidente di una volontà di identificarsi con una concezione editoriale di alta qualità grafica.
Potremo vedere, come testimonianza, alcuni tradizionali strumenti ‘di fondita’ e specimen di caratteri bodoniani del primo ‘900, provenienti dall’archivio personale dell’editore Tallone.
L’esposizione ci porta ai giorni nostri con molti esempi a partire dal logo della Rinascente progettato da Max Huber con un coraggioso, a suo tempo, e felice accostamento tra il carattere “L” in Bodoni corsivo e la “R”maiuscola in Helvetica. Particolare interessante in mostra: nel 1963, in occasione del centocinquantesimo della morte di Bodoni, GRAZIA, la rivista di Mondadori, offrì ai grafici italiani una serie di caratteri trasferibili Letraset riprodotti dagli originali conservati nel Museo Bodoniano di Parma. Notevole la serie di quaderni di poesia diretta da Sandro Boccardi e impaginata da Giorgio Fioravanti per le Edizioni Trentadue. Sono inoltre presenti il logo Emporio Armani, la pubblicità ENI, gli stampati IBM e tanto altro. Impossibile comunque esporre tutto il Bodoni attualmente presente nella nostra quotidianità.
Oggi il carattere Bodoni viene esaltato da un uso più consapevole rispetto al passato, ma ci sono anche interventi, creativi a tutti i costi, che arrivano a togliere le grazie per . . . vedere l’effetto che fa.
Questo carattere viene scelto e usato come protagonista dal brand identity alla pubblicità, dall’immagine coordinata alla nuova editoria. Ed ora, con l’intervento della computer grafica, si apre per lui una nuova vita intensa e facilitata proprio dalla tecnologia.
Negli spazi della mostra verranno esposti i progetti grafici vincitori del concorso per la realizzazione di un calendario 2013 dedicato a Giambattista Bodoni, promosso dall’Associazione Culturali Studi Grafici di Milano.
Dalla collaborazione con il Politecnico di Milano, dove il professor James Clough insegna agli studenti del corso di Typographic Design, avremo una selezione di poster realizzati nell’anno 2012-13 per un manifesto celebrativo del grande tipografo.
Prima dell’apertura della mostra, il 21 maggio alle ore 17,00 in sala Maria Teresa, sarà presentato al pubblico il volume “I capolavori della tipografia di Giambattista Bodoni” di Andrea De Pasquale, Monte Università Parma Editore, 2013.
Un’installazione di Enrico Benetta, artista affascinato dal grande tipografo, coinvolgerà la sede espositiva e avvolgerà con le sue note il pensiero sospeso che si esprime con lettere volanti replicate, base di un’originale e casuale trama visiva. Le lettere bodoniane d’acciaio specchiato, materiale naturale sottilissimo usato per le sculture, trasmettono alle opere quella patina di passato che evoca in pieno il fascino dei grandi volumi di storie.
Oggi il nome di G. B. Bodoni è talmente conosciuto in tutto il mondo che potrebbe essere usato nello spelling internazionale. La mostra, curata da Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Nazionale Braidense e da Massimo Dradi, presidente dell’Associazione Culturale Studi Grafici di Milano, presenta una raccolta di stampati tutti realizzati con caratteri Bodoniani che partono da Bertieri e arrivano ad oggi toccando tutte le tipologie: dai libri di editoria di pregio a quelli di grandi tirature, dalle pagine di pubblicità al packaging, dalle carte da lettera agli avvisi pubblicitari, dall’immagine coordinata ai logotipi.
Progetti grafici firmati da designer di successo ma anche da semplici tipografi ai quali è bastato scegliere il carattere Bodoni per assicurarsi un lavoro professionale ben fatto e come tale degno di essere apprezzato e magari esposto in mostra. Perché dobbiamo pur dirlo, con Bodoni è proprio difficile sbagliare o se mai è decisamente facile fare bene.
Nel corso del XIX secolo sono stati creati dalle fonderie italiane e straniere molti alfabeti ispirati all’originale. Spesso sono delle varianti finalizzate a rispondere alle necessità più commerciali che artistiche. Sono nati così numerosi caratteri a lui dedicati con aste nerissime, con occhio stretto o strettissimo ma anche decisamente allargati, chiamati più genericamente Bodoniani.
In questa rassegna li vediamo usati con consapevolezza e rigore sia in composizioni a bandiera sia in composizioni ad epigrafe. La grande varietà delle forze d’asta del carattere Bodoni è sorprendente ed è proprio la loro differenza che esalta la possibilità di utilizzo e di espressione.
La mostra presenta i libri, i cataloghi, le pagine di pubblicità in cui compare da protagonista il carattere che viene utilizzato per dare all’opera grafica quella pulizia e leggibilità che il tempo ha consolidato. Alcuni esempi: le copertine delle Guide azzurre del Touring Club Italiano del 1931, composte e stampate da Raffaello Bertieri, la popolare BUR - Biblioteca Universale Rizzoli, il gruppo di edizioni d’arte della Galleria del Milione e la Universale Einaudi. Possiamo dire che la quasi totalità delle case editrici italiane ha o ha avuto collane editoriali in cui sono stati usati i caratteri Bodoni, segno evidente di una volontà di identificarsi con una concezione editoriale di alta qualità grafica.
Potremo vedere, come testimonianza, alcuni tradizionali strumenti ‘di fondita’ e specimen di caratteri bodoniani del primo ‘900, provenienti dall’archivio personale dell’editore Tallone.
L’esposizione ci porta ai giorni nostri con molti esempi a partire dal logo della Rinascente progettato da Max Huber con un coraggioso, a suo tempo, e felice accostamento tra il carattere “L” in Bodoni corsivo e la “R”maiuscola in Helvetica. Particolare interessante in mostra: nel 1963, in occasione del centocinquantesimo della morte di Bodoni, GRAZIA, la rivista di Mondadori, offrì ai grafici italiani una serie di caratteri trasferibili Letraset riprodotti dagli originali conservati nel Museo Bodoniano di Parma. Notevole la serie di quaderni di poesia diretta da Sandro Boccardi e impaginata da Giorgio Fioravanti per le Edizioni Trentadue. Sono inoltre presenti il logo Emporio Armani, la pubblicità ENI, gli stampati IBM e tanto altro. Impossibile comunque esporre tutto il Bodoni attualmente presente nella nostra quotidianità.
Oggi il carattere Bodoni viene esaltato da un uso più consapevole rispetto al passato, ma ci sono anche interventi, creativi a tutti i costi, che arrivano a togliere le grazie per . . . vedere l’effetto che fa.
Questo carattere viene scelto e usato come protagonista dal brand identity alla pubblicità, dall’immagine coordinata alla nuova editoria. Ed ora, con l’intervento della computer grafica, si apre per lui una nuova vita intensa e facilitata proprio dalla tecnologia.
Negli spazi della mostra verranno esposti i progetti grafici vincitori del concorso per la realizzazione di un calendario 2013 dedicato a Giambattista Bodoni, promosso dall’Associazione Culturali Studi Grafici di Milano.
Dalla collaborazione con il Politecnico di Milano, dove il professor James Clough insegna agli studenti del corso di Typographic Design, avremo una selezione di poster realizzati nell’anno 2012-13 per un manifesto celebrativo del grande tipografo.
Prima dell’apertura della mostra, il 21 maggio alle ore 17,00 in sala Maria Teresa, sarà presentato al pubblico il volume “I capolavori della tipografia di Giambattista Bodoni” di Andrea De Pasquale, Monte Università Parma Editore, 2013.
Un’installazione di Enrico Benetta, artista affascinato dal grande tipografo, coinvolgerà la sede espositiva e avvolgerà con le sue note il pensiero sospeso che si esprime con lettere volanti replicate, base di un’originale e casuale trama visiva. Le lettere bodoniane d’acciaio specchiato, materiale naturale sottilissimo usato per le sculture, trasmettono alle opere quella patina di passato che evoca in pieno il fascino dei grandi volumi di storie.
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