Camilla Marinoni. Ricamare il Vuoto
Dal 22 Gennaio 2021 al 15 Febbraio 2021
Milano
Luogo: Zerial Art Project
Indirizzo: online
Curatori: Elisabetta Zerial
E-Mail info: info@zerialartproject.com
Sito ufficiale: http://www.zerialartproject.com
Zerial Art Project è lieta di presentare Ricamare il Vuoto, un videoprogetto online dedicato all’artista Camilla Marinoni a cura di Elisabetta Zerial.
Il video-progetto di Camilla Marinoni (Bergamo, 1979) ci racconta il suo mondo e il suo versatile linguaggio artistico che si fa carico di tematiche quanto mai attuali, dal vuoto alle ferite, dalla cura al significato della memoria.
L’uncinetto è una presenza costante nelle opere dell’artista. Marinoni cuce le ferite, Ricama il Vuoto, unico viatico alla sensorialità e a difesa della vita, con un rituale che si trasforma e si autocelebra come fonte rigenerativa.
La sua ricerca attarverso il ricamo costituisce un mezzo potente di rivendicazione femminile, di espressione identitaria e di narrazione del sé, un linguaggio altro. Il filo diventa il medium di un significato più profondo, della memoria, della presa di coscienza, del dolore che si trasforma in vacuo silenzio. Fili che riportano a memorie, che intrecciano storie, che cercano di colmare vuoti invisibili carichi di tracce indelebili. La cura diventa centrale in questo percorso, il filo invisibile che lega tutta la poetica dell’artista.
Lesioni dell’anima che ognuno di noi porta con sé e che si ritrovano in una solitudine profonda e temporanea. A testimonianza eloquente di quello che la vita-morte, come passaggio ciclico e naturale, sia una volontà di condivisione del dolore, del trauma. In una società che viene orientata a esibire le proprie ferite, e così facendo a dichiararne un ideale estetico (basti pensare all’effetto mediatico che subiamo ogni giorno), Camilla Marinoni ci riporta alla dimensione archetipa e ancestrale, all’estatica primordiale del nostro sacro.
Arte come intenzione riparativa, a testimonianza che il processo creativo lenisce le ferite fisiche e psicologiche e ne diventa irrimediabilmente la Cura. In questa occasione verrà inoltre presentata l’inedita serie di disegni Nati per incominciare. La nostra mortale condizione viene alleviata dal nostro incessante voler fare, all’azione:
“Il corso della vita umana – scrive Hannah Arendt – diretto verso la morte condurrebbe inevitabilmente ogni essere umano alla rovina e alla distruzione se non fosse per la facoltà di interromperlo e di iniziare qualcosa di nuovo, una facoltà che è inerente all’azione, e ci ricorda in permanenza che gli uomini, anche se devono morire, non sono nati per morire, ma per incominciare”
Camilla Marinoni è nata a Bergamo nel 1979 dove attualmente vive e lavora. Si diploma in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano dove successivamente consegue il diploma specialistico in Arte Sacra Contemporanea. Al centro del suo lavoro coesistono aspetti sociali e spirituali del vivere quotidiano. Il vuoto, le ferite, la cura e le tematiche del mondo femminile sono il punto di partenza, per una riflessione sul senso della nostra esistenza. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche sia in Italia che all’estero.
Il video-progetto di Camilla Marinoni (Bergamo, 1979) ci racconta il suo mondo e il suo versatile linguaggio artistico che si fa carico di tematiche quanto mai attuali, dal vuoto alle ferite, dalla cura al significato della memoria.
L’uncinetto è una presenza costante nelle opere dell’artista. Marinoni cuce le ferite, Ricama il Vuoto, unico viatico alla sensorialità e a difesa della vita, con un rituale che si trasforma e si autocelebra come fonte rigenerativa.
La sua ricerca attarverso il ricamo costituisce un mezzo potente di rivendicazione femminile, di espressione identitaria e di narrazione del sé, un linguaggio altro. Il filo diventa il medium di un significato più profondo, della memoria, della presa di coscienza, del dolore che si trasforma in vacuo silenzio. Fili che riportano a memorie, che intrecciano storie, che cercano di colmare vuoti invisibili carichi di tracce indelebili. La cura diventa centrale in questo percorso, il filo invisibile che lega tutta la poetica dell’artista.
Lesioni dell’anima che ognuno di noi porta con sé e che si ritrovano in una solitudine profonda e temporanea. A testimonianza eloquente di quello che la vita-morte, come passaggio ciclico e naturale, sia una volontà di condivisione del dolore, del trauma. In una società che viene orientata a esibire le proprie ferite, e così facendo a dichiararne un ideale estetico (basti pensare all’effetto mediatico che subiamo ogni giorno), Camilla Marinoni ci riporta alla dimensione archetipa e ancestrale, all’estatica primordiale del nostro sacro.
Arte come intenzione riparativa, a testimonianza che il processo creativo lenisce le ferite fisiche e psicologiche e ne diventa irrimediabilmente la Cura. In questa occasione verrà inoltre presentata l’inedita serie di disegni Nati per incominciare. La nostra mortale condizione viene alleviata dal nostro incessante voler fare, all’azione:
“Il corso della vita umana – scrive Hannah Arendt – diretto verso la morte condurrebbe inevitabilmente ogni essere umano alla rovina e alla distruzione se non fosse per la facoltà di interromperlo e di iniziare qualcosa di nuovo, una facoltà che è inerente all’azione, e ci ricorda in permanenza che gli uomini, anche se devono morire, non sono nati per morire, ma per incominciare”
Camilla Marinoni è nata a Bergamo nel 1979 dove attualmente vive e lavora. Si diploma in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano dove successivamente consegue il diploma specialistico in Arte Sacra Contemporanea. Al centro del suo lavoro coesistono aspetti sociali e spirituali del vivere quotidiano. Il vuoto, le ferite, la cura e le tematiche del mondo femminile sono il punto di partenza, per una riflessione sul senso della nostra esistenza. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche sia in Italia che all’estero.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 25 gennaio 2025 al 15 giugno 2025
Brescia | Palazzo Martinengo
LA BELLE ÉPOQUE. L'arte nella Parigi di Boldini e De Nittis
-
Dal 25 gennaio 2025 al 06 aprile 2025
Castelfranco Veneto | Museo Casa Giorgione - Teatro Accademico - Palazzo Soranzo Novello
Studiosi e libertini. Il Settecento nella città di Giorgione. Francesco Maria Preti
-
Dal 21 gennaio 2025 al 18 maggio 2025
Milano | Palazzo Reale
George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia
-
Dal 25 gennaio 2025 al 27 luglio 2025
Roma | Museo Storico della Fanteria
Salvador Dalì. Tra arte e mito
-
Dal 31 gennaio 2024 al 04 maggio 2025
Fermo | Palazzo dei Priori
Rinascimento a Fermo
-
Dal 20 dicembre 2024 al 04 maggio 2025
Fermo | Palazzo dei Priori
Steve McCurry. Children