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Cinzia Ruggeri. Cin Cin 1980-2015

Cinzia Ruggeri. Cin Cin 1980-2015, Galleria Carla Sozzani, Milano
Dal 21 Febbraio 2015 al 06 Aprile 2015
Milano
Luogo: Galleria Carla Sozzani
Indirizzo: corso Como 10
Orari: tutti i giorni 10.30-19.30; mer e gio 10.30-21
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 653531
E-Mail info: galleria@galleriacarlasozzani.org
Sito ufficiale: http://www.galleriacarlasozzani.org
10 Corso Como presenta “CIN CIN 1980-2015” una mostra di Cinzia Ruggeri da sabato 21 febbraio a lunedì 6 aprile 2015.
Mobili, abiti e accessori che fondono moda, architettura e interior design interpretati da Cinzia Ruggeri in chiave surrealista: un brindisi con il bicchiere “Con la goccia”, una conversazione seduti su una “Colombra” che non è solo un divano, ma anche l’ombra di una colomba, o su “Pipì”, la seduta-cagnolino.
Sospesa tra moda, arte, design e architettura, Cinzia Ruggeri è un’artista nota in Italia e all’estero per gli abiti futuribili ispirati alle piramidi ziqqurat, per l’uso sperimentale di tecnologie integrate nei tessuti, per soluzioni cinetiche e performative e per gli oggetti parlanti che tentano di comunicare con pubblico e fruitori. “La moda mi ha permesso di esplorare i segreti di chi indossa un capo, i bisogni e i desideri, le manie, i disturbi personali. L'interesse nel mio lavoro non era creare di continuo e in modo bulimico, ma piuttosto affrontare e approfondire queste tematiche anche attraverso degli abiti "comportamentali”.
Nel catalogo del gruppo Alchimia, Kazuko Sato scrive nel 1985 che per Cinzia Ruggeri “un abito è uno spazio costruito intorno ad un corpo come un piccolo oggetto di architettura. Lo spazio funzionale e decorativo ha aspetti contradditori: è insieme temporaneo e di lunga durata. Indossare abiti significa creare un’immagine”.
Sono abiti basati sulla decostruzione, sui tagli diagonali, sull’asimmetria e sull’ironia verbale che riflettono un’estetica gioiosa ed eccentrica: la coppola con un cervello disegnato all’interno, il “Guanto schiaffo”, il “Guanto erba”, la “Collana sipario”, le “Mani fontana” e le “Mani luce”, la “Cravatta terremotata nera”, l’“Abito con i cani”, gli “Abiti ninfea”, senza dimenticare l’ “Abito con ricamo impazzito”. Questo e molto altro di inatteso, come il video “Per un vestire organico, metamorphosi”, rende un piccolo omaggio al linguaggio fertile di Cinzia Ruggeri.
Cinzia Ruggeri vive a Milano e insegna Metodologia del progetto e Fashion Design alla Naba, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. I suoi lavori sono stati esposti in numerose esposizioni, tra cui al La Jolla MoCA, (California) nel 1982, a Palazzo Fortuny (Venezia) nel 1983, al Fashion Institute of Technology (New York) nel 1987, alla Triennale di Milano nel 1988, alla Nuova Pesa (Roma) nel 1990, alla Chiesa di San Carpoforo (Milano) nel 1992, al Castello di Belgioioso (Pavia) nel 2002, al Victoria & Albert Museum (Londra) nel 2011-12, alla Galleria Marlborough (Monaco) nel 2014.
Mobili, abiti e accessori che fondono moda, architettura e interior design interpretati da Cinzia Ruggeri in chiave surrealista: un brindisi con il bicchiere “Con la goccia”, una conversazione seduti su una “Colombra” che non è solo un divano, ma anche l’ombra di una colomba, o su “Pipì”, la seduta-cagnolino.
Sospesa tra moda, arte, design e architettura, Cinzia Ruggeri è un’artista nota in Italia e all’estero per gli abiti futuribili ispirati alle piramidi ziqqurat, per l’uso sperimentale di tecnologie integrate nei tessuti, per soluzioni cinetiche e performative e per gli oggetti parlanti che tentano di comunicare con pubblico e fruitori. “La moda mi ha permesso di esplorare i segreti di chi indossa un capo, i bisogni e i desideri, le manie, i disturbi personali. L'interesse nel mio lavoro non era creare di continuo e in modo bulimico, ma piuttosto affrontare e approfondire queste tematiche anche attraverso degli abiti "comportamentali”.
Nel catalogo del gruppo Alchimia, Kazuko Sato scrive nel 1985 che per Cinzia Ruggeri “un abito è uno spazio costruito intorno ad un corpo come un piccolo oggetto di architettura. Lo spazio funzionale e decorativo ha aspetti contradditori: è insieme temporaneo e di lunga durata. Indossare abiti significa creare un’immagine”.
Sono abiti basati sulla decostruzione, sui tagli diagonali, sull’asimmetria e sull’ironia verbale che riflettono un’estetica gioiosa ed eccentrica: la coppola con un cervello disegnato all’interno, il “Guanto schiaffo”, il “Guanto erba”, la “Collana sipario”, le “Mani fontana” e le “Mani luce”, la “Cravatta terremotata nera”, l’“Abito con i cani”, gli “Abiti ninfea”, senza dimenticare l’ “Abito con ricamo impazzito”. Questo e molto altro di inatteso, come il video “Per un vestire organico, metamorphosi”, rende un piccolo omaggio al linguaggio fertile di Cinzia Ruggeri.
Cinzia Ruggeri vive a Milano e insegna Metodologia del progetto e Fashion Design alla Naba, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. I suoi lavori sono stati esposti in numerose esposizioni, tra cui al La Jolla MoCA, (California) nel 1982, a Palazzo Fortuny (Venezia) nel 1983, al Fashion Institute of Technology (New York) nel 1987, alla Triennale di Milano nel 1988, alla Nuova Pesa (Roma) nel 1990, alla Chiesa di San Carpoforo (Milano) nel 1992, al Castello di Belgioioso (Pavia) nel 2002, al Victoria & Albert Museum (Londra) nel 2011-12, alla Galleria Marlborough (Monaco) nel 2014.
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