Composing Measures: Music and Architecture

Li Tavor & Nicolas Buzzi, Talking Measures or How to Lose Track, 2021. Installation view, Istituto Svizzero, Milano I Ph. Giulio Boem

 

Dal 14 Gennaio 2022 al 14 Gennaio 2022

Milano

Luogo: Istituto Svizzero

Indirizzo: Via Vecchio Politecnico 3

Orari: ore 18-21

Costo del biglietto: ingresso gratuito fino a esaurimento posti (registrazione alla porta); sarà necessario esibire all’entrata una Certificazione Verde Covid rinforzata

Sito ufficiale: http://www.istitutosvizzero.it


L’architettura e la musica condividono una possibilità innata: possono essere composte, o letteralmente messe insieme. Una composizione è culturalmente influenzata, formalmente modellata, così come tecnicamente definita. Sebbene la permanenza dell’architettura contrasti con la transitorietà del suono, entrambi dipendono dalla percezione soggettiva, e quindi sono impegnati nella dimensione socio-politica della vita quotidiana.
Queste considerazioni risuonano nel lavoro site-specific di Li Tavor e Nicolas Buzzi Talking Measures or How to Lose Track, dove oggetti personalizzati posizionati strategicamente aprono all’ascoltatore e all’ascoltatrice un regno acustico e architettonico. E così, l’architettura diventa lo strumento.
Curato da Victoria Easton, il talk si confronterà con il suono e lo spazio mentre si rintracciano le loro misure comuni. La discussione tra gli artisti Li Tavor e Nicolas Buzzi, la curatrice Gaia Martino e l’artista e scrittrice Salomé Voegelin, sarà moderata da Francesco Bergamo. Seguirà una performance di Tavor e Buzzi interpretata dall’artista Harmony e dall’artista e coreografa Teresa Vittucci.

Programma:
H18:00 – Ascolto dell’installazione sonora Talking Measures or How to Lose Track
H18:30 – Discussione con Nicolas Buzzi, Li Tavor, Gaia Martino, Salomé Voegelin e Francesco Bergamo
H20:00 – Performance con Nicolas Buzzi, Li Tavor, Harmony, e Teresa Vittucci

Francesco Bergamo, architetto e dottore di ricerca in Scienze del Disegno, è assistente all’Università Iuav di Venezia. La sua ricerca si concentra sulla storia e le teorie del disegno e della rappresentazione in architettura, design, arti visive ed ecologia sonora. Come membro del team Imago rerum dell’Università Iuav ha lavorato con il compositore John Luther Adams, con l’artista James Turrell, sulla produzione teorica di Jean-François Niceron e sulla stereotomia digitale. I suoi lavori e le sue pubblicazioni recenti riguardano soprattutto la mappatura del suono e le forme contemporanee di rappresentazione, trattando i big data, gli algoritmi e la realtà aumentata.
Nicolas Buzzi è nato a Berna nel 1987 e attualmente vive e lavora a Zurigo e Francoforte. La pratica di Nicolas Buzzi include composizioni per ensemble, soliste, installazioni musicali, performance, suono e musica per opera, teatro e film, creazione di strumenti, mediazione e direzione del suono. Il suo lavoro è stato presentato a: Theater a Basilea, NAC Lithuania, Biennale di Architettura di Venezia, Cabaret Voltaire a Zurigo, Edinburgh International Film Festival, HEK a Basilea, HKW a Berlino, Kampnagel ad Amburgo, Kanuti Gildi Saal a Tallinn, Kölnischer Kunstverein, Kunsthaus a Bregenz, Kunstmuseum a Basilea, Locarno Film Festival, NUS Mesum a Singapore, Biennale di Architettura di San Paolo, Schauspielhaus a Zurigo, Taylor Macklin a Zurigo, ZKM Karlsruhe.
Victoria Easton ha studiato all’EPF di Losanna e all’ETH di Zurigo, da cui ha ottenuto un Master in Architettura nel 2005. Da quel momento ha collaborato con Christ & Gantenbein: oltre al lavoro su progetti e acquisizioni, gestisce la pubblicazione di Christ & Gantenbein’s e il dipartimento espositivo. Parallelamente all’attività professionale si dedica anche a insegnamento, ricerca e scrittura. Nel 2016 ha curato la mostra The Books of the Architecture of the City all’Istituto Svizzero a Milano, concentrata sul libro di Aldo Rossi. Membro della Swiss Federal Art Commission dal 2017, è anche parte della giuria dello Swiss Art Awards per l’arte, la curatela e l’architettura.
Gaia Martino è una ricercatrice e curatrice indipendente interessata all’intreccio tra pratiche spaziali e arti sonore, con interessi nella posizionalità dell’ascolto, nell’embodied envision e nella conoscenza situata come approccio critico all’estetica del sonoro. È dottoranda allo IUAV di Venezia e all’UdK di Berlino nei dipartimenti di Architettura e Studi Sonori e Arti Sonore. È anche co-fondatrice e membro del primo gruppo di ricerca transdisciplinare orientato al suono allo IUAV di Venezia. Dal 2015 fa parte del comitato curatoriale di Standards, un progetto collettivo e uno spazio flessibile per le arti sonore e la musica, situato a Milano. Come curatrice ed editor indipendente è membro di Archive Books – Journal – Sites, una comunità di operatori culturali, un programma pubblico e una casa editrice con sede tra Berlino, Milano e Dakar. Ha ricevuto le borse di studio On Board e MovinUp per la ricerca curatoriale rispettivamente dal MiBACT e dal GAI. Ha collaborato con NABA, Biennale di Venezia, O’, SoundOhm, Blume Editions, Careof DOCVA, Errant Bodies, Fondazione Lazzaretto, Centrale Fies e Mixitè.
Li Tavor è nata a Basilea Città nel 1983 e attualmente vive e lavora a Zurigo. È architetta, laureata all’ETH di Zurigo (MA), e musicista e compositrice, laureata al ZHdK di Zurigo (MA in composizione elettroacustica). La sua pratica include design, composizioni per ensemble, teatro e film, performance e installazione. Ha lavorato come assistente di ricerca presso il dipartimento di architettura dell’ETH di Zurigo, è stata professoressa ospite al RMIT di Melbourne e attualmente lavora come docente per il BA in Belle Arti allo ZHdK di Zurigo. Insieme ad Alessandro Bosshard, Matthew van der Ploeg e Ani Vihervaara, è stata selezionata nel 2017 dalla Fondazione Svizzera per la Cultura Pro Helvetia per curare il padiglione svizzero alla 16esima Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, ricevendo il Leone d’oro per la migliore partecipazione nazionale con la mostra Svizzera 240: House Tour. Inoltre, il suo lavoro è stato esposto al Theaterspektakel a Zurigo, Theater Gessnerallee a Zurigo, NGV a Melbourne, The Architecture Foundation a Londra, CIVA a Bruxelles, Arsenic a Losanna, Tanzquartier a Vienna, Tanzfabrik a Berlino, Tanzhaus a Zurigo, Kölnischer Kunstverein, Taylor Macklin a Zurigo, Kunsthaus a Bregenz, Piano Nobile a Ginevra, Stadtgalerie a Berna, Sharjah Architecture Triennial, agli Swiss Art Awards, alla Biennale di Architettura di San Paolo.
Teresa Vittucci è nata a Vienna e si è diplomata al Conservatorio di Vienna, alla Ailey School, alla Salzburg Experimental Academy of Dance (SEAD) e all’Università delle Arti di Berna dove ha conseguito il Master in Expanded Theater. Dal 2013 ha sviluppato una pratica solista attraverso i suoi lavori Unleash (2012), Lunchtime (2015), All eyes on(2017) e Hate me, tender (2018). Ha collaborato con diversi artisti e istituzioni tra cui Staatstheater Mainz, Benny Claessens, Simone Aughterlony, Marie Caroline Hominal, Trajal Harrell, Gil e Nils Amadeus Lange, con cui ha realizzato il duo U Betta Cry (2013). Su invito di carta bianca del Centre Culturel Suisse di Parigi, Teresa ha curato il festival Shameless nel febbraio 2020. Le sue opere vengono presentate e portate in tournée a livello internazionale. Teresa ha ricevuto la borsa di studio ImPulsTanz danceWEB 2013 (Ivo Dimchev), la borsa di studio all’estero del Ministero della Cultura austriaco (BKA), la borsa di studio Startstipendium del BKA e la TURBOResidency presso ImPulsTanz 2014 e 2018. È stata insignita del premio Recognition dalla città di Zurigo per il suo lavoro come performer eccezionale e ha ricevuto il Premio svizzero della danza per il suo lavoro Hate me, tender. Dal 2019, Teresa è Young Associate Artist (YAA!) al Tanzhaus Zürich.
Salomé Voegelin è un’artista e una scrittrice che lavora con la capacità relazionale del suono per praticare le possibilità dell’indisciplinato e per cercare il trasversale nelle sue geografie sfocate. Scrive saggi e testi per performance e pubblicazioni. I libri includono Sonic Possible Worlds (2014/21), The Political Possibility of Sound (2018) e Listening to Noise and Silence (2010). La sua pratica si impegna in approcci partecipativi, collettivi e comuni. Scardina le convenzioni curatoriali attraverso la performance e persegue pedagogie sonore che disturbano le linee della conoscenza a partire da un ascolto incerto e plurale. Salomé Voegelin è professoressa di suono al London College of Communication, University of the Arts London e attualmente rappresenta la cattedra di studi sul suono all’Università d’Arte di Braunschweig.

 

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