Daniela Alfarano. Come un pensiero leggero
Daniela Alfarano. Come un pensiero leggero
Dal 25 June 2019 al 24 July 2019
Milano
Luogo: Fondazione Mudima
Indirizzo: via Tadino 26
Orari: dal lunedì al venerdì ore 11-13 / 15-19
Curatori: Davide Di Maggio
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02.29409633
E-Mail info: info@mudima.net
Sito ufficiale: http://www.mudima.net
Nell’antichità le piume erano legate a simboli religiosi: gli egiziani raffiguravano la dea Maat, che rappresentava verità e giustizia, con una piuma di struzzo in testa. Per i romani le piume erano simbolo di velocità mentre nel medioevo erano legate alla saggezza.
Per gli indiani d’America le piume d’aquila avevano un significato divino: porta- vano le preghiere alle divinità ma erano considerate anche dei porta fortuna, oltre a rappresentare il gruppo familiare di appartenenza.
La piuma o le piume sono collegate anche al pensiero, alla mente superiore, all’in- telletto, questo perché le piume, come i volatili, sono associati all’aria, al cielo, col- legando così anche i sogni, l’ispirazione, l’ascensione spirituale e l’intelligenza superiore con questo simbolo.
Sono molti gli artisti che hanno rappresentato o utilizzato le piume nelle loro opere: piume vere come nell’opera di Rebecca Horn Feather Finger del 1972 nella quale le piume sono attaccate alle dita di un performer o nelle teste di gufo di Ian Fabre; piume come supporto per dipingere come nel caso dell’artista americana Jamie Homeister, o piume dipinte: basti pensare alle numerose versioni di Leda e il cignodei grandi maestri tra questi anche Leonardo o alle infinite varianti delle Annun- ciazioni, con le piume dell’Angelo che fa visita a Maria ain primo piano, fino ad arrivare all’esaltazione del piumaggio nella Vestizione della sposa di Max Ernst. Ma in nessuno di questi autori la piuma è oggetto unico e ripetuto e vissuto con ossessività come invece è il caso dell’opera di Daniela Alfarano che sarà presentata qui alla Fondazione Mudima.
Centinaia di disegni su carta, di dimensioni variabili, che rappresentano tutti lo stesso soggetto: una piuma. Pur sembrando tutte simili, esse sono estremamente diverse. A forma di spirale, a forma di foglia, aperte, chiuse o con delicate e morbide curve, che a volte sembrano zampilli scaturiti da una fontana, esse non sono il frutto di una pittura diretta ma si manifestano in negativo, ossia non sono altro che un’immagine all’inverso. La piuma è quello che resta, ciò che rimane di un vuoto, è il vuoto. Ed è proprio quando quella sensazione di vuoto ti assale che la piuma si manifesta. In silenzio si anima, ondeggia come quando soffia il vento. E poi volteggiando ricade a terra, magari sfiorandoti e cadendoti tra i piedi. E Come un pensiero leggero ci ricorda che non siamo soli, qualcuno veglia su di noi, ci indica la strada, ci accompagna.
Inaugurazione martedì 25 giugno 2019 alle ore 18:30
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