Eva della vertigine. Performance di Giovanna Lacedra
Dal 23 Aprile 2021 al 23 Aprile 2021
Milano
Luogo: Gilda Contemporary Art
Indirizzo: Via San Maurilio 14
Orari: dalle 11 alle 18.30
E-Mail info: info@gildacontemporaryart.it
Sito ufficiale: http://www.gildacontemporaryart.it
Durante la giornata di venerdì 23 aprile Gilda Contemporary Art presenta il video di Eva della vertigine, performance scritta e interpretata da Giovanna Lacedra, dal titolo tratto dal verso di una poesia di Joumana Haddad.
Le persone che non hanno potuto essere presenti alla performance, realizzata in galleria il 23 febbraio con un numero ristretto di partecipanti, potranno così vedere l’azione di Giovanna Lacedra attraverso il video di documentazione, realizzato dal video maker Michael Sala e dalla fotografa Kristina E. Bychkova, proiettato no stop all’interno della galleria per tutta la giornata, dalle 11 alle 18.30 .
Eva della vertigine è un’azione che dà simbolicamente voce ai forzati silenzi femminili attraverso alcuni versi tratti dalla raccolta di poesie “Adrenalina”, della scrittrice libanese Joumana Haddad.
Partendo da una riflessione sulla violazione dei diritti femminili e del diritto ad essere se stesse, ad espandersi e fluire, la performance si sviluppa sullo sfondo di un mare danzante, argenteo, dalle onde gentili e carezzevoli. Una donna dal capo coperto e vestita di nero stringe nella mano destra una rosa bianca, e nella mano sinistra uno specchio. Come la Nuda Veritas Klimtiana, la donna rivolge quello specchio verso di noi e ci chiede di guardarci dentro, ci chiede di cercare dentro tutte le risposte, e le radici di ogni preconcetto.
AI suoi piedi un bacile ricolmo di latte, un recinto di spine e una mela.
Ogni oggetto si fa simbolo di desiderio e negazione di questo, metafora visiva di una intima lotta femminile per il diritto alla propria, personale vertigine.
Giovanna Lacedra (1977) è un’artista performer e docente di storia dell’arte. Si forma come pittrice presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e si abilita come docente di storia dell’arte e disegno presso la Facoltà di Architettura. Vive per molti anni a Milano, dove insegna storia dell’arte e avvia la sua attività artistica di performer, collaborando con diversi curatori e gallerie e partecipando a numerosi festival di arti performative in tutta Italia. Attualmente risiede e lavora a Ravenna. La sua ricerca in ambito performativo è incentrata su tematiche sociali e più specificamente femminili: la memoria, l’abuso, la solitudine, l’incomunicabilità. Tra gli argomenti trattati: anoressia, abuso all’infanzia, maternità, prevaricazione di genere, manipolazione affettiva. Tra le sue performances: “Io Sottraggo”, “L’Aspirante”, “Nonsonomaistataunabambina”, “Edge”, “Come il Mare in un Bicchiere”, “Amplexus Mater”. Scrive per il Magazine di Arte e Cultura Wall Street International, tenendo una propria rubrica titolata “Per Voce Creativa” in cui ogni mese presenta ed intervista un’artista esponendone la ricerca, la poetica ed il lavoro.
Joumana Haddad è un’autrice di fama, poetessa, giornalista e attivista per i diritti delle donne in Libano. Fondatrice nel 2008 della rivista trimestrale in lingua araba Jasad (Corpo), nei suoi scritti restituisce voce e corpo alle donne, trattando temi che per il suo paese restano un tabù. L’autrice ha autorizzato Giovanna Lacedra ad interpretare i suoi versi all’interno di questa azione performativa.
Le persone che non hanno potuto essere presenti alla performance, realizzata in galleria il 23 febbraio con un numero ristretto di partecipanti, potranno così vedere l’azione di Giovanna Lacedra attraverso il video di documentazione, realizzato dal video maker Michael Sala e dalla fotografa Kristina E. Bychkova, proiettato no stop all’interno della galleria per tutta la giornata, dalle 11 alle 18.30 .
Eva della vertigine è un’azione che dà simbolicamente voce ai forzati silenzi femminili attraverso alcuni versi tratti dalla raccolta di poesie “Adrenalina”, della scrittrice libanese Joumana Haddad.
Partendo da una riflessione sulla violazione dei diritti femminili e del diritto ad essere se stesse, ad espandersi e fluire, la performance si sviluppa sullo sfondo di un mare danzante, argenteo, dalle onde gentili e carezzevoli. Una donna dal capo coperto e vestita di nero stringe nella mano destra una rosa bianca, e nella mano sinistra uno specchio. Come la Nuda Veritas Klimtiana, la donna rivolge quello specchio verso di noi e ci chiede di guardarci dentro, ci chiede di cercare dentro tutte le risposte, e le radici di ogni preconcetto.
AI suoi piedi un bacile ricolmo di latte, un recinto di spine e una mela.
Ogni oggetto si fa simbolo di desiderio e negazione di questo, metafora visiva di una intima lotta femminile per il diritto alla propria, personale vertigine.
Giovanna Lacedra (1977) è un’artista performer e docente di storia dell’arte. Si forma come pittrice presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e si abilita come docente di storia dell’arte e disegno presso la Facoltà di Architettura. Vive per molti anni a Milano, dove insegna storia dell’arte e avvia la sua attività artistica di performer, collaborando con diversi curatori e gallerie e partecipando a numerosi festival di arti performative in tutta Italia. Attualmente risiede e lavora a Ravenna. La sua ricerca in ambito performativo è incentrata su tematiche sociali e più specificamente femminili: la memoria, l’abuso, la solitudine, l’incomunicabilità. Tra gli argomenti trattati: anoressia, abuso all’infanzia, maternità, prevaricazione di genere, manipolazione affettiva. Tra le sue performances: “Io Sottraggo”, “L’Aspirante”, “Nonsonomaistataunabambina”, “Edge”, “Come il Mare in un Bicchiere”, “Amplexus Mater”. Scrive per il Magazine di Arte e Cultura Wall Street International, tenendo una propria rubrica titolata “Per Voce Creativa” in cui ogni mese presenta ed intervista un’artista esponendone la ricerca, la poetica ed il lavoro.
Joumana Haddad è un’autrice di fama, poetessa, giornalista e attivista per i diritti delle donne in Libano. Fondatrice nel 2008 della rivista trimestrale in lingua araba Jasad (Corpo), nei suoi scritti restituisce voce e corpo alle donne, trattando temi che per il suo paese restano un tabù. L’autrice ha autorizzato Giovanna Lacedra ad interpretare i suoi versi all’interno di questa azione performativa.
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