GEMELLO Andrea Ambrogio. Tell Laura I Love her
Courtesy © Gemello
Dal 11 November 2025 al 18 November 2025
Milano
Luogo: Galleria Gli Eroici Furori
Indirizzo: Via Melzo 30
Orari: APERTURA: 11 Nov 2025 18.30 - 22 | Mar - Ven 15.30 - 19 | Sab e mattina su appuntamento
Curatori: Flavia Vago e Beppe Treccia
Enti promotori:
- 8.6
- In collaborazione con: Kinetic Vibe
- Honiro
- Propaganda
- Bobino
Telefono per informazioni: +39 02 3764 8381
E-Mail info: silvia.agliotti@furori.it
Sito ufficiale: http://www.furori.it
Milano, 11 novembre 2025, la galleria Gli Eroici Furori di Silvia Agliotti, presenta la mostra di Gemello Tell Laura I Love her, curata da Flavia Vago e Beppe Treccia, un caleidoscopico ed emozionante art show all'insegna dell'arte della musica e dall’amore.
Rapper tra i più noti e apprezzati del panorama hip-hop italiano, socio fondatore del gruppo In the Panchine e del collettivo Truce Klan, ma anche, e soprattutto,pittore, laureato all’Accademia di Belle Arti, con un excursus nell’insegnamento, Gemello, presenta la sua mostra più intima Tell Laura I love her, dedicata alla madre Maria Laura, da poco scomparsa. Il titolo è ispirato all’omonima canzone di Ray Peterson che narra la storia d’amore di due ragazzi, Tommy e Laura, e della tragica morte di quest’ultimo che negli ultimi momenti dice: “Di’ a Laura che la amo, il mio amore per lei non finirà mai”.
La mostra, che presenta sia un best of di opere, sia pezzi inediti, porta la curatela di due firme note nel panorama artistico italiano, Flavia Vago e Beppe Treccia, ed è realizzata grazie al supporto di 8.6, marchio leader nel beverage, da sempre attivo nel mondo della creatività. Oltre al main sponsor 8.6, l’evento è in collaborazione con Honiro, etichetta di management discografico che segue Gemello dagli esordi, con Kinetic Vibe, società che realizza grandi eventi in tutta Italia, e con Propaganda, uno dei più importanti brand di street wear, che per l’occasione presenterà una t-shirt limited edition disegnata dall’artista.
L'opening è prevista tra le 18.30 e le 22.00 di martedì 11 novembre 2025, presso la galleria Gli Eroici Furori, in Via Melzo 30, Milano, e sarà aperta al pubblico, la mostra resterà poi visitabile per una settimana. La stessa sera ci sarà un after party esclusivo, al quale si potrà accedere solo su invito, presso il noto locale Bobino, in Piazza della Stazione di Porta Genova, dove la musica e l’arte saranno ancora protagoniste, infatti, sopra un ledwall di ultima generazione alle spalle della console, verranno proiettate alcune opere, mentre l’artista stesso suonerà insieme ad un dj.
Andrea Ambrogio, classe 1984, nato e cresciuto a Roma, il suo nome d’arte, che richiama il fatto di avere un gemello, Lorenzo, la sua vera metà del cielo (“ho due cuori e mio fratello nello stesso petto”), racchiude il significato della sua anima bicefala che si riflette in tutta la sua produzione artistica. Infatti, mentre “gira con Noyz col cappuccio nero”, cantando Verano Zombie e altri pezzi che ormai sono storia della musica, ma che difficilmente vengono trasmessi in radio per i contenuti considerati troppo estremi, da solista compone canzoni d’amore intrise di una poesia onirica e ispirata, degna degli autori classici, raccontando storie contemporanee di quella Città Eterna che pulsa costantemente nelle sue vene e che Andrea riesce a descrivere attraverso lo sguardo di un ragazzo vissuto ma mai disilluso, “se sorrido, è perché sto provando a vivere”.
La sua particolarità dualista emerge nettamente nel visual del suo percorso creativo. Se da un lato, contestualmente alla collaborazione musicale con il Truce Klan, abbraccia il mood di Propaganda (network underground di artisti e professionisti della street culture italiana) intriso di ispirazioni horror old-style, dall’altro, negli album da solista, riversa la sua personale produzione pittorica, fatta di lisergici caleidoscopi di colori e forme che sembrano muoversi davanti agli spettatori. Anche nelle opere, come nelle canzoni, Andrea si esprime in diversi strati di lettura, mischiando citazioni letterate, cinematografiche, artistiche che delineano la ricchezza della sua anima multi-sfaccettata.
Quando guardiamo il malinconico volto di una donna in un suo dipinto, all’inizio vediamo un conturbante magma cromatico, ma, al secondo sguardo, ci rendiamo conto che esso è composto da una miriade di altri disegni: aspri paesaggi campestri e architetture solitarie, strade senza inizio e senza fine che richiamano alla memoria i film neorealisti, fiamme, mani che accarezzano e occhi che osservano e che sembrano trasmigrati dal Surrealismo e dalla Pittura Metafisica. Con la sua arte trasognata e al tempo stesso cristallina, Andrea ci racconta il suo mondo interiore, che ci avvolge con tutta la dolcezza di una confusione nostalgica pura, diretta, priva di inutili orpelli e mai schermata da filtri per compiacere. La cifra del suo essere artistico è racchiusa nella spontaneità, nel mostrare senza indugio il caos che alberga nel suo cuore dicotomico e, forse, è proprio questo che ci avvicina alla sua arte, è l’empatia che emana quando rappa, quando dipinge, quando, con fare concitato, logorroico (per sua stessa ammissione), ma travolgente, ti spiega perché ama De Chirico e Hopper. Andrea/Gemello riesce in qualcosa che è missione dei grandi artisti: ci fa riconoscere una parte di noi nel suo delirio cosmico, frutto di un vissuto personale ma anche, e soprattutto, generazionale, e, così facendo, ci fa sentire meno soli e più completi, perché, come esponenti di questa generazione non-finita e ghostata, ci sentiamo tutti “le foglie a lato della strada”.
Gemello
Andrea Ambrogio, in arte Gemello, inizia la sua carriera nel collettivo Truce Klan e nel gruppo In The Panchine (con cui ha pubblicato due album). È laureato all’Accademia di Belle Arti e conosciuto anche come pittore. I quadri che dipinge spesso influenzano la sua maniera di scrivere canzoni e, in questo caso, lo stesso titolo dell’album è ispirato a quelle opere d’arte che non hanno bisogno di catturare l’attenzione con parole o frasi ad effetto: ogni brano è un mondo a sé che si conquista una propria considerazione e rappresenta bene l’autore. Il suo ultimo disco La Quiete arriva dopo l’esordio solista del 2006, Non parlarmi d'altro, due EP, Niagara (2014) e Indiana (2017), ed il disco UNtitled, è un disco che nasce dalle tantebpassioni artistiche di Gemello, coltivate negli ultimi 15 anni, e riflettebdel tutto la sua personalità. Nel 2021 esce l'album La Quiete.
Flavia Vago
Curatrice, giornalista e sceneggiatrice. La scrittura è da sempre la sua vocazione, grazie ad essa in pochi anni si è affermata nel panorama artistico italiano. Come giornalista lavora con magazine e quotidiani tra cui Artuu e Il Messaggero, in veste di curatrice collabora con artisti e istituzioni internazionali, realizzando mostre ad alto impatto mediatico in giro per il mondo. La partnership più nota è quella con Max Papeschi che ha affiancato dal 2014 al 2024, in veri e propri art show multimediali. Tra i progetti più noti: Welcome to North Korea, organizzato insieme ad Amnesty International, che denuncia le violazioni dei diritti umani nel regime Nord Coreano e portato in un tour internazionale per 4 anni, ed Extinction, incollaborazione con il Comune di Milano e Regione Lombardia, che racconta il crollo della cultura visto da un punto di vista extraterrestre e per la cui installazione immersiva si e' ispirata al film Alien. Tutti i suoi lavori sono pregni di rimandi ai capolavori del cinema e della letteratura, da cui distilla l'essenza magica, per infonderla in nuovi mondi che hanno il dono di farci sognare e al contempo ragionare.
Beppe Treccia
Giuseppe Iavicoli, in arte Beppe Treccia, nasce a Roma e cresce nella città abruzzese di Vasto (Chieti). Dalla sua terra di origine parte alla volta di Milano dove si diploma all’Istituto Europeo di Design e fonda uno dei primi Laboratori Creativi multidisciplinari AREA con ex compagni universitari, professionisti grafici, illustratori, fotografi, architetti e interior designer, iniziando già a sviluppare il suo modo trasversale di pensare e progettare. Dal 1997 lavora come Art Director nel campo della Moda stringendo sempre più contatti con i maggiori esponenti di questo mondo, ampliando ulteriormente i suoi orizzonti professionali lavorando per stilisti e brand come Etro, Patrizia Pepe, Calzedonia, Henry Cottons e molti altri. Nel 2012 fonda EXITART, una piattaforma che si occupa di promuovere artisti, designer e giovani scrittori in location eterogenee e non convenzionali. EXITART inoltre organizza rassegne, esibizioni econcepisce contenuti per eventi artistici, sociali ed istituzionali per i quali offre anche consulenza per l’organizzazione, la direzione artistica, la comunicazione e la promozione degli stessi. Nel 2014 assieme ad Antonio Ponti, Beppe fonda la società Killer Kiccen che ha casa in un’ex officina meccanica in Via Pestalozzi dove si ospitano mostre d’arte, cene segrete, ed eventi esclusivi conditi con giochi di luce innovativi, videomapping e videoproiezioni, livepainting di importanti artisti di street art e tanto altro. Poco dopo di fianco al lavoro della location nasce Killer Kiccen Production, in grado appunto di realizzare produzioni, scenografie ed eventi anche al di fuori della location di Via Pestalozzi e di cui Beppe Treccia oltre ad essere uno dei soci fondatori è attualmente il direttore creativo. Negli ultimi due anni segue e produce mostre per spazi-gallerie come RIDE (Ex Scalo Ferroviario di Porta Genova-Milano), Tornavento ed il Museo della Forchetta.
Gli Eroici Furori
La storia de Gli eroici furori inizia nel giugno 2008, con il vernissage di apertura dello spazio espositivo in Via Melzo 30 a Milano, nella bella e vivace zona Liberty di Porta Venezia. La scelta del nome viene da un’opera del filosofo Giordano Bruno (1548 -1600), appunto De gli eroici furori, nella quale la ricerca della verità e del divino passa attraverso la passione, l’entusiasmo e il furore amoroso. La passione e il coraggio con i quali sono animate le proposte artistiche e culturali della galleria hanno questa ispirazione filosofica, foriera di valore e significato. Nato in origine come bottega di restauro attiva per trent’anni nella zona, lo spazio di Via Melzo 30 porta ancora i segni della sua storia. È ancora presente un antico pavimento composto di parti diverse tra loro in seguito esaltato da colori aurei e purpurei, inserimenti di pietre dure, fossili, quarzi e poi coperto di resina. Tavoli di legno da lavoro con ancora inserite le morse originali, contribuiscono all’atmosfera che Gli eroici furori vuole ricreare presentando i suoi artisti: innovazione e dialogo con la tradizione insieme. Espressione della passione della sua fondatrice Silvia Agliotti, coniuga il sapore del passato con il coraggio di nuove proposte artistiche, come la Street Art che con provocatoria energia entra in galleria. Sempre con spirito divulgativo e con una particolare attenzione alla Bellezza come valore supremo, il senso della ricerca che la galleria propone è proprio il tentativo di accostare generazioni in fecondo dialogo tra loro, Maestri della storia dell’arte e artisti emergenti in alternanza di significato, mettendo in luce le proposte più interessanti della scena artistica contemporanea. La galleria si occupa di pittura, scultura e fotografia. Eventi culturali come presentazioni di libri, tavole rotonde, incontri con gli artisti, accompagnano da sempre le esposizioni de Gli eroici furori.
Rapper tra i più noti e apprezzati del panorama hip-hop italiano, socio fondatore del gruppo In the Panchine e del collettivo Truce Klan, ma anche, e soprattutto,pittore, laureato all’Accademia di Belle Arti, con un excursus nell’insegnamento, Gemello, presenta la sua mostra più intima Tell Laura I love her, dedicata alla madre Maria Laura, da poco scomparsa. Il titolo è ispirato all’omonima canzone di Ray Peterson che narra la storia d’amore di due ragazzi, Tommy e Laura, e della tragica morte di quest’ultimo che negli ultimi momenti dice: “Di’ a Laura che la amo, il mio amore per lei non finirà mai”.
La mostra, che presenta sia un best of di opere, sia pezzi inediti, porta la curatela di due firme note nel panorama artistico italiano, Flavia Vago e Beppe Treccia, ed è realizzata grazie al supporto di 8.6, marchio leader nel beverage, da sempre attivo nel mondo della creatività. Oltre al main sponsor 8.6, l’evento è in collaborazione con Honiro, etichetta di management discografico che segue Gemello dagli esordi, con Kinetic Vibe, società che realizza grandi eventi in tutta Italia, e con Propaganda, uno dei più importanti brand di street wear, che per l’occasione presenterà una t-shirt limited edition disegnata dall’artista.
L'opening è prevista tra le 18.30 e le 22.00 di martedì 11 novembre 2025, presso la galleria Gli Eroici Furori, in Via Melzo 30, Milano, e sarà aperta al pubblico, la mostra resterà poi visitabile per una settimana. La stessa sera ci sarà un after party esclusivo, al quale si potrà accedere solo su invito, presso il noto locale Bobino, in Piazza della Stazione di Porta Genova, dove la musica e l’arte saranno ancora protagoniste, infatti, sopra un ledwall di ultima generazione alle spalle della console, verranno proiettate alcune opere, mentre l’artista stesso suonerà insieme ad un dj.
Andrea Ambrogio, classe 1984, nato e cresciuto a Roma, il suo nome d’arte, che richiama il fatto di avere un gemello, Lorenzo, la sua vera metà del cielo (“ho due cuori e mio fratello nello stesso petto”), racchiude il significato della sua anima bicefala che si riflette in tutta la sua produzione artistica. Infatti, mentre “gira con Noyz col cappuccio nero”, cantando Verano Zombie e altri pezzi che ormai sono storia della musica, ma che difficilmente vengono trasmessi in radio per i contenuti considerati troppo estremi, da solista compone canzoni d’amore intrise di una poesia onirica e ispirata, degna degli autori classici, raccontando storie contemporanee di quella Città Eterna che pulsa costantemente nelle sue vene e che Andrea riesce a descrivere attraverso lo sguardo di un ragazzo vissuto ma mai disilluso, “se sorrido, è perché sto provando a vivere”.
La sua particolarità dualista emerge nettamente nel visual del suo percorso creativo. Se da un lato, contestualmente alla collaborazione musicale con il Truce Klan, abbraccia il mood di Propaganda (network underground di artisti e professionisti della street culture italiana) intriso di ispirazioni horror old-style, dall’altro, negli album da solista, riversa la sua personale produzione pittorica, fatta di lisergici caleidoscopi di colori e forme che sembrano muoversi davanti agli spettatori. Anche nelle opere, come nelle canzoni, Andrea si esprime in diversi strati di lettura, mischiando citazioni letterate, cinematografiche, artistiche che delineano la ricchezza della sua anima multi-sfaccettata.
Quando guardiamo il malinconico volto di una donna in un suo dipinto, all’inizio vediamo un conturbante magma cromatico, ma, al secondo sguardo, ci rendiamo conto che esso è composto da una miriade di altri disegni: aspri paesaggi campestri e architetture solitarie, strade senza inizio e senza fine che richiamano alla memoria i film neorealisti, fiamme, mani che accarezzano e occhi che osservano e che sembrano trasmigrati dal Surrealismo e dalla Pittura Metafisica. Con la sua arte trasognata e al tempo stesso cristallina, Andrea ci racconta il suo mondo interiore, che ci avvolge con tutta la dolcezza di una confusione nostalgica pura, diretta, priva di inutili orpelli e mai schermata da filtri per compiacere. La cifra del suo essere artistico è racchiusa nella spontaneità, nel mostrare senza indugio il caos che alberga nel suo cuore dicotomico e, forse, è proprio questo che ci avvicina alla sua arte, è l’empatia che emana quando rappa, quando dipinge, quando, con fare concitato, logorroico (per sua stessa ammissione), ma travolgente, ti spiega perché ama De Chirico e Hopper. Andrea/Gemello riesce in qualcosa che è missione dei grandi artisti: ci fa riconoscere una parte di noi nel suo delirio cosmico, frutto di un vissuto personale ma anche, e soprattutto, generazionale, e, così facendo, ci fa sentire meno soli e più completi, perché, come esponenti di questa generazione non-finita e ghostata, ci sentiamo tutti “le foglie a lato della strada”.
Gemello
Andrea Ambrogio, in arte Gemello, inizia la sua carriera nel collettivo Truce Klan e nel gruppo In The Panchine (con cui ha pubblicato due album). È laureato all’Accademia di Belle Arti e conosciuto anche come pittore. I quadri che dipinge spesso influenzano la sua maniera di scrivere canzoni e, in questo caso, lo stesso titolo dell’album è ispirato a quelle opere d’arte che non hanno bisogno di catturare l’attenzione con parole o frasi ad effetto: ogni brano è un mondo a sé che si conquista una propria considerazione e rappresenta bene l’autore. Il suo ultimo disco La Quiete arriva dopo l’esordio solista del 2006, Non parlarmi d'altro, due EP, Niagara (2014) e Indiana (2017), ed il disco UNtitled, è un disco che nasce dalle tantebpassioni artistiche di Gemello, coltivate negli ultimi 15 anni, e riflettebdel tutto la sua personalità. Nel 2021 esce l'album La Quiete.
Flavia Vago
Curatrice, giornalista e sceneggiatrice. La scrittura è da sempre la sua vocazione, grazie ad essa in pochi anni si è affermata nel panorama artistico italiano. Come giornalista lavora con magazine e quotidiani tra cui Artuu e Il Messaggero, in veste di curatrice collabora con artisti e istituzioni internazionali, realizzando mostre ad alto impatto mediatico in giro per il mondo. La partnership più nota è quella con Max Papeschi che ha affiancato dal 2014 al 2024, in veri e propri art show multimediali. Tra i progetti più noti: Welcome to North Korea, organizzato insieme ad Amnesty International, che denuncia le violazioni dei diritti umani nel regime Nord Coreano e portato in un tour internazionale per 4 anni, ed Extinction, incollaborazione con il Comune di Milano e Regione Lombardia, che racconta il crollo della cultura visto da un punto di vista extraterrestre e per la cui installazione immersiva si e' ispirata al film Alien. Tutti i suoi lavori sono pregni di rimandi ai capolavori del cinema e della letteratura, da cui distilla l'essenza magica, per infonderla in nuovi mondi che hanno il dono di farci sognare e al contempo ragionare.
Beppe Treccia
Giuseppe Iavicoli, in arte Beppe Treccia, nasce a Roma e cresce nella città abruzzese di Vasto (Chieti). Dalla sua terra di origine parte alla volta di Milano dove si diploma all’Istituto Europeo di Design e fonda uno dei primi Laboratori Creativi multidisciplinari AREA con ex compagni universitari, professionisti grafici, illustratori, fotografi, architetti e interior designer, iniziando già a sviluppare il suo modo trasversale di pensare e progettare. Dal 1997 lavora come Art Director nel campo della Moda stringendo sempre più contatti con i maggiori esponenti di questo mondo, ampliando ulteriormente i suoi orizzonti professionali lavorando per stilisti e brand come Etro, Patrizia Pepe, Calzedonia, Henry Cottons e molti altri. Nel 2012 fonda EXITART, una piattaforma che si occupa di promuovere artisti, designer e giovani scrittori in location eterogenee e non convenzionali. EXITART inoltre organizza rassegne, esibizioni econcepisce contenuti per eventi artistici, sociali ed istituzionali per i quali offre anche consulenza per l’organizzazione, la direzione artistica, la comunicazione e la promozione degli stessi. Nel 2014 assieme ad Antonio Ponti, Beppe fonda la società Killer Kiccen che ha casa in un’ex officina meccanica in Via Pestalozzi dove si ospitano mostre d’arte, cene segrete, ed eventi esclusivi conditi con giochi di luce innovativi, videomapping e videoproiezioni, livepainting di importanti artisti di street art e tanto altro. Poco dopo di fianco al lavoro della location nasce Killer Kiccen Production, in grado appunto di realizzare produzioni, scenografie ed eventi anche al di fuori della location di Via Pestalozzi e di cui Beppe Treccia oltre ad essere uno dei soci fondatori è attualmente il direttore creativo. Negli ultimi due anni segue e produce mostre per spazi-gallerie come RIDE (Ex Scalo Ferroviario di Porta Genova-Milano), Tornavento ed il Museo della Forchetta.
Gli Eroici Furori
La storia de Gli eroici furori inizia nel giugno 2008, con il vernissage di apertura dello spazio espositivo in Via Melzo 30 a Milano, nella bella e vivace zona Liberty di Porta Venezia. La scelta del nome viene da un’opera del filosofo Giordano Bruno (1548 -1600), appunto De gli eroici furori, nella quale la ricerca della verità e del divino passa attraverso la passione, l’entusiasmo e il furore amoroso. La passione e il coraggio con i quali sono animate le proposte artistiche e culturali della galleria hanno questa ispirazione filosofica, foriera di valore e significato. Nato in origine come bottega di restauro attiva per trent’anni nella zona, lo spazio di Via Melzo 30 porta ancora i segni della sua storia. È ancora presente un antico pavimento composto di parti diverse tra loro in seguito esaltato da colori aurei e purpurei, inserimenti di pietre dure, fossili, quarzi e poi coperto di resina. Tavoli di legno da lavoro con ancora inserite le morse originali, contribuiscono all’atmosfera che Gli eroici furori vuole ricreare presentando i suoi artisti: innovazione e dialogo con la tradizione insieme. Espressione della passione della sua fondatrice Silvia Agliotti, coniuga il sapore del passato con il coraggio di nuove proposte artistiche, come la Street Art che con provocatoria energia entra in galleria. Sempre con spirito divulgativo e con una particolare attenzione alla Bellezza come valore supremo, il senso della ricerca che la galleria propone è proprio il tentativo di accostare generazioni in fecondo dialogo tra loro, Maestri della storia dell’arte e artisti emergenti in alternanza di significato, mettendo in luce le proposte più interessanti della scena artistica contemporanea. La galleria si occupa di pittura, scultura e fotografia. Eventi culturali come presentazioni di libri, tavole rotonde, incontri con gli artisti, accompagnano da sempre le esposizioni de Gli eroici furori.
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