Gio Pistone. Endless
Dal 01 Aprile 2015 al 28 Aprile 2015
Milano
Luogo: Studio D'Ars
Indirizzo: via Sant'Agnese 12
Orari: 16-19
Curatori: Alessandra Ioalè
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 346 6292285
E-Mail info: danieledecia75@gmail.com
Sito ufficiale: http://https://www.facebook.com/studiodars
“Gli atomi con le loro orbite percorse da elettroni, neutroni, protoni sono ciò di cui è composta la maggior parte di quello che vediamo e non vediamo... se ci pensiamo lo stesso disegno semplificato dell'atomo somiglia a quello del nostro sistema solare. È all’interno di questo sistema che noi come uomini, animali, piante, composti da micro elementi comuni, noi come materia viviamo, respiriamo, abitiamo, moriamo in un ciclo senza fine.”
L’esistenza, dal più grande al più piccolo elemento, come in un sistema infinito di scatole cinesi, ruota intorno a questo concetto che fruga in Gio Pistone, poliedrica urban artist attiva nel panorama underground romano sin dai primi anni ’90, visioni sconcertanti. Una complessa riflessione che l’artista tenta di esprimere nella nuova serie di opere Endless, attraverso un lavoro multidisciplinare, che attraversa contemporaneamente disegno, pittura e scultura. Una surreale e psichedelica quanto reale e concreta visione delle infinite combinazioni istintive, che muovono ogni essere vivente sulla Terra, sotto forma di creature mostruose frutto della fervida fantasia dell’artista.
Come in un museo di storia naturale, questi esseri si lasciano osservare dall’occhio incuriosito dello spettatore invitandolo a guardare al loro interno, ben articolato in altrettante forme umanoidi e zoomorfe in sé concluse, che nella loro concatenazione formano un tutto che a sua volta le contiene. Due occhi per due facce, una bocca per due esseri, un solo ed unico mostruoso corpo, dotato di tutti gli arti, nel quale sembrano generarsi molti altri all’infinito. Un mise en abyme, non soltanto estetico ma anche concettuale, dei sistemi o microcosmi dove ogni creatura nasce nella precedente ed è racchiusa nella successiva il cui “seme” però è diverso dalla “madre” che lo contiene.
Gio Pistone nasce nel 1974 a Roma dove vive e lavora.
Fin dai primi anni sceglie il disegno come proprio linguaggio. Fa parte della scena hard-core-punk di Roma e partecipa alle prime forme di TAZ e feste illegali in fabbriche abbandonate nel '94. Per questo nasce la passione per i luoghi abbandonati e il divertimento di visitarli e disegnarli. Parallelamente frequenta la facoltà di Psicologia che bilancia con il lavoro di scenografa in teatro e le installazioni. Non si riconosce in una sola Arte ma cerca di lavorare su più livelli percettivi, trovando nel teatro contemporaneo la perfetta unione tra musica, pittura, scultura, scrittura, video e murales. Fonda nel 1995 con Marco Colabucci “la Sindrome del Topo” (propagatori del sogno lucido) con cui lavora ad installazioni mobili dalle forme di animali cominciando a viaggiare attraverso Francia, Italia, Spagna, Olanda, Germania, Bosnia j Erzegovina. Verso i 25 anni torna stabile a Roma e si avvicina per la prima volta alla street-art, grazie alla quale riesce ad instaurare un dialogo diverso con la sua città, e con i primi timidi interventi di altri artisti. Nel 2004 fonda assieme a Susanna Campana e Camilla Falsini, “Serpe in Seno” collettivo di illustrazione. Questi anni sono costellati da mostre collettive presso il Museo MADRE di Napoli, l'Auditorium di Roma, il Museo Macro di Roma, la Galleria MondoPop di Roma; e da mostre personali presso la Galleria Sacripante di Roma, Galleria Mirada di Ravenna, Spazio Barnum di Bologna, Galleria Cell93 di Berlino. Ha partecipato a Festival come Scala Mercalli (Milano), Pop-Up (Ancona), Lumen (Napoli), Alterazioni (Arcidosso), Visione Periferica (Mosciano Sant’Angelo), M.U.Ro. (Roma), e a progetti come LUCE Diversità è Energia in collaborazione con Acea e la Galleria Wunderkammern di Roma, e il Maam, Museo dell'Altro e dell'Altrove. Ha collaborato con io-Donna, Corriere della Sera, la Repubblica, l'Unità, Drome, e per aziende come Eni, l'azienda Glass, Nike.
www.giopistone.it
L’esistenza, dal più grande al più piccolo elemento, come in un sistema infinito di scatole cinesi, ruota intorno a questo concetto che fruga in Gio Pistone, poliedrica urban artist attiva nel panorama underground romano sin dai primi anni ’90, visioni sconcertanti. Una complessa riflessione che l’artista tenta di esprimere nella nuova serie di opere Endless, attraverso un lavoro multidisciplinare, che attraversa contemporaneamente disegno, pittura e scultura. Una surreale e psichedelica quanto reale e concreta visione delle infinite combinazioni istintive, che muovono ogni essere vivente sulla Terra, sotto forma di creature mostruose frutto della fervida fantasia dell’artista.
Come in un museo di storia naturale, questi esseri si lasciano osservare dall’occhio incuriosito dello spettatore invitandolo a guardare al loro interno, ben articolato in altrettante forme umanoidi e zoomorfe in sé concluse, che nella loro concatenazione formano un tutto che a sua volta le contiene. Due occhi per due facce, una bocca per due esseri, un solo ed unico mostruoso corpo, dotato di tutti gli arti, nel quale sembrano generarsi molti altri all’infinito. Un mise en abyme, non soltanto estetico ma anche concettuale, dei sistemi o microcosmi dove ogni creatura nasce nella precedente ed è racchiusa nella successiva il cui “seme” però è diverso dalla “madre” che lo contiene.
Gio Pistone nasce nel 1974 a Roma dove vive e lavora.
Fin dai primi anni sceglie il disegno come proprio linguaggio. Fa parte della scena hard-core-punk di Roma e partecipa alle prime forme di TAZ e feste illegali in fabbriche abbandonate nel '94. Per questo nasce la passione per i luoghi abbandonati e il divertimento di visitarli e disegnarli. Parallelamente frequenta la facoltà di Psicologia che bilancia con il lavoro di scenografa in teatro e le installazioni. Non si riconosce in una sola Arte ma cerca di lavorare su più livelli percettivi, trovando nel teatro contemporaneo la perfetta unione tra musica, pittura, scultura, scrittura, video e murales. Fonda nel 1995 con Marco Colabucci “la Sindrome del Topo” (propagatori del sogno lucido) con cui lavora ad installazioni mobili dalle forme di animali cominciando a viaggiare attraverso Francia, Italia, Spagna, Olanda, Germania, Bosnia j Erzegovina. Verso i 25 anni torna stabile a Roma e si avvicina per la prima volta alla street-art, grazie alla quale riesce ad instaurare un dialogo diverso con la sua città, e con i primi timidi interventi di altri artisti. Nel 2004 fonda assieme a Susanna Campana e Camilla Falsini, “Serpe in Seno” collettivo di illustrazione. Questi anni sono costellati da mostre collettive presso il Museo MADRE di Napoli, l'Auditorium di Roma, il Museo Macro di Roma, la Galleria MondoPop di Roma; e da mostre personali presso la Galleria Sacripante di Roma, Galleria Mirada di Ravenna, Spazio Barnum di Bologna, Galleria Cell93 di Berlino. Ha partecipato a Festival come Scala Mercalli (Milano), Pop-Up (Ancona), Lumen (Napoli), Alterazioni (Arcidosso), Visione Periferica (Mosciano Sant’Angelo), M.U.Ro. (Roma), e a progetti come LUCE Diversità è Energia in collaborazione con Acea e la Galleria Wunderkammern di Roma, e il Maam, Museo dell'Altro e dell'Altrove. Ha collaborato con io-Donna, Corriere della Sera, la Repubblica, l'Unità, Drome, e per aziende come Eni, l'azienda Glass, Nike.
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