Giuliana Cunéaz. C’è tanto spazio laggiù in fondo
Dal 02 Marzo 2022 al 02 Aprile 2022
Milano
Luogo: MEET Digital Culture Center
Indirizzo: Viale Vittorio Veneto 2
Orari: dal martedì alla domenica dalle 15.00 alle 19.00
Costo del biglietto: Intero: 10 euro Ridotto (under 25): 8 euro Famiglia (due adulti e fino a 3 bambini): 15 euro Gratuito: bambini under 6; visitatori con disabilità e loro accompagnatori
Telefono per informazioni: +39 02 36769011
E-Mail info: info@meetcenter.it
Sito ufficiale: http://www.meetcenter.it
C’è tanto spazio laggiù in fondo è un progetto di Giuliana Cunéaz ideato appositamente per MEET con il contributo di Fondazione Fiera Milano.
Esplora la relazione tra arte, scienza, tecnologia – tema portante nella nostra programmazione – e prende spunto dal titolo della conferenza pronunciata nel 1959 dal fisico americano Richard Feynman There’s Plenty of Room at the Bottom, divenuta celebre per le intuizioni geniali e visionarie sulle potenzialità delle nanotecnologie.
L’esposizione è articolata nelle tre Gallery del primo piano e culmina nella Immersive Room attraverso un percorso che presenta una serie di lavori particolarmente significativi in grado di delineare le fasi salienti della ricerca sviluppata da Giuliana Cunéaz nell’ultimo decennio.
La prima gallery ospita Neither snow nor meteor showers, un’opera rielaborata per l’occasione che si espande sulla parete attraverso vari tipi di strumenti: animazione 3D, segno pittorico e stampa digitale. L’artista riproduce onde di materia sulle quali fluttuano elementi disposti verticalmente che provengono da complesse forme sedimentate. Dà vita ad un paesaggio simulato che evoca la natura senza mai rappresentarla prendendo ispirazione da un’immagine di vitamina B12.
La seconda gallery è dedicata a Matter waves unseen e allo screen painting. Nella wunderkammer il video 3D coabita con la scultura sviluppando un processo unitario che passa dall’oggetto virtuale alla forma tridimensionale e viceversa. Di fronte a Matter waves unseen è collocato lo screen painting Microcrystals dream, un nuovo lavoro realizzato appositamente per quest’occasione ispirato ai microcristalli dove l’artista ha compiuto un gesto provocatorio intervenendo direttamente sullo schermo con il pennello. Le immagini 3D proiettate non sono più un prodotto autonomo ma assorbono il segno dipinto che ne diventa parte integrante in una sfida costante alla percezione.
La terza gallery infine rappresenta un’apertura verso l’opera immersiva I Cercatori di Luce, un’opera in 3D di mixed media art che sintetizza i linguaggi di cinema, danza, teatro e performance. L’opera (è stata presentata nei mesi scorsi in anteprima al PalaCinema di Locarno) si sviluppa su una superficie di 200 metri quadrati creando un forte coinvolgimento emotivo.
Giuliana Cunéaz (Aosta 1959) è tra le artiste più rappresentative della new media art, un ambito di ricerca che le ha consentito di ottenere ampi riconoscimenti in Italia e all’estero. Dopo un lungo percorso nell’ambito del video e della videoinstallazione iniziato alla fine degli anni ottanta, da oltre due decenni impiega i più sofisticati sistemi tecnologici. Dal 2004 utilizza il 3D in opere dove gli elementi tratti dalla scienza e della nanoscienza creano mondi virtuali che interagiscono con i dati naturali.
In occasione del progetto espositivo MEET Digital Culture Center organizza due talk a più voci che analizzano l’impatto delle tecnologie digitali e delle scienze sulla società contemporanea.
15 marzo, ore 18.30
Immersive Room
Dall’Argilla al 3D
L’ibridazione è una caratteristica imprescindibile della nostra realtà dove il digitale può coabitare con elementi tradizionali innescando dinamiche spesso sorprendenti e imprevedibili. Sono molti i lavori di Giuliana Cunéaz che dialogano con la scultura o la pittura in base ad un processo entropico di trasformazione ricco di conseguenze. Ma quali sono le prospettive del linguaggio artistico?
Talk a più voci con Valentino Catricalà, critico d’arte e curatore SODA Gallery, Manchester, Paolo Campione, direttore MUSEC, Museo delle Culture Lugano, Giuliana Cunéaz, artista, Sandra Lischi, storico e critico d’arte, Maria Grazia Mattei, Founder e Presidente di MEET.
24 marzo, ore 18.30
Immersive Room
Creare l’invisibile
L'infinitamente piccolo e la vastità dell'universo schiudono le porte di un territorio invisibile che coinvolge scienziati, filosofi e artisti. La manipolazione della materia a livello nanometrico determina proprietà nuove e diverse da quelle ordinarie con importanti conseguenze sul piano estetico e percettivo. Ma qual è l’identità segreta delle forme? E quale ruolo assume il fruitore?
Talk a più voci con Giuliana Cunéaz, artista, Alberto Diaspro direttore del dipartimento di Nanofisica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT); Alberto Fiz, curatore ecritico d’arte, Maria Grazia Mattei,Founder e Presidente di MEET, Paolo Spinicci docente di Filosofia teoretica Università degli studi di Milano.
1° aprile, ore 21.00
Immersive Room
Live Performance Danzare il tempo
In occasione di miart 2022 I Cercatori di Luce, l’opera filmica in 3D di Giuliana Cunéaz, è l’elemento d’ispirazione per la perfomance live di musica e danza realizzata dai giovani talenti dell’Accademia Kataklò. L’evento viene commentato da un talk tra Giulia Staccioli, fondatrice di Kataklò Athletic Dance Theatre e Aida Accolla, ex prima ballerina della Scala.
C’è tanto spazio laggiù in fondo, il percorso espositivo di Giuliana Cunéaz, esplora le possibilità creative che emergono dall’intersezione tra arte, scienza e tecnologia, tema che rappresenta un asse portante nella programmazione di MEET, anche quale modalità di approccio volta a scoprire e a rendere evidente attraverso linguaggi innovativi ciò che non è immediatamente visibile.
L’esposizione è articolata nelle tre Gallery del primo piano e culmina nella Immersive Room attraverso un percorso che presenta una serie di lavori particolarmente significativi in grado di delineare le fasi salienti della ricerca sviluppata da Giuliana Cunéaz nell’ultimo decennio.
Si tratta di un percorso espositivo che porta il visitatore in una dimensione virtuale e fisica inedita e poetica.
Esplora la relazione tra arte, scienza, tecnologia – tema portante nella nostra programmazione – e prende spunto dal titolo della conferenza pronunciata nel 1959 dal fisico americano Richard Feynman There’s Plenty of Room at the Bottom, divenuta celebre per le intuizioni geniali e visionarie sulle potenzialità delle nanotecnologie.
L’esposizione è articolata nelle tre Gallery del primo piano e culmina nella Immersive Room attraverso un percorso che presenta una serie di lavori particolarmente significativi in grado di delineare le fasi salienti della ricerca sviluppata da Giuliana Cunéaz nell’ultimo decennio.
La prima gallery ospita Neither snow nor meteor showers, un’opera rielaborata per l’occasione che si espande sulla parete attraverso vari tipi di strumenti: animazione 3D, segno pittorico e stampa digitale. L’artista riproduce onde di materia sulle quali fluttuano elementi disposti verticalmente che provengono da complesse forme sedimentate. Dà vita ad un paesaggio simulato che evoca la natura senza mai rappresentarla prendendo ispirazione da un’immagine di vitamina B12.
La seconda gallery è dedicata a Matter waves unseen e allo screen painting. Nella wunderkammer il video 3D coabita con la scultura sviluppando un processo unitario che passa dall’oggetto virtuale alla forma tridimensionale e viceversa. Di fronte a Matter waves unseen è collocato lo screen painting Microcrystals dream, un nuovo lavoro realizzato appositamente per quest’occasione ispirato ai microcristalli dove l’artista ha compiuto un gesto provocatorio intervenendo direttamente sullo schermo con il pennello. Le immagini 3D proiettate non sono più un prodotto autonomo ma assorbono il segno dipinto che ne diventa parte integrante in una sfida costante alla percezione.
La terza gallery infine rappresenta un’apertura verso l’opera immersiva I Cercatori di Luce, un’opera in 3D di mixed media art che sintetizza i linguaggi di cinema, danza, teatro e performance. L’opera (è stata presentata nei mesi scorsi in anteprima al PalaCinema di Locarno) si sviluppa su una superficie di 200 metri quadrati creando un forte coinvolgimento emotivo.
Giuliana Cunéaz (Aosta 1959) è tra le artiste più rappresentative della new media art, un ambito di ricerca che le ha consentito di ottenere ampi riconoscimenti in Italia e all’estero. Dopo un lungo percorso nell’ambito del video e della videoinstallazione iniziato alla fine degli anni ottanta, da oltre due decenni impiega i più sofisticati sistemi tecnologici. Dal 2004 utilizza il 3D in opere dove gli elementi tratti dalla scienza e della nanoscienza creano mondi virtuali che interagiscono con i dati naturali.
In occasione del progetto espositivo MEET Digital Culture Center organizza due talk a più voci che analizzano l’impatto delle tecnologie digitali e delle scienze sulla società contemporanea.
15 marzo, ore 18.30
Immersive Room
Dall’Argilla al 3D
L’ibridazione è una caratteristica imprescindibile della nostra realtà dove il digitale può coabitare con elementi tradizionali innescando dinamiche spesso sorprendenti e imprevedibili. Sono molti i lavori di Giuliana Cunéaz che dialogano con la scultura o la pittura in base ad un processo entropico di trasformazione ricco di conseguenze. Ma quali sono le prospettive del linguaggio artistico?
Talk a più voci con Valentino Catricalà, critico d’arte e curatore SODA Gallery, Manchester, Paolo Campione, direttore MUSEC, Museo delle Culture Lugano, Giuliana Cunéaz, artista, Sandra Lischi, storico e critico d’arte, Maria Grazia Mattei, Founder e Presidente di MEET.
24 marzo, ore 18.30
Immersive Room
Creare l’invisibile
L'infinitamente piccolo e la vastità dell'universo schiudono le porte di un territorio invisibile che coinvolge scienziati, filosofi e artisti. La manipolazione della materia a livello nanometrico determina proprietà nuove e diverse da quelle ordinarie con importanti conseguenze sul piano estetico e percettivo. Ma qual è l’identità segreta delle forme? E quale ruolo assume il fruitore?
Talk a più voci con Giuliana Cunéaz, artista, Alberto Diaspro direttore del dipartimento di Nanofisica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT); Alberto Fiz, curatore ecritico d’arte, Maria Grazia Mattei,Founder e Presidente di MEET, Paolo Spinicci docente di Filosofia teoretica Università degli studi di Milano.
1° aprile, ore 21.00
Immersive Room
Live Performance Danzare il tempo
In occasione di miart 2022 I Cercatori di Luce, l’opera filmica in 3D di Giuliana Cunéaz, è l’elemento d’ispirazione per la perfomance live di musica e danza realizzata dai giovani talenti dell’Accademia Kataklò. L’evento viene commentato da un talk tra Giulia Staccioli, fondatrice di Kataklò Athletic Dance Theatre e Aida Accolla, ex prima ballerina della Scala.
C’è tanto spazio laggiù in fondo, il percorso espositivo di Giuliana Cunéaz, esplora le possibilità creative che emergono dall’intersezione tra arte, scienza e tecnologia, tema che rappresenta un asse portante nella programmazione di MEET, anche quale modalità di approccio volta a scoprire e a rendere evidente attraverso linguaggi innovativi ciò che non è immediatamente visibile.
L’esposizione è articolata nelle tre Gallery del primo piano e culmina nella Immersive Room attraverso un percorso che presenta una serie di lavori particolarmente significativi in grado di delineare le fasi salienti della ricerca sviluppata da Giuliana Cunéaz nell’ultimo decennio.
Si tratta di un percorso espositivo che porta il visitatore in una dimensione virtuale e fisica inedita e poetica.
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