Giuseppe Veneziano. Piazze d’Italia

Giuseppe Veneziano, Piazza Michelangelo Pistoletto, 2025, acrilico su tela, cm. 70x100
Dal 25 September 2025 al 8 November 2025
Milano
Luogo: Antonio Colombo Arte Contemporanea
Indirizzo: Via Solferino 44
Orari: da martedì a venerdì dalle ore 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 19.00 Sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00 Lunedì su appuntamento
Curatori: Ivan Quaroni
Telefono per informazioni: +39 02.29060171
E-Mail info: info@colomboarte.com
Sito ufficiale: http://colomboarte.com
Antonio Colombo Arte Contemporanea è lieta di presentare Piazze d’Italia, prima mostra personale di Giuseppe Veneziano in galleria, a cura di Ivan Quaroni, che inaugura giovedì 25 settembre 2025 negli spazi di Magic Bus, la project room della galleria dedicata alla sperimentazione e ai linguaggi emergenti. L’esposizione rappresenta un nuovo capitolo nella ricerca dell’artista siciliano, da sempre attento all’intersezione tra linguaggio pop, cultura visiva contemporanea e storia dell’arte.
Il titolo della mostra richiama esplicitamente la celebre serie di dipinti metafisici di Giorgio De Chirico, ma è anche l’occasione per un confronto tra il linguaggio della classicità e l’immaginario della contemporaneità. Nella nuova serie, Veneziano rilegge la struttura compositiva delle iconiche piazze dechirichiane, popolate di porticati, ombre e architetture sospese nel tempo, per inserire al loro interno non più le statue classiche della tradizione, ma le opere più riconoscibili di artisti contemporanei viventi, come Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto e Mimmo Paladino.
Attraverso questi “doppi d’après”, Veneziano riflette sul mutato concetto di fama nell’epoca dei media e dell’iper-esposizione. Se un tempo il monumento celebrava eroi del passato o imprese memorabili, oggi la visibilità è spesso sinonimo di notorietà effimera. Così, in Piazza Maurizio Cattelan, campeggia il celebre dito medio installato nel 2010 davanti alla Borsa di Milano, mentre Piazza Michelangelo Pistoletto ospita un’imponente Venere degli Stracci, simbolo della vulnerabilità dell’arte pubblica. Non manca una vena ironica e auto-riflessiva in Piazza Giuseppe Veneziano, dove l’artista stesso inserisce la sua monumentale banana blu, già protagonista di roventi dibattiti mediatici.
Concepita come un atlante postmoderno, la mostra Piazze d’Italia si muove tra citazione e reinvenzione, tra l’enigma esistenziale di De Chirico e la diabolica fenomenologia dell’arte contemporanea. Per Veneziano, la piazza diventa un teatro della visione critica, un dispositivo narrativo dove la storia dell’arte si mescola alla cronaca, la memoria al presente, e l’estetica alla comunicazione.
Giuseppe Veneziano (Mazzarino, 1971) vive e lavora tra Milano e Pietrasanta.
Architetto di formazione, ha scelto di dedicarsi interamente all’arte, affermandosi come uno dei principali esponenti della corrente New Pop e Italian Newbrow. La sua pittura unisce cultura pop, storia dell’arte e attualità, spesso attraverso provocatori mash-up iconografici. Ha partecipato alla 54ª Biennale di Venezia (Padiglione Italia, 2011), alla Biennale Italica-Cina (2012) alla Biennale di Praga (2009), alla Biennale di San Pietroburgo (2007) e alla mostra Artâthlos in occasione delle Olimpiadi di Pechino (2008). Sue opere sono state esposte in sedi pubbliche come Triennale di Milano, Museo RISO di Palermo, MART di Rovereto, Museo Civico di Trento, Musei Capitolini di Roma, Museo Pecci di Prato, Palazzo Ducale di Massa, Palazzo Pallavicini di Bologna e Museum of Modern Art di Shangai. Ha esposto in diverse gallerie italiane e internazionali tra cui Londra, Monaco e New York. Il suo lavoro, noto per l’impatto visivo e la forza comunicativa, riflette con ironia e intelligenza critica sui temi e i miti della contemporaneità.
Il titolo della mostra richiama esplicitamente la celebre serie di dipinti metafisici di Giorgio De Chirico, ma è anche l’occasione per un confronto tra il linguaggio della classicità e l’immaginario della contemporaneità. Nella nuova serie, Veneziano rilegge la struttura compositiva delle iconiche piazze dechirichiane, popolate di porticati, ombre e architetture sospese nel tempo, per inserire al loro interno non più le statue classiche della tradizione, ma le opere più riconoscibili di artisti contemporanei viventi, come Maurizio Cattelan, Michelangelo Pistoletto e Mimmo Paladino.
Attraverso questi “doppi d’après”, Veneziano riflette sul mutato concetto di fama nell’epoca dei media e dell’iper-esposizione. Se un tempo il monumento celebrava eroi del passato o imprese memorabili, oggi la visibilità è spesso sinonimo di notorietà effimera. Così, in Piazza Maurizio Cattelan, campeggia il celebre dito medio installato nel 2010 davanti alla Borsa di Milano, mentre Piazza Michelangelo Pistoletto ospita un’imponente Venere degli Stracci, simbolo della vulnerabilità dell’arte pubblica. Non manca una vena ironica e auto-riflessiva in Piazza Giuseppe Veneziano, dove l’artista stesso inserisce la sua monumentale banana blu, già protagonista di roventi dibattiti mediatici.
Concepita come un atlante postmoderno, la mostra Piazze d’Italia si muove tra citazione e reinvenzione, tra l’enigma esistenziale di De Chirico e la diabolica fenomenologia dell’arte contemporanea. Per Veneziano, la piazza diventa un teatro della visione critica, un dispositivo narrativo dove la storia dell’arte si mescola alla cronaca, la memoria al presente, e l’estetica alla comunicazione.
Giuseppe Veneziano (Mazzarino, 1971) vive e lavora tra Milano e Pietrasanta.
Architetto di formazione, ha scelto di dedicarsi interamente all’arte, affermandosi come uno dei principali esponenti della corrente New Pop e Italian Newbrow. La sua pittura unisce cultura pop, storia dell’arte e attualità, spesso attraverso provocatori mash-up iconografici. Ha partecipato alla 54ª Biennale di Venezia (Padiglione Italia, 2011), alla Biennale Italica-Cina (2012) alla Biennale di Praga (2009), alla Biennale di San Pietroburgo (2007) e alla mostra Artâthlos in occasione delle Olimpiadi di Pechino (2008). Sue opere sono state esposte in sedi pubbliche come Triennale di Milano, Museo RISO di Palermo, MART di Rovereto, Museo Civico di Trento, Musei Capitolini di Roma, Museo Pecci di Prato, Palazzo Ducale di Massa, Palazzo Pallavicini di Bologna e Museum of Modern Art di Shangai. Ha esposto in diverse gallerie italiane e internazionali tra cui Londra, Monaco e New York. Il suo lavoro, noto per l’impatto visivo e la forza comunicativa, riflette con ironia e intelligenza critica sui temi e i miti della contemporaneità.
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