Going To... Contemporary Art - Nicola Toffolini

Nicola Toffolini, CX#02, 2014/2015, penna su carta, 150 x 300 cm.

 

Dal 27 Settembre 2019 al 17 Novembre 2019

Monza | Milano

Luogo: Argenterie Reali - Villa Reale

Indirizzo: viale Brianza 1

Orari: martedì - domenica: 14.30 -19

Curatori: Alberto Zanchetta

Enti promotori:

  • Patrocinio di MiBAC - Regione Lombardia -

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: monza.arte.contemporanea.press@gmail.com



Realizzato dall’associazione culturale M.Ar.Co Monza Arte Contemporanea, in collaborazione con il Consorzio della Villa Reale di Monza, Going To...Contemporary Art è una rassegna curata da Alberto Zanchetta che intende mettere in risalto la cultura visiva contemporanea e i suoi linguaggiespressivi. La mostra inaugurale di questo nuovo polo culturale è affidata a Nicola Toffolini (natonel 1975 a Udine, vive e lavora a Firenze), che ha deciso di presentare una selezione di opere realizzate nell’arco dell’ultimo triennio di attività.
L’artista ha assunto il disegno come linguaggio privilegiato della sua ricerca artistica con cui cipresenta una geografia alternativa al mito di una natura incontaminata e benevola. Partendodall’assunto che quella che chiamiamo “natura” è in realtà un concetto complesso e noncompletamente sottomissibile all’umano, il tratto analitico e scientifico dell’artista vira il rigogliodella vegetazione in un algido bianco/nero, introducendo nelle immagini motivi paradossali cheprefigurano dei funesti scenari futuribili.
Nel ciclo “Meteorologia e spettacolarizzazione”, Toffolini ricorre ai simboli impiegati dai metereologi per indicare i fenomeni atmosferici; gli elementi grafici, concepiti comeastrazioni rispetto alle situazioni contingenti, vengono convertiti in forme reali, solide, che sonoall’origine di catastrofi anodine. Fanno parte dello stesso ciclo i disegni con i tetrapodi che si accumulano intorno a esotici alberi da frutto; grazie alla loro conformazione, i frangiflutti siaccumulano e si incastrano a ridosso degli alberi, schermandoli dall’impatto delle maree che hannosommerso il paesaggio circostante. La distopia vagheggiata dall’artista ci mostra infine dei monoliti dall’algida forma geometrica che si conficcano in lande desertiche, così come l’onda d’urto e il craterecagionato dall’impatto degli asteroidi. I trittici e il grande disegno di tre metri, appartenenti alciclo “CX”, indagano invece le raffiche di vento che impattano una zolla di terra sospesa nel vuoto.In tutte queste immagini, l’artista riesce a far coesistere due modelli di rappresentazione: quellarealistica, più descrittiva, e quella astratta, più stilizzata (i plessi del terreno sono sezionati in unmilione di unità e hanno un livello di dettaglio che suggerisce quasi un’interazione non umana con la carta).
Al centro della sala tre ampolle in ceramica, perturbanti e coloratissimi Moloch sorretti da dei tripodi in legno di frassino.

Realizzati in collaborazione con le maestranze della città di Montelupo Fiorentino, importante distretto manifatturiero, le cisterne alludono alla sindrome dello spopolamen- to degli alveari da parte delle api operaie – il cosiddetto Colony collasse disorder – ma sono anche una metafora della crisi economica e produttiva dei distretti italiani, le cui eccellenze e perizie arti- gianali sono messe in crisi dalle logiche del mercato industriale.
Opening 27 settembre ore 19

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