Herbert List. The magical in passing
Dal 11 Settembre 2014 al 09 Novembre 2014
Milano
Luogo: Fondazione Stelline
Indirizzo: corso Magenta 61
Orari: da martedì a domenica 10-20
Curatori: Peer-Olaf Richter
Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 6
Telefono per informazioni: +39 02 45462111
E-Mail info: fondazione@stelline.it
Sito ufficiale: http://www.stelline.it
La Fondazione Stelline organizza, in collaborazione con Magnum Photos e Herbert List Estate, una grande mostra dedicata ad Herbert List, fotografo tedesco la cui produzione è considerata uno dei capisaldi dell’arte fotografica del XX secolo.
List, entrato nell’Agenzia Magnum Photos negli anni cinquanta su sollecitazione dell’amico Robert Capa, ha saputo combinare la passione per gli studi classici e una sensibilità lirica a un’estetica quasi surrealista, riuscendo ad afferrare la magia di certi momenti in istanti perfetti. Curata da Peer-Olaf Richter, con una selezione di oltre 120 fotografie, la mostra restituisce l’intera ricerca dell’artista tedesco, presentando capolavori di fama internazionale accanto ad opere meno note, offrendo una panoramica di tutto il suo sfaccettato lavoro, in cui si è confrontato con quasi ogni genere fotografico: architettura, still-life, street photography, ritratto, documentazione e catalogazione, sfumandone i confini. La documentazione di sculture greche o manufatti africani sconfina nella ritrattistica; nel catturare la bellezza classica del corpo maschile non si comprende se ci si trovi di fronte ad una composizione scrupolosamente impostata o se si tratta di un diario fotografico intimo, scattato con naturalezza.
Il risultato dell’esposizione è un viaggio visivo che accompagna il lettore dagli enigmatici scatti notturni, attraverso composizioni surreali e cupe, alla abbagliante luce del Mediterraneo che si riflette sui corpi di giovani uomini e sulle rovine dell’antica Grecia, proseguendo attraverso i ritratti di celebri artisti del ventesimo secolo – come Berard, Cocteau, Honnegger, Morandi e Picasso – per giungere alla dichiarazione d’amore di List per l’Italia, cui ha dedicato diversi lavori degli anni ‘50 e ‘60, e alla celebrazione dell’eterna bellezza della vita.
L’avverbio en passant descrive bene anche la vita e l’opera di Herbert List come artista. In tutta la sua carriera ha sempre voluto essere considerato un fotografo dilettante. Per lui la fotografia professionale aveva troppe restrizioni. Il fatto che il suo lavoro dovesse sottostare alle specifiche del committente rappresentava il massimo della limitazione.
All’età di 70 anni, ripensando alla sua carriera, Herbert List disse dichiarò di aver provato “non sempre con successo, a ritrarre oggetti il cui significato sotteso si rivelasse in se stesso”. I tentativi più efficaci furono quelli in cui riuscì ad afferrare la magia del momento in modo quasi fortuito. La capacità di catturare il momento en passant, cogliendone il significato più evanescente nel perfetto magico istante, caratterizza le sue immagini migliori. “Tali immagini irradiano un’aura che né la logica né l’estetica possono spiegare.”
“Attraverso le foto di List riviviamo attimi di magia. Ospitare le opere di uno dei più grandi maestri della fotografia del XX secolo è per la Fondazione Stelline un esercizio di contaminazione culturale ” – dichiara PierCarla Delpiano, Presidente della Fondazione Stelline – “le immagini rimangono scolpite nel tempo, la poliedricità dell’artista ben si coniuga con la filosofia della Fondazione, sempre in cerca di forme d’arte diverse seppur completari, dove l’unico filone è la capacità di cogliere l’espressione artistica in ogni oggetto e soggetto. Con questa monografica vogliamo offrire al pubblico una visione ampia, e per certi aspetti ancora sconosciuta, di un maestro dell’arte contemporanea”.
La mostra arriva a Milano per la prima volta con un allestimento toalmente rinnovato dopo il Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia.
List, entrato nell’Agenzia Magnum Photos negli anni cinquanta su sollecitazione dell’amico Robert Capa, ha saputo combinare la passione per gli studi classici e una sensibilità lirica a un’estetica quasi surrealista, riuscendo ad afferrare la magia di certi momenti in istanti perfetti. Curata da Peer-Olaf Richter, con una selezione di oltre 120 fotografie, la mostra restituisce l’intera ricerca dell’artista tedesco, presentando capolavori di fama internazionale accanto ad opere meno note, offrendo una panoramica di tutto il suo sfaccettato lavoro, in cui si è confrontato con quasi ogni genere fotografico: architettura, still-life, street photography, ritratto, documentazione e catalogazione, sfumandone i confini. La documentazione di sculture greche o manufatti africani sconfina nella ritrattistica; nel catturare la bellezza classica del corpo maschile non si comprende se ci si trovi di fronte ad una composizione scrupolosamente impostata o se si tratta di un diario fotografico intimo, scattato con naturalezza.
Il risultato dell’esposizione è un viaggio visivo che accompagna il lettore dagli enigmatici scatti notturni, attraverso composizioni surreali e cupe, alla abbagliante luce del Mediterraneo che si riflette sui corpi di giovani uomini e sulle rovine dell’antica Grecia, proseguendo attraverso i ritratti di celebri artisti del ventesimo secolo – come Berard, Cocteau, Honnegger, Morandi e Picasso – per giungere alla dichiarazione d’amore di List per l’Italia, cui ha dedicato diversi lavori degli anni ‘50 e ‘60, e alla celebrazione dell’eterna bellezza della vita.
L’avverbio en passant descrive bene anche la vita e l’opera di Herbert List come artista. In tutta la sua carriera ha sempre voluto essere considerato un fotografo dilettante. Per lui la fotografia professionale aveva troppe restrizioni. Il fatto che il suo lavoro dovesse sottostare alle specifiche del committente rappresentava il massimo della limitazione.
All’età di 70 anni, ripensando alla sua carriera, Herbert List disse dichiarò di aver provato “non sempre con successo, a ritrarre oggetti il cui significato sotteso si rivelasse in se stesso”. I tentativi più efficaci furono quelli in cui riuscì ad afferrare la magia del momento in modo quasi fortuito. La capacità di catturare il momento en passant, cogliendone il significato più evanescente nel perfetto magico istante, caratterizza le sue immagini migliori. “Tali immagini irradiano un’aura che né la logica né l’estetica possono spiegare.”
“Attraverso le foto di List riviviamo attimi di magia. Ospitare le opere di uno dei più grandi maestri della fotografia del XX secolo è per la Fondazione Stelline un esercizio di contaminazione culturale ” – dichiara PierCarla Delpiano, Presidente della Fondazione Stelline – “le immagini rimangono scolpite nel tempo, la poliedricità dell’artista ben si coniuga con la filosofia della Fondazione, sempre in cerca di forme d’arte diverse seppur completari, dove l’unico filone è la capacità di cogliere l’espressione artistica in ogni oggetto e soggetto. Con questa monografica vogliamo offrire al pubblico una visione ampia, e per certi aspetti ancora sconosciuta, di un maestro dell’arte contemporanea”.
La mostra arriva a Milano per la prima volta con un allestimento toalmente rinnovato dopo il Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia.
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